L’evoluzione della robotica: passato e proiezioni per il futuro
Se dobbiamo dare una data di nascita alla storia della robotica moderna, questa è sicuramente il 1954, anno in cui venne sviluppato UNIMATE, il primo robot industriale
È il 1954 l’anno in cui è stato creato il primo robot industriale, sviluppato per migliorare le condizioni di lavoro. Da quel momento, la robotica ha compiuto enormi passi in avanti nello sviluppo di macchine sempre più avanzate, autonome e sfruttabili in quasi ogni campo di applicazione.
In questo articolo vogliamo analizzare l’evoluzione della robotica, dal primo robot umanoide fino alle applicazioni attuali basate sull’intelligenza artificiale e alle frontiere future della robotica a idrogeno.
Anni ’50 e ’60: il primo robot umanoide
Se dobbiamo dare una data di nascita alla storia della robotica moderna, questa è sicuramente il 1954, anno in cui venne sviluppato UNIMATE, il primo robot industriale.
Il suo compito, all’interno di una linea di produzione automobilistica, era quello di svolgere compiti ripetitivi e azioni pericolose.
Questo primo modello venne poi sostituito da un secondo robot (SCARA), un sistema di manipolazione a quattro gradi di libertà ideale per le applicazioni pick & place. In quegli anni, la robotica iniziò anche a interagire con i computer, dando vita a sistemi controllabili tramite software.
Anni ’70 e ’80: i primi robot spaziali
Con l’avvento dell’intelligenza artificiale (IA), si assiste alla nascita di robot più autonomi, capaci cioè di prendere decisioni semplici, come muoversi autonomamente in un ambiente predefinito.
In quel periodo viene lanciato il primo robot spaziale, controllato da operatori sulla Terra: il suo compito, oltre a percorrere svariati chilometri sulla superficie lunare, era quello di raccogliere dati e inviare immagini dettagliate.
Anni 2000: i primi robot androidi
Negli anni 2000 la robotica compie una nuova rivoluzione, portando il progresso dei robot ad un livello superiore con macchine in grado di camminare, correre e interagire con l’ambiente circostante.
Prendono così vita i nuovi robot androidi, molto simili agli esseri umani e, di lì a poco, nascono anche i robot domestici alla portata di tutti e bracci robotici, che trovano spazio nella chirurgia.
Si inizia anche a parlare di robot collaborativi (cobot), progettati per lavorare al fianco degli esseri umani senza barriere di sicurezza.
Epoca moderna: robot sempre più avanzati
Negli ultimi anni la robotica, grazie all’interconnessione con il machine learning, i sensori avanzati, l’Intelligenza Artificiale e l’Internet of Things (IoT), ha segnato progressi inimmaginabili fino a qualche anno fa.
Stiamo parlando, ad esempio, dei robot umanoidi (progettati per interagire socialmente con gli esseri umani), dei robot autonomi (guidati da algoritmi avanzati per l’apprendimento e la navigazione) e dei nuovissimi robot empatici (che provano empatia con chi gli parla).
Il futuro della robotica
Accanto alla Nanorobotica (con Robot su scala microscopica per applicazioni mediche) e all’IA avanzata (che promuove Robot sempre più intelligenti e capaci di apprendere autonomamente), il futuro parla di robotica a idrogeno, con robot alimentati da celle a combustibile a idrogeno.
In ottica di decarbonizzazione e transizione energetica, l’idrogeno rappresenta infatti un vettore energetico sicuro, efficiente e a emissioni zero, quindi una risorsa chiave per favorire l’adozione delle energie rinnovabili e affrontare sfide energetiche globali.
Per questo motivo la robotica a idrogeno è sempre più vista come la frontiera tecnologica del futuro e soluzione efficace per applicazioni sostenibili ed efficienti.
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