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Scrittrici Insieme: a Somma il festival sulla scrittura che incide sul mondo

Dodicesima edizione della rassegna che mette al centro le voci e le figure femminili. Quest’anno anche un omaggio a Paolo Carù

Scrittrici Insieme 2024

“La mia libertà è scrivere. La parola è il mio dominio sul mondo”. La frase dell’autrice brasiliana Clarice Lispector ispira l’edizione numero dodici di Scrittrici Insieme, il festival della letteratura al femminile. Una edizione che mette al centro il potere della scrittura come strumento per incidere sul mondo, modificare la realtà.

Appuntamento sabato 14 e domenica 15 dicembre, al Castello Visconti di San Vito di Somma Lombardo, una dei giorni per leggere, ascoltare le voci, vivere momenti insieme.

Alle 17 di sabato si parte con l’incontro con Carlo Vecce, “studioso di lungo corso di Leonardo Da Vinci, divenuto romanziere dopo aver scovato documenti che illuminano la figura di Caterina, madre di Leonardo Da Vinck di cui si sa solo il nome, una donna circassa, venduta schiava e riscattata dal padre di Leonardo”, racconta Helena Janeczek, una delle promotrici del festival.

A completare questo primo momento c’è poi l’inaugurazione della mostra fotografica “La memoria dell’acqua”, curata da Chiara Ciccocioppo, promotrice e insieme da sempre ospite con i suoi scatti. “Sotto il portico esporrò fotografie che fanno da contorno all’evento sul libro di Carlo Vecce” spiega Ciccocioppo. “È una sorta di riassunto su un lavoro più ampio che sto facendo sul fiume Ticino, dalla sorgente alla foce, sulla relazione tra l’uomo e il fiume. La gestione delle acque si ricollega appunto alla presenza dei fiumi nelle opere di Leonardo e il suo lavoro ingegneristico sulle acque intorno a Milano”.

Alle 18 di sabato il secondo appuntamento vede ospite Francesca Grazioli con il suo “Capitalismo carnivoro”, un lavoro sull’impatto degli allevamenti intensivi sull’ambiente.
“Con lei una meravigliosa presentatrice, Anna Prandoni”, giornalista del mondo gastronomico.

La prima serata si conclude con una presentazione e un reading, intorno al libro curato da Liliana Rampello, che propone il carteggio tra Virginia Woolf e la sorella Vanessa Bell”.
La presentazione del volume viene accompagnata da un reading scenico “a cura di Sonia Grandis e Giulia Provasoli, che ci portano nella quotidianità di queste sue sorelle, dando un volto inedito di Virginia, di cui abbiamo forse oggi una idea di tristezza che ci ha fatto perdere la leggerezza”

Domenica 15 dicembre si riparte alle 17 con Federica Manzon, “già ospite più volte qui da noi, è una delle scrittrici che sono state al festival prima dei premi, come Pastorino, Tobagi e Paola Carigli”, continua Janeczek.
Manzon porta il suo “Alma”, romanzo vincitore del Campiello. “È una storia molto triestina, ma è anche un modo di raccontare un conflitto che abbiamo dimenticato a lungo, quello in ex Jugoslavia, la cui memoria è stata solo in parte riscoperta con la guerra in Ucraina”.

Alle 18 si continua con “Quanto spazio per le donne?”, che mette in dialogo Daniela Brogi, docente universitaria di letteratura italiana e studiosa di fotografia e cinema, e Liliana Rampello, docente di estetica a Bologna e collaboratrice editoriale della Libreria delle Donne. Una riflessione sulle donne che emergono nelle arti e su quelle che invece restano nella zona d’ombra (un tema già toccato da Scrittrici Insieme grazie alle iniziative con l’Archivio Diaristico di Pieve Santo Stefano).

Ultimo appuntamento del festival è infine l’incontro con Aurora Tamigio, vincitrice del premio Bancarella con “Il cognome delle donne” (ambientato in una Sicilia reinventata, non del tutto realistico) e Marta Aidala, autrice di “La strangera” (storia di una donna, cittadina, che si trasferisce nel mondo montanara sulle Alpi piemontesi). Si confrontano le storie di donne al centro dei loro primi romanzi “molto diversi ma entrambi molto amati”, in un incontro che mette al centro proprio il tema dell’esordio letterario.

Scrittrici Insieme 2024

Il ricordo di Paolo Carù, amico del festival

A margine del festival anche un concerto che vuole ricordare Paolo Carù, vero intellettuale e marito di Anna, che di Scrittrici Insieme è una promotrice.

“SI è nata in queste forme, anche con momenti musicali, grazie a Paolo Carù, che portava qui brave artiste di cui aveva stima e con cui teneva i contatti” ricorda ancora Janeckek. “Il suo contributo da sempre ha arricchito il festival: senza Paolo e senza Anna non ci sarebbe stato”

“Con il festival c’è una collaborazione che è cominciata molti anni fa, quando ci chiedevano una cantautrice da proporre qui al festival” ricorda Andrea Parodi, della rivista Buscadero.
Carù era un amico, ma Parodi lo ricorda nella sua statura: “È stato uno dei più importanti operatori culturali d’Italia, sia con la rivista che con il negozio”

“Per ricordare Paolo ci sarà un evento importante: sul palco ci saranno Alex Valle, la sezione fiati con Luciano Macchi e Raffaele Kohler, Riccardo Maccabruni, Richard Lingren, Davide Van De Sfroos, Ciarli Cinelli che canta in dialetto della val Trompia”. Un live incentrato sulle canzoni degli artisti che più ha amato, come Van Morrison, Tom Petty, Greatful Dead, Bruce Springsteen.

Oltre ai musicisti sul palco ci saranno giornalisti di Buscadero, l’editore Carlo Feltrinelli, Riccardo Bertoncelli, il promoter Claudio Trotta, il fotografo Guido Harari.

A sei mesi a scomparsa di Paolo Carù, Buscadero resiste in edicola. “Buscadero, senza mai aiuto commerciale nè sovvenzioni pubbliche, è riuscito ad a sfare avanti per uno zoccolo duro di appassionati, che vogliono approfondire le proprie conoscenze e rendere più piacevole la vita” dice Mauro Zambellini, uno dei protagonisti di questa avventura editoriale così unica. “È tutto è stato merito di Paolo”.

A testimonianza della “compattezza” della comunità raccolta intorno a Buscadero, il concerto in ricordo di Carù (ospitato al teatro auditorium San Luigi, pochi minuti a piedi dal castello) è già sold out, “anche se c’è una una lista d’attesa a cui invitiamo ad iscriversi”, conclude Parodi.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 04 Dicembre 2024
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