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Fondazione Comunitaria del Varesotto: “Meno fondi a pioggia e stop alle perdite del teatro Sociale di Busto Arsizio”

Il nuovo cda guidato dall'ex rettore della Liuc Federico Visconti cambia rotta alla fondazione che opera sul territorio per conto di Fondazione Cariplo. Avviata una riflessione sul teatro di Busto Arsizio

teatro sociale busto arsizio

Il teatro Sociale di Busto Arsizio è «una strutturale difficoltà a produrre reddito e un’elevata vulnerabilità sul piano patrimoniale», per questo la Fondazione Comunitaria del Varesotto ha avviato una serie di riflessioni sul suo futuro, partendo dalla nomina di un nuovo cda dopo le dimissioni di tutti i membri notificate lo scorso 3 febbraio, proprio durante il consiglio presieduto dal nuovo presidente Federico Visconti, ex rettore della Liuc.

Si è riunito, infatti, lunedì 3 febbraio il consiglio di amministrazione per deliberare in merito alle linee di intervento per il 2025, approvando il documento programmatico che sarà alla base delle attività della Fondazione e che recepisce gli indirizzi di Fondazione Cariplo.

Nuovo corso per il teatro sociale di Busto Arsizio, via il cda

Il teatro principale di Busto Arsizio è stato uno dei temi più caldi sul tavolo della fondazione: «Risultati e prospettive alla mano – commenta Federico Visconti – non ci sono alternative. Su quello che era considerato un “mission related investment” occorre avviare, quanto prima possibile, robuste azioni di riorganizzazione e di riposizionamento».

Cosa si intenda per “riorganizzazione e riposizionamento” è tutto da scoprire ma è chiaro che le dimissioni di Luca Galli (che lo acquistò quando fu presidente della fondazione e che fino al 2 giorni fa era alla guida del cda della Teatro Sociale srl) sono il primo passo per la definizione di questo nuovo corso.

Meno fondi a pioggia e più interventi di sistema

I consiglieri di amministrazione si sono poi concentrati sulle azioni prioritarie che fanno riferimento alla gestione istituzionale della Fondazione: l’attività erogativa e intermediazione filantropica.

Nell’attività erogativa saranno investiti circa 2 milioni di euro, attraverso lo strumento dei bandi generici e mediante interventi di sistema. Questi ultimi, cui sarà destinata una quota di risorse maggiore rispetto al passato (circa il 60%, a differenza del 35% dei due anni precedenti) sono finalizzati a promuovere il bene comune attraverso il coinvolgimento di più soggetti. La progettualità sarà prevalentemente indirizzata alla cultura, alle politiche giovanili, alla coesione territoriale e alla promozione del dono.

Federico Visconti, Presidente FCVA: «L’obiettivo di questo tipo di interventi è favorire processi comunitari e iniziative di rete che, rispetto al finanziamento di progetti singoli, di elargizioni “a pioggia”, facciano massa critica, producano efficienza e, non da ultimo, rispondano sempre più efficacemente ai bisogni del territorio».

Pubblicato il 05 Febbraio 2025
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