Pagelle Pro Patria: Rovida tiene in piedi i biancoblu fino al 92′, centrocampo pragmatico, fatali Bashi e Terrani
Al Salò i tigrotti di Busto Arsizio difendono la trincea guidati da uno straordinario Rovida e cedono il passo alla Feralpi solo a tempo scaduto, dopo aver giocato un'ora in inferiorità numerica e aver sprecato un rigore calciato alle stelle. Zero i punti, poche le insufficienze, ma pesanti ai fini del risultato.
Per la terza volta consecutiva la Pro Patria esce dal campo sconfitta. Al Lino Turina di Salò i tigrotti di Busto Arsizio difendono la trincea guidati da uno straordinario Rovida e cedono il passo alla Feralpi solo a tempo scaduto, dopo aver giocato più di un’ora in inferiorità numerica e aver sprecato un rigore procurato da Mallamo e calciato alle stelle da Terrani.
Zero i punti, poche le insufficienze biancoblu, ma pesanti ai fini del risultato. I voti ai tigrotti.
ROVIDA 7,5: Appena una settimana fa lo avevamo rimproverato scrivendo che finora non si erano ancora viste prestazioni sopra la media. Ecco allora che l’estremo difensore sforna una delle migliori partite in biancoblu per smentirci: protagonista assoluto della partita con doppio grande intervento su Balestrero nella ripresa e (almeno) una parata in tuffo su un tiro da fuori di Di Molfetta, che tuttavia all’ultimo respiro riesce a vincere il duello a distanza. Abbattuto, ma sarà ricordato con onore come ultimo baluardo biancoblu sul Lago di Garda.
BASHI 5: Era impensabile che un esordiente potesse registrare un’intera stagione senza sbavature. La doppia ammonizione rimediata già al 32′ (il primo giallo forse Aldi lo estrae un po’ troppo a cuor leggero) relega i compagni a un’ora di passione e soprattutto mette nei guai Colombo: per la partita col Vicenza il mister potrà contare solo su Cavalli e Reggiori. Non benissimo se si considera che la Pro Patria gioca con la difesa a 3.
CAVALLI 6,5: Contro una squadra di livello e a trazione anteriore come la Feralpi, specie se ci si difende in 10, è normale soffrire – fa parte del mestiere – gli acuti dentro e fuori dall’area di calciatori come Pellegrini, Dubickas o Maistrello, quest’ultimo fermato con un intervento proprio al limite. Un appaluso gli comunque riconosciuto sia per aver retto le sgomitate, sia per aver guidato una difesa under 25 su uno dei campi più difficili di tutta la Serie C.
RENAULT 6,5: Diciamolo subito, l’ex orobico merita mezzo voto in più per l’inedito ruolo di braccetto sinistro a cui i tifosi biancoblu non erano abituati a vederlo. Prudente il giusto quando gli avversari hanno la palla, molto intelligente a sventare i possibili assist in area che Di Molfetta, Boci e Pietrelli provano a far recapitare ai compagni. Nell’emergenza una piacevole sorpresa.
Feralpisalò-Pro Patria 1-0. I tigrotti si difendono in 10 per un’ora ma Di Molfetta segna al 92′
SOMMA 6: Partita da “quinto”, più di difesa che di centrocampo. Da quando la Feralpi può contare sulla superiorità numerica Boci viene servito tante volte nel terzo offensivo per provare a scardinare la difesa con i suoi cross, ma l’italoalbanese è sempre disturbato dall’esterno campano, che, alla fine dei conti, riesce a sventare, o per lo meno a smorzare, tutti i pericoli dei padroni di casa sulla fascia di sua competenza.
NICCO 6,5: I contrasti vinti dal capitano a centrocampo aiutano a respingere la Feralpi e le sue possibili imbucate nel corridoio centrale. Bravissimo anche a sfruttare la lunghezza dei gardesani per far partire con intelligenza la Pro Patria (in particolare Barlocco) in contropiede, anche quando i tigrotti rimangono in 10.
MALLAMO 6,5: La Pro Patria ritorna a giocare di rimessa e il mediano ritorna, come succedeva la scorsa stagione, a fornire prestazioni di qualità e quantità. Duelli vinti, pulizia nella transizione e un calcio di rigore procurato ma non sfruttato dai suoi. Il suo l’ha fatto. Esce letteralmente stremato al termine di una partita di puro sacrificio.
dal 84′ FERRI SV: Fa rifiatare Mallamo, consapevole che con la mediana a 2 il passaggio della torcia potrà essere anche al rovescio.
BARLOCCO 6,5: Prima da titolare e ruolo da protagonista biancoblu, almeno tra i giocatori di movimento, perché in questo senso Rovida è inarrivabile. La Feralpi attacca a pieno organico e lui risponde con ampie falcate a campo aperto, rivelandosi il giocatore più pericoloso, rientrando sia nell’azione del rigore, sia conquistando, dopo metri di corsa, due calci di punizione calciati alti da Beretta.
dal 84′ PIRAN SV: nella seconda metà di stagione sarà una bella staffetta tra due giocatori dal polmone d’acciaio.
MEHIC 6: Alle critiche di “impalpabilità” il #6 risponde con una prestazione di lotta, sacrificio e tanta presenza a tutte le latitudini e longitudini del rettangolo verde, intercettando anche un errore di Liverani e costruendo da zero una buona chance al tiro, ma ancora manca la “giocata decisiva” nell’area avversaria. In ripresa, ed è una bella notizia.
TERRANI 5: Se il voto dipendesse solo da come ha calciato tutti i calci da fermo, a partire dal rigore calciato alle stelle (secondo errore personale, quarto di squadra dagli undici metri), sarebbe probabilmente il più basso mai dato a un calciatore biancoblu nell’ultimo lustro. Ma nella partita della seconda punta c’è anche un ruolo di assoluta centralità nelle transizioni con cui la Pro Patria prova a colpire, almeno finché la partita è 11vs11. L’espulsione di Bashi e la sostituzione già al 35′ dovuta a motivi tattici gli negano la possibilità di riscatto.
dal 35′ REGGIORI 6,5: Ormai è un esperto dell’ingresso a freddo. Questa volta l’ingresso in campo non stravolge le posizioni della retrovia perché Bashi anziché posizionarsi a sinistra va direttamente negli spogliatoi. Prestazione tenace, come quella dei compagni di reparto. Certamente a inizio campionato nessuno si aspettava di vedere una linea a 3 composta da Reggiori, Cavalli e Renault. La difesa regge.
BERETTA 6: Per un attaccante non deve essere facile a giocare nella propria metà campo, ma l’attaccante è un calciatore d’esperienza e si presta a dare un contributo anche quando la partita diventa di pura passione. Da dopo la sostituzione di Terrani è lui il deputato ai calci di punizione: impensierisce due volte Liverani, mancando però la precisione per affondare il colpo.
dal 70′ TOCI 6: Ricalca le orme di Beretta come boa, un ruolo lontano dalla porta su cui l’attaccante riesce a farsi valere.
COLOMBO 6: La sua Pro Patria se la gioca – questa volta con umiltà e in ripartenza – anche contro la terza forza del campionato, come ha sempre fatto, eccezion fatta per le sconfitte con il Vicenza e l’Alcione. Il problema è che ancora una volta gli episodi sono tutti a sfavore, a partire dal rigore calciato alto da Terrani, e i punti messi a referto nel girone di ritorno finora sono 0. Se il mister fosse un appassionato di storia potrebbe aggrapparsi alla famoso cippo della battaglia di El Alamein. Ma, forse, certi argomenti è meglio lasciarli lontani dai campi di calcio.
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