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Pro Patria contro l’AlbinoLeffe tra crisi e nuove speranza: nuovo battesimo per Sala

Dopo la settimana che ha visto le dimissioni di mister Colombo e l'ingresso in società dei nuovi soci, la prima gara di febbraio, ore 15, può cambiare la stagione dei tigrotti

Pro Patria - Giana Erminio 5 a 1

Di motivi per tornare alla vittoria la Pro Patria ne avrebbe mille e anche più, a partire naturalmente dai disperati punti necessari per la salvezza diretta, obiettivo in questo momento baluginante al pari di un miraggio nel deserto, forse anche meno.

UNA SETTIMANA PARTICOLARE

Dalle dimissioni di Colombo dopo gli zero punti nel girone di ritorno (0 su 15) all’ingresso dei nuovi soci all’interno del club biancoblu, passando naturalmente per le condizioni di “Raffa”, il tifoso rimasto coinvolto nel grave incidente al Piola di Novara. Quella in Via Ca’ Bianca è stata infatti una settimana particolare (non ce ne voglia Aldo Cazzullo), densa come non mai di notizie di rilievo dentro e fuori dal campo, anche diametralmente opposte fra di loro, che hanno toccato campo, società, tifoseria: adesso tutti uniti nell’obiettivo di scongiurare la Serie D. Nel rispetto dell’episodio di sabato a Novara, la società ha comunque scelto, comprensibilmente, di ridurre allo stretto indispensabile la comunicazione sospendendo la conferenza stampa pre-partita prevista per oggi in vista della gara di sabato 1 febbraio contro l’AlbinoLeffe, ore 15. Gara che non potrà non essere quella della svolta, senza possibili  appelli.

I PROBLEMI CHE SALA DOVRÀ RISOLVERE SUL CAMPO … E QUELLI DELL’ALBINOLEFFE

Quando si è a soli 3 punti dal baratro della classifica, come nel caso della Pro Patria, nessuna partita può essere facile. Nel suo, nobile, auto-congedo Colombo ha motivato la scelta di fare un passo indietro nel tentativo di dare una scossa alla squadra, al momento impantanata e immobile più delle povere rane di Galvani.

Le redini in cabina di comando sono state lasciate, tecnicamente pro tempore, a una vecchia conoscenza dell’ambiente biancoblu, Massimo Sala, chiamato già nel marzo 2022 a risollevare un ambiente mortificato durante la breve parentesi Sgai. La prima vittoria sotto la gestione del mister,  partita in zona playout e conclusasi al secondo turno dei playoff, fu un 5 a 1 rifilato alla Giana (quella che doveva essere la partita della svolta del 2025 anche per Colombo), un’inedita goleada che oggi rappresenterebbe praticamente un terzo di quanto capitalizzato in stagione dai bustocchi sotto porta. Incoraggiante e benaugurante, almeno per gli scaramantici, è anche il fatto che Sala giocò in campo come attaccante e dunque custode dei segreti dell’area di rigore. Segreti di cui i suoi attaccanti hanno come non mai bisogno.

Dall’altra parte del ring, ad inaugurare il Salabis, ci sarà invece l’AlbinoLeffe. La squadra della bergamasca è settimana in classifica, nelle ultime tre partite ha perso due volte (contro Vicenza e Giana) e dunque vorrà subito rialzare la testa per non perdere il treno dei playoff faticosamente raggiunto con stabilità a dicembre dopo a mesi a corrente alternata, ad ottobre per esempio i punti conquistati furono appena 2 su in 5 gare (media punti del 13%).

Il tasso di sconfitte registrato a gennaio per i bergamaschi di Lopez non è certamente confortante ma rimane comunque migliore di quello dei tigrotti, che in questo complicato inizio di 2025 hanno sempre e solo perso. Un fattore da non sottovalutare sarà la fisicità dei Seriani e dei giocatori di grande strappo come Zoma, attaccante classe 2003 che la scorsa stagione, settembre 2023, fece a pezzi i tigrotti prima della mezz’ora. Proprio come come hanno fatto Owusu e Agyemang sabato scorso non nella prima bensì nell’ultima mezz’ora, quando a Novara i padroni di casa hanno ribaltato la partita in appena 3 minuti grazie a uno strapotere fisico immesso dai cambi e una freschezza nel frattempo del tutto evaporata nei tigrotti.

All’andata, all’AlbinoLeffe Stadium di Zanica, la partita finì senza reti, una delle tre (sole) partite (su 24) in cui la Pro Patria è riuscita a mantenere inviolata la porta di Rovida (cosa che ha fatto sempre e solo attraverso 0-0) e respingere le incursioni di Zoma e di Longo, proprio come nella gara precedente, un anno fa, il 27 gennaio 2024, anche in quel caso un pareggio a reti bianche.  L’inviolabilità difensiva da ritrovare (la Pro Patria è comunque l’unica squadra immischiata nei playout sotto la soglia dei 30 goal subiti) non è l’unico dato su cui Sala avrà cercato di focalizzarsi in settimana: da migliorare c’è anche e soprattutto il rendimento offensivo, il peggiore di tutto il girone A con 16 reti.

Sicuramente questa penuria di questi numeri è stata la principale spinta del ds Sandro Turotti, corso ai riparti una decina di giorni fa con l’inserimento di Daniele Rocco nonostante l’attacco sia l’unico reparto non martoriato dagli infortuni in questi mesi. Intanto proprio l’infermeria si svuota e tocca ilminimo storico stagionale. Ai box solo tre calciatori: i due lungodegenti Travaglini e Lombardoni e poi Sassaro (che dopo l’operazione al ginocchio dovrebbe tornare per il finale di campionato). A loro per la partita di domani si aggiunge lo squalificato Somma, che per rifiatare ha dovuto aspettare la somma di ammonizioni.

Curiosità, aspettative, voglia di lascarsi il peggio alle spalle e di vedere qualcosa di diverso in campo. A Busto Arsizio c’è un silenzio pronto ad esplodere con l’arrivo di febbraio, al fischio di inizio di domani, quando si saprà se le urla dei tifosi saranno di finalmente gioia o ancora di sconforto.

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com
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Pubblicato il 31 Gennaio 2025
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