Mai con Hitler e con la repubblica di Salò: svelate le tre nuove “pietre d’inciampo” a Somma Lombardo
In municipio la cerimonia di posa di altre tre pietre che ricordano due deportati e un partigiano, che hanno sacrificato la loro vita per opporsi al nazifascismo e per fedeltà all'Italia
«Servirà una sala consiliare più ampia». Prima del momento solenne, la mezza battuta del sindaco testimonia la grande partecipazione alla cerimonia di posa di tre nuove “pietre d’inciampo” a Somma Lombardo, in ricordo di due militari deportati e di un partigiano, accomunati della scelta di opporsi al nazifascismo, in forme diverse.
Tre pietre che saranno «ben visibili a chi entra nel nostro municipio, per accedere a un nuovo servizio o per immaginare la Somma che verrà», ha detto il primo cittadino Stefano Bellaria, intervenuto insieme al collega di Cardano al Campo Lorenzo Aspesi (uno dei tre sommesi ricordati dalle pietre era originario della vicina Cardano), al prevosto Basilio Mascetti, al consiglio comunale dei ragazzi.
Le nuove pietre si aggiungono alle quattro posate nel 2023, sempre in ricordo di altri deportati. La cerimonia si è tenuta a ridosso del Giorno della Memoria, che ricorda le vittime della Shoah e del nazifascismo.
Le tre figure ricordate dalle pietre d’inciampo
Giorgio Giuseppe Casale nasce a Somma Lombardo il 14 dicembre 1921. Scoppiata la Seconda Guerra Mondiale, si arruola e viene nominato Sergente del Terzo Reggimento Sabaudo di Cavalleria. Entrato nelle file della Resistenza come collaboratore del Capitano Leone, viene arrestato giovedì 13 aprile 1944 a Milano al Caffè Biffi per propaganda antifascista. Dopo un breve periodo di detenzione al carcere di San Vittore, nell’estate viene deportato nel campo di Fossoli. Viene poi trasferito a Mauthausen. Muore sabato 3 febbraio 1945 a Gusen e il ricordo dei suoi ultimi giorni di vita viene trasmesso alla famiglia dalle parole dell’amico Ugo Cavallino, prigioniero nel medesimo campo di concentramento.
Angelo Luoni, nato a Cardano Al Campo il 25 gennaio 1907, fu il titolare della distilleria Fratelli Luoni di Somma Lombardo. Militare in servizio al 37° Reggimento dell’Artiglieria, durante la Seconda Guerra Mondiale, nel 1943, fu inviato con il contingente italiano sul fronte africano. A seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943, di stanza a Rodi, fu fatto prigioniero dalle truppe tedesche e venne imbarcato come deportato sul piroscafo Oria per essere trasferito nei campi di lavoro in Germania. L’imbarcazione, salpata da Rodi l’11 febbraio 1944 per il Pireo, con a bordo più di 4000 prigionieri italiani, affondò nella notte a causa di una tempesta presso l’isola di Patroklos e questo fu uno dei più gravi disastri della storia del Mar Mediterraneo. Angelo risulta fra i dispersi.
Ugo Maspero, nato a Colico il 13 marzo 1926, residente a Somma Lombardo, entrò in giovane età nelle file della Resistenza. Combatté la guerra partigiana nell’Ossola con la Divisione Valtoce di Alfredo Di Dio, il cui motto era: “La vita per l’Italia”. Il suo soprannome di battaglia fu Smith. Il suo sogno di liberare l’Italia dal fascismo e nazismo si spense negli stessi giorni in cui i suoi compagni, cacciati i nazisti e i fascisti, diedero vita alla Repubblica Partigiana dell’Ossola. Morì l’8 settembre 1944 nell’assalto al presidio nazifascista di Piedimulera, dopo essere stato ferito, legato dietro ad un carro e trascinato per le vie del paese per esibirne il corpo con un cartello attaccato per dispregio recante la scritta: “Ecco come finiscono i banditi”.
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