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La Procura di Milano non vuole i domiciliari per l’iraniano Abedini

L'ingegnere, che fornisce componenti alle Guardie della Rivoluzione iraniane, è accusato di terrorismo dagli Usa ed era al centro anche delle trattative per la liberazione della giornalista Cecilia Sala

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La Procura generale di Milano, guidata da Francesca Nanni, è intenzionata a mantenere il parere negativo all’istanza di arresti domiciliari per Mohammad Abedini Najafabadi, l’ingegnere iraniano ora in carcere in attesa di pronunciamento sulla richiesta di estrazione verso gli Usa. L’udienza si terrà il 15 gennaio 2025.

Abedini era stato arrestato a Malpensa lo scorso 16 dicembre, su ordine delle autorità statunitensi, che lo accusano di terrorismo, per aver collaborato con le Guardie della Rivoluzione Islamica (articolazione dello Stato iraniano, considerata dagli Usa organizzazione terroristica).

Secondo l’accusa Usa Abedini è coinvolto nella costruzione di droni impiegati dalle Guardie della Rivoluzione in operazioni fuori dall’Iran. La stessa Repubblica Islamica ha poi confermato il suo ruolo, nell’ambito della trattativa per la liberazione della giornalista Cecilia Sala, tornata in Italia oggi, mercoledì 8 gennaio.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 08 Gennaio 2025
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