All’ospedale di Gallarate il primo intervento con tecnica Dubuisson per il trattamento del prolasso genitale
L’intervento, indicato per la correzione del prolasso genitale, permette di evitare l’accesso all’area sacrale, riducendo così rischi neurologici, vascolari e ureterali
Importante passo avanti nella chirurgia ginecologica dell’ospedale di Gallarate, dove è stata introdotta la sospensione laterale degli organi pelvici con tecnica Dubuisson, un’alternativa innovativa e meno invasiva rispetto alla tradizionale colposacropessi. Il primo intervento è stato eseguito con successo dal dottor Giovanni Di Palma, nuovo primario del reparto di Ginecologia.
“Questo intervento è solo un primo passo – ha dichiarato Di Palma – e si inserisce in una cornice più ampia di potenziamento e riqualificazione del nostro presidio ospedaliero”.
L’intervento, indicato per la correzione del prolasso genitale, permette di evitare l’accesso all’area sacrale, riducendo così rischi neurologici, vascolari e ureterali. La tecnica garantisce tempi operatori ridotti, un decorso post-operatorio più rapido e una ripresa funzionale migliore.
Il primario ha inoltre annunciato che il presidio si prepara al ripristino del servizio di uro-ginecologia per rispondere alle crescenti richieste di cure per le disfunzioni legate ai difetti della statica pelvica, come il prolasso genitale e l’incontinenza urinaria.
Il dottor Giovanni Di PalmaLa tecnica di Dubuisson come approccio chirurgico per il prolasso genitale
Spiega l’azienda ospedaliera: Il trattamento del prolasso genitale per anni ha avuto un approccio vaginale o laparotomico. Negli ultimi anni la chirurgia protesica laparoscopica è diventata progressivamente il riferimento, permettendo di ottenere correzioni più accurate, minori tassi di recidiva, una minore degenza ospedaliera e un più rapido recupero funzionale, a fronte di un minor tasso di complicazioni ed effetti indesiderati.
Tra queste la Colposacropessi risulta essere tutt’oggi il gold standard. A fronte di una comprovata efficacia, tale tecnica non è scevra da rischi, connessi principalmente all’approccio chirurgico all’area sacrale (neurologici, vascolari, ureterali, ecc.).Per questo motivo nuove tecniche di sospensione protesica alternative stanno emergendo con l’obiettivo di evitare tali rischi.
Tra queste, la Sospensione Laterale degli organi pelvici, descritta dal Prof. Dubuisson nel 1998, sta dimostrando la sua non inferiorità rispetto alla Colposacropessi, con il vantaggio di non richiedere l’accesso all’area sacrale.Tale intervento nasce per la correzione combinata del prolasso di vescica, di utero o volta vaginale, attraverso il posizionamento di una protesi in polipropilene titanizzata pre-sagomata a T, che viene ancorata all’utero o alla cupola vaginale, con le braccia laterali che vengono sviluppate in un tunnel peritoneale a livello della parete addominale anteriore, che si ancorano alla fascia dei muscoli obliqui dell’addome, con tecnica “tension-free”.
I principali vantaggi della tecnica di Dubuisson consistono, dunque, nell’evitare la dissezione a livello del promontorio sacrale, con tutti i rischi che ne conseguono, ridurre i tempi operatori, consentire la conservazione dell’utero nelle donne che ne facciano richiesta ed evitare conseguentemente la morcellazione dell’utero, riducendo ulteriormente i tempi operatori, nonché evitando il pericolo di eventuale diffusione intra-addominale di tessuto uterino anomalo.
Viene garantito, inoltre, un orientamento più fisiologico dell’asse vaginale, assicurando così una migliore soddisfazione sessuale alla coppia. Costituisce perciò una scelta mininvasiva, sicura ed efficace, adeguata a garantire il mantenimento del benessere psichico, riproduttivo e sessuale della donna in età fertile, che desidera conservare l’utero, oppure a garantire il ripristino di una normale anatomia pelvica in donne con prolasso di cupola vaginale post-isterectomia.
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