Su territorio intorno a Malpensa “il solito divide et impera”
Il commento dell'UniCoMal alla prima assemblea di presentazione dei dati sulla sperimentazione delle nuove rotte, tenutasi a Somma Lombardo
Riceviamo e pubblichiamo integralmente il comunicato dell’UniCoMal, unione dei comitati intorno a Malpensa, relativo alla prima assemblea di presentazione dei dati sulla sperimentazione delle nuove rotte, tenutasi a Somma Lombardo
The same old story
La solita vecchia storia
Giovedì 5 dicembre 2024 si è tenuta a Somma Lombardo un’assemblea pubblica convocata dal presidente del C.U.V. il sindaco Bellaria per presentare i risultati della sperimentazione delle nuove rotte e il loro impatto acustico sul territorio a nord delle 2 piste, erano presenti anche responsabili di Sea ed ENAV. Con le nuove rotte proposte il numero dei cittadini esposti sotto i 55 decibel sarebbe salito di1810 unità cioè il 4% di oltre 46000 persone ( considerando i Comuni interessati Cardano al Campo , Casorate Sempione Arsago Seprio , Somma Lombardo e Golasecca).
Alcuni cittadini della frazione di Coarezza e del Comune di Golasecca hanno, invece, denunciato un aumento di voli sulle loro teste con un incremento di decibel presentando un esposto alla Procura della Repubblica per il disagio subito. Questa è la conseguenza della vecchia logica di mandare il traffico aereo sulle zone meno densamente popolate in modo da alleggerire quelle più abitate. Sono pure riapparse durante l’assemblea le vecchie avvisaglie tra i cittadini di località diversamente interessate dai voli che seguono il principio del NIMBY ( not in my back yard ) dei vecchi comitati locali che si pensavano ormai superate e su cui SEA ha giocato seguendo il motto “divide et impera”; conosciamo bene queste vicende perché l’associazione UNICOMAL è da 25 anni che le segue.
Se secondo i dati più recenti del 2023 ci sono stati a Malpensa oltre 26 milioni di passeggeri e 671000 tonnellate di merci, cosa succederà nel 2035 quando i passeggeri saliranno a 40 -44 milioni e le merci raddoppieranno? Cosa diranno questi sindaci del CUV che nel patto d’intesa hanno accettato un tale masterplan? Il problema per curare una patologia non è solo eliminare i sintomi come la febbre ( nel caso dell’aeroporto spostare i voli e ridurre gli impatti) ma stabilire l’eziologia della malattia ( l’espansione senza limite di Malpensa). Per questo dobbiamo riconoscere un limite all’ espansione aeroportuale sia in termini di movimenti che di consumo di suolo.
Stabilire ciò non deve spettare solo a S.E.A. , a regione Lombardia e alle associazione imprenditoriali inebriate da una crescita infinita ma soprattutto ai sindaci del territorio, alle associazioni ambientali nazionali e non, ai comitati di cittadini e al mondo del lavoro che devono interloquire e pesare sulle scelte della politica aeroportuale. Dobbiamo ,inoltre sottolineare, la mancanza di un piano aereo lombardo che coordini le attività degli aeroporti regionali ( Malpensa, Linate, Orio al Serio, Montichiari) estendendoli eventualmente anche al nord Italia per una maggior sinergia di carichi di lavoro , occupazionale e di migliore distribuzione logistica delle merci e di traffico su gomma e su ferro.
La data del 5 dicembre è stata anche quella della giornata mondiale del suolo, ricordiamo che la nostra regione ha il ben poco invidiabile primato di 2910 km quadrati cementificati e che la provincia di Varese è la 3° in Lombardia per tale consumo non tanto per la sua parte settentrionale che è ancora contenuto quanto per la sua parte sud già densa di infrastrutture , asfalto e cemento e dove è situato l’aeroporto di Malpensa che vorrebbe allargare la propria zona cargo all’ esterno del sedime per ben 44 ha distruggendo una porzione pregiata di brughiera.
Ricordiamoci anche questi fatti !
Il direttivo Uni.Co.Mal.
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