Pagelle Pro Patria: si salva Pitou e poco altro, Alcibiade ancora ko, esperimenti fallaci nel finale
Contro la Giana la crisi della Pro Patria si aggrava con la seconda sconfitta consecutiva, salngono a 12 turni i turni senza vittorie in una stagione segnata - anche nella partita dell'epifania - da errori sottoporta, infortuni e insicurezze difensive
Anche con l’anno nuovo continua la crisi della Pro Patria, che contro la Giana Erminio nella calza della befana trova la seconda sconfitta consecutiva, in rimonta, dopo la debacle di misura di Meda fatta recapitare sotto l’albero di Natale. L’illusione dei bustocchi dura meno di 20 minuti quando il cambio forzato di Alcibiade nelle retrovia restituisce nuovamente ai biancoblu tutte le incertezze viste a cadenza settimanale prima della sosta. E intanto la vittoria manca da 12 turni, su 21 gare.
Il 2025 inizia nel peggiore dei modi per la Pro Patria, sconfitta in rimonta dalla Giana
ROVIDA 6: Impossibile fare di più sui due goal subiti. Eppure, a livello complessivo, l’impressione quest’anno è che il portiere che difende i pali della Pro Patria non sia quasi mai riuscito ad andare oltre l’ordinario.
BASHI 5,5: Parte a destra con la solita gara di sostanza, poi le condizioni d’emergenza in cui versa la retrovia biancoblu lo costringono a spostarsi a sinistra, dove Stuckler lo mette in difficoltà, posizionandosi davanti e anticipandolo in occasione del pareggio. Un calo dettato non solo dalla posizione ma anche dall’abbassamento generale della squadra. Nel finale sulla sua zucca l’occasione del pari si perde sopra la traversa.
ALCIBIADE 6: Fino a quando è in campo la prestazione individuale e della squadra illude al cambiamento tanto atteso. Peccato che, come successo contro Novara e Pro Vercelli (sempre allo Speroni), la sua partita duri meno della metà di un tempo a causa dell’infortunio.
dal 23′ REGGIORI 5,5: Entra a freddo, ma anziché scaldarsi col passare dei minuti inizia a ballare a tratti fuori tempo (e a sudare freddo) sopratuttto quando la Giana sale di giri e tenta gli affondi con Lamesta e Montipò. Stuckler lo punta in area e lo bypassa con relativa facilità ma spara sulla traversa, rimandando solo di qualche minuto il goal della rimonta.
CAVALLI 5,5: Finora avevamo sempre scritto che da centrale aveva dato maggiori garanzie rispetto alle gare da braccetto macino. Il 2025 detta, sfortunatamente, un’inversione di rotta. Perché l’avvio di gara, a sinistra, prima dell’infortunio di Alcibiade, è, come per il resto del reparto, convincente. Ma quando la retrovia si riposiziona – e non c’è più Alcibiade a regolare Stuckler o alzare il pallone sul campo pesante – iniziano i dolori. Sia chiaro, la Giana stava già iniziando a salire di ritmo e alzare il baricentro della squadra, il cambio ha solo accelerato il processo.
SOMMA 6,5: Goal illusorio ai fini del risultato, ma giusto premio per il sacrificio di aver sempre accompagnato la manovra dal lato opposto a quello dove correva la palla, tra le pozzanghere dello Speroni colpito dalla pioggia. La seconda rete stagionale, che lo rende il capocannoniere della squadra insieme a Beretta, Nicco e Bashi (un calciatore per reparto), certifica come finora l’esterno renda meglio come finalizzatore da inserimento (anche se contro la Pro Vercelli si è divorato un appoggio in porta) che come rifornitore al cross (in particolare quello alto).
dal 69′ TERRANI 5: Fuori posizione, ovvero da quinto di centrocampo, nel finale per tentare il colpo della vittoria. Colombo cerca infatti di inserire un maggiore tasso di qualità dietro le punte e la trequarti. Ma dalla girandola di cambi viene fuori la vittoria della Giana, che nelle sostituzioni osa di meno, e poi si protegge di più. Esperimento poco efficace, forse più disperato che scientifico. CVD.
NICCO 5,5: Ci prova da fuori impegnando Mangiapoco, ma questa volta le conclusioni dalla distanza non sono vincenti. Quando la squadra inizia ad accusare i colpi della Giana il capitano non riesce a risollevare le sorti del match né quando ha il pallone tra i piedi né con il suo solito carattere.
dal 69′ FERRI 5,5: Ingresso il suo ben lungi dall’essere memorabile. Difficile vedere i soliti inserimenti perché la Giana completa subito la rimonta e nel finale sceglie saggiamente di difendere la vittoria passando alla difesa a 5 e facendo densità dietro la metà campo.
MALLAMO 5: Anche per lui un buon inizio da trottola del centrocampo, a cui da contraltare c’è però subito dietro l’angolo un progressivo smarrimento tra le linee dettato dallo scorrere della clessidra, e poi, nella ripresa l’arretramento di qualche metro da filtro in mediana (che sarebbe in realtà il suo ruolo) accanto a Ferri. Insieme a Bashi viene sovrastato da Stuckler in occasione del pareggio. Si registra, ancora una volta, l’ennesimo tentativo rasoterra da fuori areatroppo innocuo per aggiungersi alla lista dei marcatori della squadra.
RENAULT 5,5: La Pro Patria scende in campo determinata, e lo fa attaccando da sinistra dove l’esterno italofrancese e Pitou riescono più volte a combinare e a sfondare. Bene, si potrebbe pensare. Ma tutto ciò dura troppo poco, come l’intensità della sua partita. Sostituito già all’intervallo, evidentemente, non ha ancora i 90 minuti nelle gambe da dopo l’infortunio. Si sperava che con la pausa tornasse in campo con maggiore smalto.
dal 46′ BARLOCCO 6: Nonostante le difficoltà dettate da un piano gara generalmente sempre più farraginoso, nel suo esordio si registrano un paio di buone giocate oltre la metà campo, compreso un acuto sulla fascia sinistra non sfruttato da Beretta in area di rigore. È arrivato da meno di una settimana a Busto Arsizio, dopo sei mesi di astinenza da gare ufficiali, l’intesa vincente arriverà.
MEHIC 5: Se al compagno di trequarti Pitou spetta, come logico che sia, la conduzione della sfera nel terzo offensivo di campo, a lui toccherebbe il ruolo da incursore per completare l’opera in area di rigore (cosa che sarà fatta da Somma). Fatto salvo il contributo da equilibratore in fase di non possesso, il suo sostegno alla causa tigrotta è ridotto ai minimi termini e decisamente impalpabile. Senza dubbio è il giocatore – sarà per l’età, sarà perché la prima stagione tra i professionisti – che in questo momento restituisce l’immagine di confusione e impotenza che affligge la Pro Patria. Ma nulla è ancora perduto, come non lo sono le speranze della Pro Patria.
dal 79′ TOCI SV: Dentro quando la Pro è chiamata alla contro-rimonta e dunque la partita batte già la bandiera color pirata, ovvero quell’anarchia tattica.
PITOU 6,5: Nonostante la pioggia e il campo pesante, il francese si prende la squadra sulle spalle e inizia una titanica partita dove mette tutto quello che ha (e la qualità è tanta) per uscire dalla crisi collettiva ed individuale con cui si era concluso il 2024. Sontuosa la gioca che porta all’effimero vantaggio tigrotto, con Lamesta incapace di tenerlo a bada, una scorribanda all’ingresso nell’area di rigore provata a replicare poco più tardi ma fermata dall’arbitro per una presunta simulazione in area che gli farà saltare la Feralpi in quanto diffidato. Sky/Now Tv ha scelto di non inserire l’azione negli highlights e la partita non è più disponibile online o in streaming, motivo per cui ci sarà sempre il beneficio del dubbio sulla bontà della sua giocata (e sull’intervento difensivo martesano), che forse avrebbe davvero potuto cambiare le sorti della partita e dare inizio a una nuova fase della stagione. ad ogni modo, quando non riesce a scardinare la difesa dentro l’area, costringe agli straordinari il portiere della Giana con un tiro rasoterra dal limite dell’area.
BERETTA 5,5: Ci prova, sgomita per tenere la palla, e quasi dal nulla realizza anche un goal di testa, annullato però per fuorigioco. Ma tutti quei momenti – lontano dall’area di rigore – andranno perduti nel tempo, come lacrime nella pioggia, pesante come quella di ieri a Busto Arsizio. Non la miglior citazione per iniziare speranzosi l’anno nuovo.
COLOMBO 5: Rassegnato e dimesso, sa che la sua posizione è in bilico, ma non si nasconde e in sala stampa si prende le responsabilità della crisi stagnante, facendo anche da parafulmine. Al di là della tattica, ancora una volta alla prima difficoltà – o imprevisto, come l’infortunio di Alcibiade – la squadra si è sciolta come neve al sole. Alla sua squadra urge una terapia.
Pro Patria, Colombo si assume la responsabilità della crisi: “Doveva essere la partita della svolta”
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su Entrano in vigore le nuove tariffe "metropolitane", Saronnese e Busto più vicine a Milano
Felice su Fucile d'assalto e mitragliette nella casa dell'ex ispettore di Malpensa
lenny54 su In vendita casa Bossi, villa simbolo della "Lega di una volta"
lauralaura su Ospedali troppo caldi: la Regione comprerà i condizionatori
gcbiakmw su Lo spinello fa male
Rita Campiotti su Torna IceOut, qual è la vostra gelateria preferita?
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.