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Alla ripresa del campionato la Pro Patria ospita ancora la Giana: un anno fa la partita della svolta biancoblu

Dopo la pausa per le feste la Pro Patria torna in campo nel giorno della befana (ore 15) per cancellare un brutto finale di 2024, con appena 2 vittorie (entrambe ad ottobre). A Busto Arsizio arriva la Giana Erminio - che sogna la finale di Coppa Italia - per la rivincita del match dell'Epifania dello scorso anno

Pro Patria - Pro Vercelli (1-1) 1 dicembre 2024

A un anno esatto di distanza la Pro Patria inaugura l’anno che verrà sempre nel giorno della befana (6 gennaio, ore 15), sempre contro la Giana Erminio.

Nella (casalinga) gara dell’Epifania per i tigrotti di Busto Arsizio la speranza, anzi l’augurio di inizio 2025, è quello di ripetere la grande riconcorsa vista lo scorso gennaio (iniziata proprio contro la Giana) dopo un altro girone d’andata di basso profilo, il secondo consecutivo terminato sempre sotto la magrissima soglia dei 20 punti.

EPIFANIA CERCASI ANCORA, UN ANNO DOPO: STESSA CLASSIFICA, PROBLEMI DIVERSI

Con 18 punti in 20 gare – dopo i 19 in 19 gare del 2023 -, in Via Ca’ Bianca il piatto langue (e lo fa ancora più amaramente) anche quest’anno. Alla ripresa del campionato è inevitabile che si cerchino dunque nuovi opportunità a cui aggrapparsi per risalire la china, centrare la salvezza diretta e rimanere nel calcio professionistico senza passare dai playout, zona della classifica dove in questo momento sgomitano i tigrotti, diciassettesimi, quart’ultimo posto che certifica il minimo storico del post Covid. Ma, al di là della scaramantica ricerca dell’epifania di joyciana memoria e concessa dal destino nel rematch contro i Ragazzi della Martesana, illudersi che, esattamente 365 giorni dopo, andrà (di nuovo) tutto bene seguendo semplicemente lo stesso identico percorso di un anno fa (quando Colombo ebbe l’intuizione di passare dal 352 al 3421) potrebbe rivelarsi un grosso errore di giudizio. Sebbene la classifica (così come la maglia da gioco targata Mizuno) ricalchi esattamente quella di un anno fa, i problemi da risolvere sono diametralmente opposti, così lo sono le due rose a confronto negli interpreti e nella tattica.

Se la rosa del Colombo-uno, dopo le iniziali difficoltà palesate da un 352 molto fragile nella sua colonna vertebrale tra centrocampo e difesa (erano 26 i goal subiti al giro di boa del 2023, +7 rispetto al 2024), era votata al contropiede con bomber Castelli sgravato da molti compiti così da agire in qualità di cobra d’area, quella di quest’anno, al Colombo-bis e rinnovata per più del 50%, punta invece al possesso palla e alla giocata di qualità dei trequartisti/seconde punte (Pitou e Terrani), dimostrando tuttavia una farraginosa sterilità in area di rigore dove gli attaccanti, con Beretta arrivato a campionato in corso e quasi mai al top della condizione, faticano a trovare la via del goal in tutti i modi, persino dal dischetto (tre rigori sbagliati su cinque tentativi). L’astinenza maggiore è quella vissuta da Eljon Toci, generosissima prima punta, più partecipe alla manovra rispetto a Castelli, ma ancora a secco di soddisfazioni personali.

Le maggiori difficoltà palesate in questa prima metà di campionato sono innegabilmente lo scarso rendimento realizzativo degli attaccanti in area di rigore (14 goal in 20 gare, nessun giocatore è arrivato a realizzare 3 reti, solo due volte sono stati segnati almeno 2 goal in una partita), l’ingombrante numero di pareggi per 1-1 a discapito di qualche vittoria sfumata dopo esser stata in tasca (12 le x) – compresa la gara all’andata contro la Giana – e l’assenza fattuale di giocatori schierabili in determinati ruoli.

NELLA CALZA DELLA BEFANA I PRIMI COLPI DI MERCATO, INTANTO BRUCIA L’ALBERO BIANCOBLU

Capodanno è sempre tempo di bilanci per tutti, soprattutto per le società sportive che possono sfruttare la pausa dai rettangoli verdi per pianificare, a bocce ferme, il ritorno in campo. Uno slot temporale spesso propizio anche per gli avvicendamenti in panchina. Durante le feste naturalmente anche la società biancoblu e il diesse Sandro Turotti hanno fatto le sue valutazioni, scegliendo, col silenzio delle vacanze e la ripresa degli allenamenti, di concedere ancora fiducia in panchina a Riccardo Colombo. Il mister nel frattempo ha però perso gli alibi (mai cercati in sala stampa) dello scorso anno, quando a proteggerlo c’era anche lo status di esordiente (basti confrontare parole “scudate” di Turotti rilasciate alla festa natalizia del Pro Patria Club 2023 a quelle ben più severe del 21 dicembre 2024 dopo la sconfitta di Meda, dichiarazioni in tutto e per tutto simili a quelle che Turotti proferì poco prima del divorzio con Vargas nel marzo 2022, “Di parole ne ho sentite fin troppe”).

Nel suo «peggior Natale da quando è in società» (mentre l’albero bianco-blu veniva preso di mira dai vandali nella notte della vigilia) il direttore sportivo, sempre poco propenso alla cosiddetta “riparazione”, si vede costretto a cambiare modus operandi e correre in via eccezionale ai ripari, mettendosi già al lavoro in vista del calciomercato di gennaio per provare a porre rimedio e colmare, per quel che è fattibile a stagione inoltrata, le lacune della rosa, sia quantitative sia qualitative.

A Meda dopo la sconfitta col Renate Turotti ha fatto intendere che la crisi di vittorie non è una questione tattica, perché il «Calcio di Serie C è semplice» e «non serve inventarsi nulla». Insomma, le partite si vincono coi duelli, con l’atteggiamento con cui si scende in campo campo, finora visto solo a sprazzi e costato caro nei momenti più caldi dei match, quando la palla scotta. Nessuna rivoluzione tattica, nessuno stravolgimento della rosa, ma, come tutto lascia presagire, operazioni mirate a sopperire assenze che si sono fatte sentire, in termini di ossigeno ed esperienza: a logica un colpo potrebbe arrivare in difesa, reparto orfano di Lombardoni e Travaglini, due perni considerabili come titolari mai stati a disposizione. Troppo spesso la retrovia obbligata è stata quella formata da Bashi, Alcibiade e Cavalli, con i giovani Sassaro e Reggiori, pronti a subentrare, (infortuni permettendo).

Praticamente certo, per non dire scontato, pare essere invece un rinforzo sulle fasce laterali, appannaggio per tutto il girone dei soli Somma (sempre titolare e col 91% dei minuti a disposizione giocati) e Piran (che ha saltato la titolarità solo in una gara, 89% dei minuti), letteralmente in campo senza mai ricambi a causa delle lungodegenze in infermeria di Vaglica (6%, 107 minuti in 5 partite senza aver visto più il campo a partire da ottobre per noie fisiche) e di Renault (5%, pari a 98 minuti non consecutivi, effettuati sempre a partita in corso), anche se l’Italo-francese è ritornato nelle ultime settimana nella lista dei convocati. Tutti limiti che quest’autunno hanno incatenato Colombo nelle scelte dell’undici titolare (gli unici ballottaggi sono stati dalla mediana in sù, in particolare tra Terrani/Pitou alle spalle della punta), e che adesso muovono le strategie del diesse. I primi rumor parlano infatti di affare in chiusura, già in vista della ripresa, per Luca Barlocco, esterno sinistro classe 1995 (unico millennial della rosa insieme a Palazzi della rosa) formatosi con l’Atalanta, passato dalla Juventus e attualmente svincolato dopo l’ultimo anno a Monopoli.

A GORGONZOLA LA GIANA SOGNA LA FINALE DI COPPA ITALIA

Più del mercato, quello che si augurano i tifosi dell’unica squadra professionistica del Varesotto è che il brutto 2024, di cui a conti fatti si salvano solo gennaio e febbraio, sia ormai definitivamente alle spalle. Naturalmente superare sul campo e agganciare a quota 21 la squadra di Gorgonzola non basterà per far tornare subito il sereno a Busto Arsizio, ma potrebbe portare un po’ di entusiasmo latente allo Speroni. 

Anche con la vittoria sulla Giana, infatti, la Pro Patria rimarrebbe infatti ancora immischiata nella zona playout, o almeno a seconda dei risultati di Pergolettese (21 punti) e Pro Vercelli (19). Dopo mesi di pareggite (la Pro Patria non vince da undici turni) e mugugni in alcuni settori dello stadio, a Busto Arsizio il desiderio condiviso da tutti è quello di vivere un finale di stagione più sereno. C’è ancora tempo, ma è sempre meno, per quel famoso switch mentale utile a sbloccare una squadra sempre frenata dal pareggio. Sembrava stesse arrivando nella gara contro l’Atalanta e invece si è rivoltato contro come un boomerang quando nella nebbia di Caravaggio a metà novembre Beretta ha calciato alto il rigore e i tigrotti hanno subito la rimonta in 15′. Da quel momento le trasferte sono diventate addirittura un fattore negativo con 3 sconfitte e il solo pareggio a Lumezzane, dove la squadra ha giocato 60 in superiorità numerica.

Dato il margine di vantaggio minimo in classifica, anche nella Martesana si guarda al match dell’Epifania con un’attenzione particolare, anche se testa e pensieri saranno anche rivolti anche al doppio impegno delle storiche semifinali di Coppa Italia contro il Caldiero (avversario alla portata e che permette di sognare una strada verso la finale), traguardo raggiunto dai ragazzi di Chiappella in virtù il 3 a 0 contro l’Avellino. Escluso un complicatissimo filotto di risultati negativi vissuta tra la metà di ottobre e l’inizio di novembre, caratterizzato da un singolo punticino in cinque gare che ha rallentato inevitabilmente la pragmatica corsa biancazzurra, i Gorgonzolesi hanno finora disputato un campionato regolare e secondo le aspettative, cedendo il passo alle squadre più attrezzate come Renate, Feralpi e Padova ma facendo propri gli scontri diretti, le partite da vincere, come contro la Pro Vercelli, oppure contro le meno quotate in classifica Clodiense e la Triestina (i due fanalini di coda di questo campionato). A queste belle prestazioni si aggiungono anche un paio di “blitz” di rilievo come i successi su Atalanta e Lecco. I numeri registrati a referto dai Ragazzi della Martesana (ragazzi nel verso senso della parola, data l’età media della rosa di 24 anni, quella della Pro è di 23,8) non sono poi dissimili a quelli dei bustocchi: soli 2 i goal in più messi a segno a costo però di averne concessi anche 3 in più. La differenza sta tutto nella distribuzione di questi goal. I tigrotti, come già detto, troppe volte, nove, sono stati fermati sull’1a1, incapaci di segnare in ben otto diverse partite e solo due volte in tutto il girone a segno con 2 goal nell’arco dei 90 minuti (le uniche vittorie con Clodiense e Lecco per 2-1). Di contro l’analogo discorso vale per le reti subite: solo due volte, nelle sconfitte con Vicenza e Alcione (entrambe per 2-0), Rovida ha infatti raccolto due volte lo stesso pallone dal fondo delle rete. Quello dei pochi goal subiti, la difesa della Pro Patria registra numeri da zona playoff, è un dato positivo, eppure sporcato dal basso livello di clean sheet: appena tre partite, sempre 0 a 0, senza subire reti. Insomma, se una squadra segna poco, non può permettersi di subire neanche un goal a partita.

Ai nastri di partenza la Giana potrebbe presentarsi così, con il 4231 che è riuscit0 fermare sullo 0 a 0 la corazzata del Vicenza, squadra dietro solo all’ammiraglia Padova: Mangiapoco tra i pali, linea a quattro formata da Alborghetti, Scaringi, Colombara e Caferri, in mediana Marotta e Nichetti, sulla trequarti Previtali e Lamesta (4 goal) esterni, Montipò alle della prima punta Stuckler, capocannoniere della squadra con 5 reti messi a segno, la prima proprio contro la Pro Patria all’andata valida per il primo dei tanti 1-1.

DUE EX ALLA CORTE DI PIQUE’: LA KINGS LEAGUE FA GOAL(A)

Tra i calciatori della Giana, chi invece non sarà della partita è Michele Trombetta. Presentato ai nastri di partenza del campionato come grande spauracchio in area di rigore dopo buone annate tra i dilettanti, l’attaccante è invece ritornato dopo appena 10 gettoni e un goal tra i professionisti in Kings League per la World Cup Nations. Al campionato ideato da Gerard Piqué, a metà tra calcio a 7 e intrattenimento digitale, Trombetta vestirà l’azzurro insieme all’ex capitano della Juventus Leonardo Bonucci, il bomber di provincia Ciccio Caputo e un’ex tigrotto, Domenico Rossi, centrocampista bustocco che a causa della rottura del crociato non ha potuto mettersi in mostra alla Pro Patria, e che negli ultimi mesi era tornato a calcare i campi da calcio in Eccellenza a Sesto Calende.

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com
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Pubblicato il 31 Dicembre 2024
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