La giornata contro la violenza sulle donne oltre le sbarre del carcere di Busto
Inaugurata una panchina rossa e insegnate alcune tecniche semplici di autodifesa per una trentina di donne
Si è svolta oggi all’interno della casa circondariale di Busto Arsizio un evento dedicato alla lotta alla violenza contro le donne. L’occasione è la giornata internazionale per l’eliminazione di ogni forma di violenza contro le donne ed è stata fortemente voluta dalla direttrice Maria Pitaniello, in collaborazione con Ipts (International Police trainings service), un gruppo interforze impegnato dal 2009 nel diffondere buone e semplici pratiche di autodifesa.
La direttrice Pitaniello ha spiegato il perché di questo appuntamento, certamente insolito per un carcere maschile, soprattutto perché rivolto principalmente alle donne: “Donne e uomini devono cercare di estirpare la violenza in un processo che si dipana nel tempo cambiando la cultura nel mondo del lavoro, nella famiglia e nei rapporti in generale”.
Chi ha subito violenza? Ha poi chiesto la direttrice e sono state cinque le mani alzate, tra il pubblico composto da una trentina di donne che hanno partecipato all’iniziativa.
Alla commissione benessere il compito di presentare alcuni numeri e un quadro legislativo riguardo al tema della violenza di genere.
Poi è stato il turno di Giacomo Bocchi, agente di Polizia Locale che organizza con Ipst questo tipo di appuntamenti: “Il nostro gruppo interforze ha come obiettivo quello di fornire consapevolezza e qualche gesto semplice di autodifesa per evitare gli errori più banali che si possono fare quando la paura arriva e la lucidità rischia di venire meno”.
Consigli semplici come cercare di rimanere attente quando si passeggia, evitare zone dove c’è poca gente, urlare “al fuoco” e non “aiuto” quando si viene aggredite, soprattutto di notte e si è da sole: “Il 90% della difesa personale è essere coscienti e consapevoli di cosa ci succede intorno” – ha spiegato Bocchi che poi ha dato anche semplici consigli per l’uso corretto dello spray al peperoncino e per mettere in atti semplici mosse finalizzate all’autodifesa.
Prima della scopertura della panchina rossa, infine, è intervenuta anche l’assessore regionale alla Cultura di Regione Lombardia Francesca Caruso: “La Regione favorisce la creazione di una rete collaborativa tra tra tutte le realtà coinvolte. Abbiamo messo a bilancio 1,5 milioni per garantire la ripartenza delle donne che hanno denunciato, 3 milioni per alloggi Aler per donne e bambini sfuggiti alla violenza, 16 milioni per case rifugio e centri antiviolenza, educazione nelle scuole, formazione professionisti. Risorse importanti che vogliono implementare un sistema di tutela che dia sicurezza alle donne che trovano la forza di dire basta”.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su Entrano in vigore le nuove tariffe "metropolitane", Saronnese e Busto più vicine a Milano
Felice su Fucile d'assalto e mitragliette nella casa dell'ex ispettore di Malpensa
lenny54 su In vendita casa Bossi, villa simbolo della "Lega di una volta"
lauralaura su Ospedali troppo caldi: la Regione comprerà i condizionatori
gcbiakmw su Lo spinello fa male
Rita Campiotti su Torna IceOut, qual è la vostra gelateria preferita?
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.