“Quale sarà il futuro dell’ospedale di Gallarate?”. Le minoranze tornano a incalzare maggioranza e Regione
Tre mesi fa l’ultima commissione Sanità, dove si era scoperto che i servizi da mantenere in centro città erano stati ulteriormente ridimensionati
Le minoranze di Gallarate tornano a chiedere di fare pressione sulla Regione Lombardia per avere risposte sul destino dell’area dell’attuale ospedale e sui servizi da mantenere.
“Sono passati tre mesi esatti dalla commissione sanità del 22 ottobre” dice Cesare Coppe, della civica Città è Vita, intervenuto alla conferenza stampa convocata insieme a Pd e Lisga Silvestrini. “La richiesta comune era di rivederci presto, una richiesta accolta da ASST e sindaco, anche alla luce di insoddisfazione di tutti in quel momento, di fronte alla notizia che non ci sarebbero stati l’ospedale di comunità e altri servizi al Sant’Antonio Abate”.
“Noi abbiamo convocato poi l’assemblea del 10 novembre, in quello stesso giorno arrivarono le garanzie Fontana sull’ospedale di comunità. Si farà oppure no ospedale di comunità?” incalzaGiovanni Pignataro, del Pd. “Noi siamo fermi a ottobre quando non era previsto. Nessuno sta dando risposta a quel disagio che era stato espresso dalla presenza di tante persone in assemblea. Chiediamo al sindaco che si faccia operazione verità”
“Abbiamo preso atto con gaudio – dice con sarcasmo – della scelta del nome per il futuro ospedale unico. Possiamo dire che non importa a nessuno il nome? Intanto abbiamo visto in Provincia uno studio viabilistico general-generico, che elenca i problemi ma non dà risposte sull’accessibilità dell’ospedale unico”.
Al di là del tema politico, viene richiamato ancora una volta l’impoverimento dei servizi locali, già oggi, in attesa dell’ospedale unico che arriverà tra sette anni: “Da medico di famiglia vedo una progressiva riduzione dei servizi diagnostici, ambulatoriali e ospedalieri” rileva Michele Bisaccia, della Lista Silvestrini.
“Non vogliamo fare allarmismo, constatiamo la realtà e i fatti. Sono evidenti i disagi vissuti dai cittadini” continua Margherita Silvestrini.
Bisaccia spiega anche che per la prima volta un posto da medico di base nell’ambito di Gallarate “è stato occupato da un incarico provvisorio, è la prima volta che succede. Venti anni fa ho dovuto fare un periodo di attesa prima di entrare sul territorio, oggi mancano i medici. E questo anche per sovraccarico professionale a causa delle carenze dell’ospedale”
“Se fossi un amministratore di centrodestra sarei veramente imbarazzato” conclude Carmelo Lauricella (Pd), anch’egli medico, che sottolinea di voler credere alla buona fede degli amministratori di centrodestra. E per questo chiedono che anche la maggioranza torni a occuparsi del tema e aumenti la pressione sulla Regione.
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