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La comunità del Bangladesh in festa domenica a Gallarate. “Venite a trovarci”

I bangladesi celebrano il "Giorno della Vittoria", che nel 1971 aprì la strada dell'indipendenza dal Pakistan. Mohammed Noor, colonna portante della comunità, invita tutti a partecipare come occasione di confronto

Mohammed Noor

La comunità del Bangladesh a Gallarate si prepara ad un grande giorno di festa, domenica 29 dicembre. «Invitiamo tutti a partecipare, abbiamo voglia di far conoscere il Bangladesh ed è un’occasione di confronto e integrazione» dice Mohammed Noor, commerciante con negozi (alimentari ed elettronica) sulla piazza della stazione, colonna portante della comunità bangladese. L’appuntamento è per domenica negli spazi del circolo di Sciaré, in via Monte Nero 10.

«Nel nostro Paese il mese di dicembre celebra l’indipendenza del 1971» spiega Noor: è il “Victory day” che cade il 16 dicembre e celebra la fine della guerra di liberazione del Pakistan dell’Ovest, che divenne allora Bangladesh, separandosi dal Pakistan (che a sua volta era nato nel 1947 dalla “partizione” dell’India britannica).

Oggi la comunità del Bangladesh è una delle più presenti in città. «Duemila persone a Gallarate e 4-5 mila nella provincia» dice Noor.

Domenica la festa a Sciarè animerà la giornata a partire dalle 11, con l’inaugurazione. «Poi cii saranno i nostri piatti tipici dolci, ma chi vuol può mangiare anche una pizza al circolo» continua Noor. «Alle 14 tutti i bambini faranno disegni: facciamo un concorso, verranno premiati tutti. Alle 16 ci sarà lo spettacolo di ballerini dall’India, da Kolkhata, poi i musicisti del Bangladesh».

La festa del Giorno della Vittoria anticiperà poi anche altri momenti comunitari che i Bangladesi vogliono festeggiare nell’arco dell’anno: «Il 21 febbraio c’è la festa della nostra lingua del Bangladesh, mentre il 13 aprile vorremmo festeggiare il nostro capodanno» conclude Noor.

 

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 27 Dicembre 2024
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