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L’incubo senza fine della truffa delle criptovalute. Il caso di un uomo di Busto Arsizio che ha perso tutto

Davanti alla richiesta di archiviazione di un'indagine per una truffa da oltre 600 mila euro il legale Fausto Moscatelli si è opposto: "Bisogna indagare perchè c'è gente che ha perso tutto". Tutto è partito dai social

criptovalute

Quante volte ci è capitato di vedere sui social profili di persone che promettono guadagni da favola investendo poche centinaia di euro. Spesso si mostrano alla guida di un’auto sportiva oppure mentre sorseggiano champagne in attici bellissimi con vista sul mare sostenendo di aver guadagnato cifre mostruose investendo in criptovalute.

I soldi facili fanno sempre gola ma quando sono troppo facili bisogna stare attenti, come accaduto ad alcuni clienti dell’avvocato Fausto Moscatelli che proprio oggi, giovedì, in Tribunale a Busto Arsizio dove ha fatto opposizione alla richiesta di archiviazione in merito ad un’indagine per truffa ai danni del suo cliente a cui sono stati spillati più di 600 mila euro: «Ho chiesto al giudice per le indagini preliminari di fare ulteriori indagini perchè parliamo di cifre importanti. C’è gente che sta finendo sul lastrico per questo tipo di reati».

L’uomo era incappato proprio in uno di quegli annunci online che, a fronte di un investimento iniziale di poche centinaia di euro in bitcoin, prometteva guadagni incredibili e in poco tempo finendo in un circuito dal quale non riusciva più a uscire continuando ad immettere denaro.

fausto moscatelli

«È un fenomeno peggiore di una malattia come la ludoparia ed è in aumento. Nell’ultimo periodo mi sono già capitati tre clienti con storie simili – racconta il legale bustese -. In questo caso la vittima è finita in un circolo vizioso perchè quando ha chiesto di poter incassare i guadagni, prospettati dal sito attraverso il quale seguiva l’andamento dell’investimento, ha ricevuto una nuova richiesta di denaro con  la quale si paventavano spese di gestione da pagare».

Ma non è finita qui perchè il broker, che parlava bene l’italiano ma diceva di operare dall’estero, ad un certo punto sparisce: «In quel momento è comparsa una nuova figura che prometteva di poter recuperare quei soldi, sempre dietro pagamento, e che ha iniziato una nuova trafila di richieste di esborsi».

Poi subentra la vergogna e la speranza mai doma di poter recuperare i soldi persi: «A quel punto, spesso, c’è anche questo fattore. Vi dico solo che uno dei tre era un pensionato ed è arrivato a perdere tutto quello che aveva messo da parte in una vita di lavoro».

Purtroppo le armi della magistratura e delle forze di Polizia spesso sono spuntate in quanto queste organizzazioni sono difficili da ricostruire così come il flusso di denaro che si volatilizza da un conto all’altro e da un Paese all’altro: «Questo tipo di indagini hanno un costo elevato e la magistratura predilige perseguire reati che creano maggiore allarme sociale, anche giustamente da un certo punto di vista».

Quindi il consiglio è quello di essere molto prudenti e selettivi quando si decide di mettere in gioco il proprio denaro, soprattutto in un campo come quello delle criptovalute in cui gli strumenti conoscitivi del cittadino medio sono pochissimi: «Mai affidarsi a persone conosciute solo online ma rapportarsi sempre con il proprio consulente finanziario di fiducia prima di fare qualsiasi mossa. Quando, poi, vi sono avvisaglie di truffa bisogna denunciare immediatamente».

 

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 05 Dicembre 2024
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