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Due piste di pattinaggio a Busto Arsizio, sensibilità diverse per i ragazzi disabili di Liberi di Crescere

Il racconto di Christian Ragusa che per far pattinare otto ragazzi disabili e sei accompagnatori si è dovuto spostare dal centro di Busto Arsizio all'area commerciale ex Mizar

pattinare sul ghiaccio - pista pattinaggio

Christian Ragusa ha scelto uno dei gruppi facebook dedicati alla città di Busto Arsizio per raccontare quanto accaduto a lui e ad un gruppo di ragazzi disabili che sabato scorso erano in centro a Busto Arsizio con l’associazione Liberi di crescere onlus che proprio in questi giorni compie 10 anni.

Quel pomeriggio, infatti, otto ragazzi e sei accompagnatori hanno cercato di passare un’ora sul ghiaccio della pista di pattinaggio in centro ma il proprietario non ha acconsentito al loro ingresso in pista. Di seguito il racconto di Christian Ragusa:

Buongiorno a tutti, volevo raccontare al gruppo un episodio che è successo oggi in quel di Busto Arsizio. Oggi come tante altre volte insieme ai miei amici dell’associazione Liberi di Crescere Onlus Busto Arsizio ci siamo ritrovati per fare un giro in centro a Busto. Una volta arrivati in piazza San Giovanni e aver notato la pista di pattinaggio mezza vuota ci siamo detti: ” perché non fare una pattinata!?”

Siamo andati a far i biglietti e ritirare i pattini, a questo punto espongo al titolare la situazione ovvero che eravamo 8 ragazzi con disabilità e 6 accompagnatori. Il proprietario di tutta risposta ci dice che non possiamo presentarci così in questi giorni ( Sabato-Domenica) ma che dobbiamo chiamare e prenotare, iniziando a tirare fuori scuse come l’assicurazione, il rischio di farsi male e così via.

A questo punto mi sorge una domanda questa è la prassi per tutti i gruppi che si presentano o solo per noi?
In conclusione non abbiamo potuto pattinare in centro, ma ci siamo spostati alla pista presente nella zona ex-Mizar dove ci hanno accolti come dei normali clienti dandoci la possibilità di pattinare.

Benvenuti nel 2025 dove si parla tanto di inclusione ma siamo ancora fermi a questo, dove un gruppo di amici non può pattinare liberamente e quando vuole, dove bisogna creare momenti precisi e particolari per far pattinare quelli “diversi” e così via. Sono rimasto molto deluso da quello che è successo oggi!!!!

Il pomeriggio, dunque, è stato salvato dall’altra pista di pattinaggio, quella presente nell’area commerciale dell’ex-Mizar. Ragusa e la sua associazione ha incassato la solidarietà di decine di bustocchi che hanno commentato il post, a partire da quella di Gigi Farioli, ex sindaco di Busto Arsizio e consigliere comunale.

Compleanno salvato per questa associazione che, nei giorni scorsi, ha anche lanciato un appello per cercare nuovi volontari.

Sono passati 10 anni da quel lontano 2015, quando tutto iniziò per sbaglio, con l’incoscienza di chi non sapeva quanta fatica e quanto impegno sarebbe servito, con la voglia di cambiare il mondo, con il desiderio di dimostrare che anche i giovani possono fare molto. Dopo 10 anni dobbiamo dire che il mondo non siamo ancora riusciti a cambiarlo ma sono tante le vite che abbiamo stravolto. È costato fatica, impegno, sacrificio, costanza e dedizione.

Tante le volte in cui avremmo voluto mollare, tante le volte in cui non ci siamo sentiti ascoltati da quel mondo degli adulti che ha il potere di prendere decisioni ma che troppe volte finge di non vederci. Ecco allora un percorso fatto sulle nostre gambe, partendo dal nulla ma puntando sempre più in alto: le attività ricreative, il nuoto, le vacanze, gli incontri nelle scuole e negli oratori, i progetti autonomia, il calcio, gli incontri di psicomotricità, il percorso di affettività e sessualità e i corsi di musica.
Tante attività, tanto sport, tanti momenti educativi e costruttivi per la vita di ognuno di noi, per le nostre famiglie, per tutti coloro che ci ruotano intorno.

Un GRAZIE ENORME va a tutti quei giovani che hanno creduto in questo progetto, tutti quei ragazzi e quelle ragazze che hanno detto “Ci sono e voglio esserci!”. Qualcuno è qui da 10 anni, qualcuno è appena arrivato, qualcuno ha incrociato il nostro percorso ma per mille motivi ci ha abbandonato…ognuno di Noi ha fatto il suo pezzo, ognuno di Noi ha fatto o sta facendo la differenza!
Un grazie a tutte le famiglie che ci hanno dato fiducia nel tempo. Un grazie a chi ci sostiene anche economicamente, i soldi non fanno la felicità è vero ma ci permettono di finanziare attività e progetti.

Infine chiediamo scusa a tutte quelle famiglie che telefonano chiedendo di poter far parte della nostra realtà e ricevono una risposta negativa. Ogni volta è un colpo al cuore, ogni volta è una sensazione di fallimento. Vorremmo conoscere e accogliere tutti, ma siamo tanti, troppi, e purtroppo non abbiamo abbastanza volontari per dare spazio e attenzione a tutti. Poter contare su molti più giovani vorrebbe dire poterne accogliere tanti altri ampliando attività e progetti. Ce la faremo, ce la dobbiamo fare…e per fare ciò chiediamo aiuto a tutti coloro che hanno a che fare con il mondo dell’educazione e della crescita: professoresse, catechiste, scout, politici…

Siamo nati in piscina e dalla piscina ripartiamo più forti che mai. Per il nostro compleanno ci siamo regalati perciò un nuovo inizio e dalle prime foto che arrivano sarà sicuramente l’ennesimo percorso ricco di emozioni.

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 20 Gennaio 2025
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