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Mozione no alcol a Busto Arsizio, il Pd: “Aiuta la sicurezza e il commercio. Da destra solo ideologia”

Il dibattito sul tema sicurezza a Busto Arsizio prosegue. I consiglieri del Pd rilanciano un'iniziativa per stoppare la vendita di alcol d'asporto e rispondono alle proposte "inapplicabili" lanciate dal centro destra

ordinanza anti alcol - alcol

In questi giorni si sono moltiplicate le reazioni degli esponenti della maggioranza che sostiene il sindaco Antonelli contro la proposta del Pd di vietare il consumo di alcolici in strada, nei parchi e nelle aree pubbliche, nonchè di limitarne la vendita per l’asporto.

La mozione è stata presentata dopo i fatti dello scorso 10 gennaio davanti al Mc Donald’s di piazza Garibaldi quando un gruppo di giovani ha circondato e insultato due poliziotti che stavano cercando di identificare e denunciare due persone in stato di ebbrezza che disturbavano il traffico e i passanti.

Secondo gli esponenti Dem «le obiezioni più insensate sono rappresentate dall’accusa di “danneggiare il commercio”, mossa dal duo forzista Rogora-Tallarida ma anche da Attolini (FdI). La mozione contiene infatti al suo interno la richiesta di escludere gli esercizi che hanno “le concessioni per la somministrazione su suolo pubblico”. Per intenderci, tavolini, dehors e interni dei bar e dei ristoranti non sarebbero toccati dal divieto, anzi paradossalmente ne beneficerebbero essendo gli unici autorizzati a somministrare. Chi afferma il contrario, evidentemente, non ha letto la mozione, oppure cerca un pretesto per bocciare una proposta di buon senso e di interesse per la città.».

I consiglieri democratici sottolineano inoltre che la mozione «è un mero atto di indirizzo che rimanda al Sindaco e alla Giunta la scelta di eventuali deroghe, casistiche e ambiti di applicazione del divieto. Il punto è, infatti, quello di invitare l’Amministrazione ad agire per limitare l’abuso di alcol e ridurre le probabilità che episodi simili a quello verificatosi lo scorso 10 gennaio si possano ripresentare in futuro».

Altre obiezioni, di natura tecnica, come quella dell’onorevole Speroni, evidenziano che il regolamento di polizia urbana vigente preveda già il divieto di consumare bevande alcoliche nelle aree verdi e nei luoghi pubblici: «Tale previsione è, fatti alla mano, risultata inadeguata e insufficiente. In primo luogo, perchè stabilisce un divieto generale senza identificare aree circoscritte, particolarmente sensibili, dove intensificare i controlli ed emanare eventuali sanzioni. In secondo luogo, non include limiti alla vendita per l’asporto nelle ore serali (in particolare tramite distributori automatici)».

Il Partito Democratico definisce le tante reazioni furiose da parte dei partiti del centro destra uno show e chiedono di «valutare con più serietà il contenuto di una mozione sicuramente migliorabile ma concreta. Sarebbe utile alla città un dibattito vero sulle condizioni di degrado in cui versano ampie aree del centro cittadino e sulla fattibilità delle possibili soluzioni».

Sul tema sicurezza in centro il Pd invece presenta una serie di osservazioni elle proposte fortemente ideologiche e per nulla concrete avanzate da esponenti della maggioranza: «C’è chi, come i Giovani della Lega di Busto, ha chiesto le “remigrazioni” senza neppure conoscere il significato della parola. Perchè l’espulsione per gli immigrati che commettono reati è già prevista, mentre la remigrazione equivale al rimpatrio forzato di immigrati non etnicamente europei nel luogo di origine della famiglia, spesso paesi mai visti e vissuti, a prescindere dal fatto che siano brave persone o delinquenti. Un’idea aberrante che nello scorso secolo prese il nome di deportazione di massa».

Aggiungono i dal Pd: «Considerando che in Italia il 30% dei reati è commesso da cittadini stranieri, vogliamo credere che i giovani della Lega si adopereranno per trovare una soluzione per sanzionare duramente anche il 70% dei reati commessi da autori italiani».

La lista Antonelli, per bocca del capogruppo Marco Lanza, propone invece la presenza dell’esercito nelle piazze, in maniera analoga a quanto accade nella Milano di Sala: «Dobbiamo però chiederci il senso di pagare con soldi pubblici un gruppo di militari per presidiare le piazze di Busto Arsizio durante il giorno quando poi è di sera che manca il personale di polizia per i controlli. La carenza di organico è un problema serio, non si può risolvere con la mera ricerca di “supplenti”.

Infine c’è la posizione di Fratelli d’Italia, che per bocca del segretario cittadino parla di “resa della nostra civiltà e delle nostre libertà”, «appare orientata su un piano puramente ideologico e senza appigli concreti. Dalla principale forza al governo del Paese ci saremmo aspettati ben altre iniziative, rispetto alle affissioni (lecite o abusive?) promosse dal consigliere Attolini per difendere, a suo dire, l’italianità».

Pubblicato il 14 Gennaio 2025
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