Vector spa: innovazione e sostenibilità nel cuore del Made in Italy
In un settore spesso refrattario al cambiamento, Andrea e Camilla Buttà guidano l'azienda di famiglia verso il futuro con nuove tecnologie, sostenibilità e una gestione che valorizza relazioni e territorio, affermandosi tra i leader delle spedizioni internazionali
Nell’era dell’intelligenza artificiale, sentire un amministratore delegato affermare che in un’azienda è ancora la cura della relazione con il cliente e con i collaboratori a fare la differenza è un buon antidoto alle paure legate all’utilizzo delle nuove tecnologie.
Andrea Buttà e Camilla Buttà, rispettivamente amministratore delegato e responsabile della sostenibilità e comunicazione, rappresentano la seconda generazione dell’azienda Vector spa, società benefit di spedizioni internazionali con sede a Castellanza.
Fare il salto dal locale al globale, rimanendo fortemente ancorati al territorio, è una sfida il cui esito dipende soprattutto dallo sguardo che si ha sul mondo. La visione di questi due giovani imprenditori è decisamente orientata ai mercati internazionali e all’export. Sono loro ad accogliere le imprese in visita alla Vector spa nell’ambito di “Fabbriche vetrina”, iniziativa promossa da Confindustria Varese .
UNA RAMPA DI LANCIO DEL MADE IN ITALY
L’azienda della famiglia Buttà, che per volumi è tra le prime dieci aziende di spedizioni in Italia, opera in diversi mercati: dal farmaceutico alla moda, dall’arte all’alimentare, dalla difesa all’auto d’epoca, fino alla merce pericolosa. La Vector è una sorta di “rampa di lancio” del Made in Italy nel mondo: con il 60 % dei volumi che viaggiano via aerea (14400 tonnellate spedite nel 2023) e il 40% via mare (11360 tonnellate), è la prima azienda di spedizioni locale e non multinazionale espressione del territorio.
«Abbiamo portato molta tecnologia – spiega Andrea Buttà – in un settore che non è molto vocato all’innovazione. Abbiamo innovato sia sul processo che sul modello di business, incorporando la sostenibilità nella strategia aziendale. Questo ci permette di avere un buon posizionamento rispetto ai nostri concorrenti».
FATTURATO CHE OSCILLA
Nella classifica stilata dalla pubblicazione “Made in Varese”, Vector spa società benefit risulta al 72mo posto su oltre 1500 imprese: nel 2023 ha realizzato 59 milioni di euro di ricavi per 135 addetti. «Il fatturato è un dato che nel nostro settore oscilla molto – precisa l’amministratore delegato – perché tutto dipende dal prezzo del nolo».
L’azienda di Castellanza può vantare ben sette certificazioni e partnership di livello. Dal 2021 è diventata società benefit e a partire dal 2022 aderisce all’iniziativa di responsabilità aziendale del Global compact delle Nazioni Unite e ai suoi principi in materia di diritti umani, lavoro, ambiente e lotta alla corruzione.
SOSTENIBILI PER VOCAZIONE
L’attenzione all’ambiente e alla persona sono evidenti non appena si varca la soglia dello stabilimento di Castellanza. Un pannello evidenzia la produzione di energia dell’impianto fotovoltaico posizionato sul tetto, mentre un’opera d’arte di grande impatto, “Un mappamondo”, realizzato nel 2021 dalla poetessa e ambientalista canadese Margaret Atwood Eleanor, è collocata all’ingresso della sala riunioni. L’azienda se l’è aggiudicata a un’asta di beneficenza dell’associazione Revolution il cui ricavato è servito a creare uno spazio di aggregazione per i giovani affetti da autismo.
Il viaggio verso la sostenibilità sociale e ambientale di questa azienda è iniziato ben prima del Green deal europeo. Si possono contare almeno nove tappe dal 1998 al 2023 che l’hanno portata nel 2022 a ottenere il Premio italiano per la sostenibilità per strategia e visione ed essere inserita l’anno seguente tra le aziende leader della sostenibilità secondo la classifica stilata dal Sole24 ore.
I BENEFICI DI INDUSTRIA 4.0
A complicare il lavoro in un settore che ha basse barriere all’entrata, contribuiscono sicuramente la burocrazia, che cambia da paese a paese, e la variabilità dei formati e delle dimensioni dei cosiddetti colli. Gli investimenti in tecnologia 4.0 hanno permesso alla Vector di rendere i processi di lavorazione più rapidi, precisi, organizzati e meno impattanti grazie ai sistemi automatici per il rilevamento di misure e pesi dei colli, antenne wireless per mappare il magazzino e localizzare la posizione di ogni singolo collo. Grazie al controllo incrociato dei dati, essendo la mappatura collegata al gestionale, si riducono notevolmente le possibilità di scambio e gli errori. A tutto ciò si aggiunge una scaffalatura semiautomatica e compattabile che permette di ottimizzare la capienza del magazzino.
LA BAIA DI CARICO
«Abbiamo creato una baia di carico e monitoraggio – spiega l’amministratore delegato – Si tratta di un’area di 200 metri quadrati di tappeto rullato adibito allo stoccaggio e alla movimentazione dei pallet, dotata di due monitor che permettono di vedere in tempo reale tutte le informazioni relative alle quantità, tempistiche e orari dei pallet che devono essere gestiti quotidianamente».
Queste informazioni si aggiornano tramite i dati inseriti da remoto dal reparto operativo e dal magazzino. Un’ulteriore garanzia per l’integrità dei colli è l’applicazione a caldo di una pellicola di varie colorazioni che protegge il contenuto dall’umidità e dai furti. La tecnologia 4.o permette inoltre di collegare il singolo collo a un terminale che terrà traccia dei quantitativi lavorati e i documenti necessari alla “mission” quotidiana. Questo processo fortemente digitalizzato permette di non stressare i magazzinieri che fino a qualche anno fa dovevano fare tutto manualmente. Niente più «fogliettini», dunque, ma solo bit che rendono tutto più efficiente e preciso nella consegna. Se prima si riuscivano a fare una quindicina di pallet lavorando fino a tarda sera oggi alla Vector arrivano a farne anche cinquanta al giorno.
FORMAZIONE E PASSAGGIO GENERAZIONALE
La formazione del personale è l’altro investimento che ha permesso all’azienda di fronteggiare le grandi multinazionali nel campo delle spedizioni internazionali. Solo nel 2023 sono state erogate 2184 ore di formazione ed è stato inaugurato un percorso di formazione Lean – filosofia nata alla giapponese Toyota per minimizzare gli sprechi e ottimizzare il processo produttivo – in collaborazione con l’università Liuc di Castellanza.
«In questa fase il nostro settore è caratterizzato da molte operazioni di fusione e acquisizioni – conclude Andrea Buttà -. Sono soprattutto gruppi stranieri e multinazionali che stanno comprando pmi italiane alle prese con il delicato passaggio generazionale. Il nostro settore non è ricchissimo e pertanto per le nuove generazioni può risultare anche non attrattivo. Io e mia sorella Camilla abbiamo avuto la fortuna di avere un papà che ci lasciato la libertà di prendere subito certe decisioni e di impostare l’azienda come ce la immaginavamo noi nel futuro. E questo ha permesso di affrontare la transizione con molta semplicità».
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