Due istituti scolastici in meno in provincia di Varese dal prossimo anno. Possibili altre riduzione nel 2026
Con l'accorpamento dei comprensivi De Amicis a Gallarate e Vaccarossi a Cunardo scendono a 103 le direzioni in provincia. L'istituto di Vergiate sorvegliato speciale ma non sarà solo una questione di iscritti
Saranno due in meno le direzioni scolastiche nel prossimo anno 2025-2026. Con delibera dello scorso novembre la Provincia ha recepito le modifiche alla rete con la soppressione del comprensivo De Amicis a Gallarate e del Vaccarossi di Cunardo.
La riorganizzazione è stata anche approvata dalla Regione che ha ribadito i criteri necessari per l’attività delle direzioni scolastiche. Il dato principale è quello della popolazione studentesca: gli istituti hanno autonomia se raggiungono un minimo di 600 iscritti, dato che scende a 400 se è riconosciuto il carattere di offerta in territorio montano.
In provincia di Varese c’è un solo comprensivo che non raggiunge il limite minimo: quello di Vergiate ha attualmente 593 iscritti. Tra quelli in territorio montano, sono al limite il comprensivo di Azzate con 411 alunni e quello d Ponte Tresa con 443.
La grande incognita è la denatalità che da qualche anno riduce la popolazione studentesca: la diminuzione di alunni proseguirà anche negli anni futuri.
« Il monitoraggio dell’andamento della popolazione studentesca è costante ma non può essere quello l’unico indicatore – spiega il direttore dell’Ufficio scolastico varesino Giuseppe Carcano – L’istituto di Viggiù sarà seguito da vicino: per il prossimo anno scolastico non ci saranno cambiamenti ma per quello successivo è possibile che andrà aperta una riflessione. Nell’anno 2026-2027 in Lombardia andranno accorparte tra le 16 e le 18 direzioni scolastiche. È probabile che un paio riguarderanno il Varesotto ma la valutazione sarà ampia e legata al contesto e non solo ai numeri. Non si può svuotare la regione e impoverire il tessuto scolastico. È un argomento delicato, di valore politico, che si segue da vicino».
Tra le possibili novità c’è quella dei comprensivi di Gavirate e Besozzo i cui sindaci, insieme a quello di Bardello con Malgesso e Bregano, stanno discutendo per gestire la situazione senza doverla subire dall’alto: « È un percorso in atto che sia il mio Ufficio che la Provincia seguono. Poi sarà Regione a pronunciare l’ultima parola».
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