Pagelle Pro Patria: Rovida bombardato dal Vicenza, a tutti i tigrotti manca freddezza sottoporta
Contro il Lane Rossi Vicenza la Pro Patria registra in casa il peggior risultato della stagione, un severo 0-3. La quarta sconfitta consecutiva è ancora una volta il risultato di una sconfortante e limitante mediocrità collettiva. I voti ai tigrotti
Contro il Lane Rossi Vicenza la Pro Patria registra in casa il peggior risultato della stagione, un severo 0-3 che fa abbandonare molti sedili biancoblu dello Speroni in anticipo. La quarta sconfitta consecutiva è ancora una volta il risultato di una sconfortante mediocrità collettiva (che si estende radioattivamente a tutto, ma proprio tutto, il mondo biancoblu) sempre più al ribasso.
I VOTI DEI TIGROTTI:
ROVIDA 5 – Le bombe da fuori area del Vicenza sono tre e valgono tre punti, come nel basket. Dopo Salò, il portiere torna subito coi piedi per terra sprofondando direttamente in un burrone: la sua porta sembra un cratere lunare. Beffato dalla posizione sul goal di Rolfini e dal rimbalzo della palla sul tris di Zonta. Il suo grande pregio sono senza dubbio i riflessi, così gli avversari tecnici come Feralpi e Lane Rossi hanno capito che è meglio bersagliarlo da lontano: quattro goal consecutivi da tiro dagli oltre 20 metri.
REGGIORI 5,5 – Le mani sbattute a terra al triplice fischio sono l’emblema del senso di impotenza che si vive ormai da mesi allo Speroni. Gioca titolare, anche per necessità, contro uno dei tridenti più forti della categoria e non sfigura come potrebbe accadere ai giovani più sprovveduti. I goal infatti arrivano tutti da fuori. Fa ma subisce anche, soprattutto in fase di impostazione, una buona dose di falli.
CAVALLI 6 – Da centrale finora ha davvero deluso solo contro la Giana. Clienti scomodi, molto, quelli che formano il tridente vicentino ma il difensore tiene botta alla guida di una difesa inedita. Viene ammonito in un momento in cui il direttore di gara Di Loreto (lo stesso che a Legnago espulse Stanzani dalla panchina – una delle pochissime di volte in cui Colombo in sala stampa perse la pazienza contro la terna) va in confusione coi cartellini e, quasi in versione dittatore di gara, mal gestisce i fischi e somme di falli.
COCCOLO 6 – Arrivato in settimana, indossa subito la maglia da titolare e mostra una più che discreta personalità all’esordio nella partita casalinga più difficile rimasta in cartellone. Sul pezzo ma non al punto da riuscire a fare eccezione al famoso detto tutti nasciamo piangendo. A Busto Arsizio ultimamente è un pianto più doloroso che altrove. Da leopardiano esce dal campo ammonito, giallo come la Ginestra.
dal 82′ TERRANI SV – Entra, assiste allo 0-3, confeziona un buon assist per Pitou. Poi subito il triplice fischio. In quei pochi minuti c’è un po’ tutta questa stagione maledetta per i biancoblu.
SOMMA 5,5 – Nonostante il pressing dei due trequartisti, la Pro Patria umilmente si copre per colpire in transizione e lui è il giocatore che maggiormente si abbassa per aiutare la difesa, anche perché c’è da tenere a bada Costa, il “quinto” più illustre del girone che, sebbene non in giornata ieri a Busto, è pur sempre di un’altra categoria. Nel finale prova a cercare in verticale Curatolo senza grossi risultati.
dal 73′ PIRAN 6 – Si posiziona a destra, per lui una novità, e viene aiutato dal fatto che il Lane Rossi con la partita in ghiaccio sta già cercando di far calare il ritmo partita per preservare energie in vista del prossimo turno.
NICCO 5,5 – Gara battagliera passata per lo più in mediana a duellare con Della Latta e Carraro. I tre si annullano a vicenda senza riuscire a sfoderare il meglio del proprio repertorio tecnico. Viene sostituito dopo un’ora per cercare maggiori geometrie e provare a portare la palla dove i tigrotti fanno fatica ad affacciarsi: nell’area di rigore avversaria.
dal 60′ PALAZZI 5,5 – La discontinuità di condizione rallenta il ritmo del playmaker anche in campo. Non sempre pulitissimo quando riceve la palla.
MALLAMO 6 – Per la seconda partita consecutiva è tra i migliori giocatori di movimento della Pro Patria: dinamico e, ancora una volta, tra i pochi ad arrivare al tiro. Finora tutte le sue conclusioni da fuori area sono sempre state respinte dall’estremo difensore di turno, questa volta Confente per neutralizzarlo si deve impegnare.
BARLOCCO 5,5 – Parte bene sulla falsa riga di quanto visto già a Salò purtroppo poi la benzina si esaurisce troppo rapidamente, forse anche perché assente dai campi per tutto il girone d’andata e non ancora al meglio della condizione. Proprio quando sembra non averne più, si fionda in area per riaprire la partita dopo respinta corta di Confente ma Costa gli strozza in gola la gioia salvando sulla linea di fondo.
MEHIC 5,5 – Tanta ma davvero tanta corsa e pressing, sempre con l’apprezzabile voglia di recuperare palloni sulla trequarti e procurarsi occasioni, come succede a inizio partita quando viene murato. Il problema è sempre il solito: il #6 quando entra o riceve palla negli ultimi 20 metri di campo è impalpabile. Champagne che non si stappa.
dal 60 CURATOLO 5,5 – Prova ad attaccare la profondità sull’asse di destra con Somma. Il tris calato all’improvviso da Zonta di fatto conclude in anticipo la partita sua e dei compagni già al 84′.
PITOU 5,5 – Partita in cui gli è difficile godere degli spazi e delle libertà che invece una squadra meno blasonata e organizzata concederebbe. Relegato spesso lontano dalla porta, quando il Lane Rossi allenta la morsa sfodera comunque qualche colpo dei suoi, impegnando Confente con una conclusione di prima dal limite dell’area. Forse non basta per raggiungere la sufficienza piena.
BERETTA 5,5 – Lotta tanto a centrocampo, cerca di tenere su la palla, tira decisamente poco una volta arrivato in area. Se l’insufficienza è come una peste che si abbatte su tutti i giocatori dal potenziale offensivo, certamente non solo colpa dell’attaccante, che però è il primo a farne le spese.
dal 73′ TOCI 5,5 – Non riesce laddove pure il suo predecessore era rimasto incartato. Certamente la missione era di difficile riuscita, così come pensare di sbloccarsi contro la miglior difesa del Girone A. Fa comunque bene a provarci.
COLOMBO 5,5 – Di settimana in settimana lo Speroni si sta tramutando da stadio sportivo in un anfiteatro greco, dove gli spettatori assistono collettivamente e tragicamente al senso di impotenza di chi cerca di lottare invano contro un destino avverso e ineluttabile, contro una squadra sempre più forte tecnicamente. Sarebbe limitante fare del semplice disfattismo: se tutti gli episodi in campo sono sempre a sfavore i cambi a partita in corsa non aggiustano quasi mai il tiro. E infatti son dolori.
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