I mesi bui del commercio nel centro di Busto Arsizio: “Più illuminazione ed eventi che ci differenzino dagli altri”
In un rapido giro tra i commercianti della zona pedonale è emersa una certa insoddisfazione e una realtà di incassi in calo. La colpa non è solo dell' ecommerce e dei franchising: "Chiediamo di essere ascoltati"
![centro busto arsizio](https://www.varesenews.it/photogallery_new/images/2025/02/centro-busto-arsizio-1816731.610x431.jpg)
Un lento declino, poche luci (e non si intendono quelle natalizie) e molte ombre si stagliano sul commercio del centro cittadino di Busto Arsizio. Passata la sbornia di eventi natalizi in città i mesi di gennaio e febbraio sono stati caratterizzati da uno svuotamento delle vie del passeggio, della socialità e degli acquisti: il cuore pulsante di ogni città. In un rapido giro di opinioni tra i proprietari dei negozi serpeggia un po’ di sconforto e un punto di domanda sul futuro tra incassi in calo, per molti anche a Natale, e una certa disunione che il Comitato Commercianti del Centro sta provando a ricucire sotto la nuova presidenza di Sarah Leoni.
Il super Natale di Busto non si è tradotto in incassi
Il grande risultato del Natale di Busto Arsizio non convince una parte dei commercianti del centro di Busto Arsizio che lamentano, invece, fatturati in calo e una scarsa programmazione degli eventi su tutto l’anno. Al di là del luccichio delle luminarie, delle parate e delle attrazioni, il grande afflusso di persone per le vie dello shopping (quel mezzo milione di presenze più volte ricordato dall’assessore al Commercio Sabba e dai rappresentanti delle associazioni di categoria) non si è tradotto in più incassi.
Una Busto Arsizio del commercio diversa
Un gruppo di commercianti che rappresenta vari settori merceologici, alcuni giovani e altri sulla piazza da decenni, ha voluto raccontarci una Busto Arsizio dei negozi diversa da quella forse un po’ troppo ottimista e baldanzosa che ha celebrato il successo natalizio: «Lo sforzo dell’amministrazione è stato notevole, non lo mettiamo in dubbio, ma gli incassi sono diminuiti per noi e per molti altri. Manca una programmazione che vada avanti tutto l’anno e un’identità vera della città» – ci racconta un giovane negoziante.
Illuminazione fioca e il deserto dopo le 19
«Anche l’illuminazione non aiuta – racconta l’altra giovane del gruppo -. I lampioni della nuova illuminazione pubblica fanno una luce troppo fioca e ci è stato chiesto dall’amministrazione di tenere accese le luci delle vetrine almeno fino alle 22 per dare più sicurezza ai pochi passanti che si avventurano per le strade a quell’ora. Non credo sia un nostro compito, forse si potrebbe fare qualcosa di più da parte di chi amministra la città». Tutti lamentano il fatto che dopo una certa ora il centro è praticamente deserto: «Dopo le 19 non passa anima viva e quei pochi che organizzano momenti di aggregazione vengono subito affossati dai vicini che chiamano la Polizia Locale. Questo non succede in altre realtà anche a noi vicine e dalle quali potremmo prendere esempio» – aggiungono.
Il Comitato Commercianti del Centro
Qualcuno poi chiede maggiore considerazione all’interno del Comitato Commercianti del Centro Cittadino: «Ne faccio parte dalla fondazione ma credo che sia il caso di fare una scelta – racconta uno dei commercianti più anziani -. Fino a qualche anno fa rappresentava centinaia di negozi, oggi solo qualche decina e anche l’assessore Sabba ha detto che i suoi interlocutori sono le realtà davvero rappresentative». «Io mi sono iscritto lo scorso anno e ho cercato di portare avanti un’iniziativa. Prima mi è stato promesso di valorizzarla e poi non se n’è fatto più niente. Quest’anno ho detto no grazie» – racconta il più giovane del gruppo.
Tra franchising e commercio on line è una lenta agonia
Purtroppo i due fenomeni sono realtà con le quali fare i conti: «Sappiamo bene che contro certi fenomeni è difficile trovare soluzioni ma noi non vogliamo perderci d’animo. Se venissimo ascoltati di più e fossimo più uniti come categoria potremmo migliorare la situazione generale» – concludono.
Come riportare i clienti
La ricetta per loro è fatta di alcuni punti fermi: «Serve maggiore coordinamento e solidarietà tra i commercianti, maggiore comunicazione tra amministrazione e proprietari dei negozi, eventi spalmati su tutto l’anno e un’iniziativa che dia un’identità alla città che vada oltre il Natale. Perchè non riempire le nostre vie di fiori in previsione della primavera?».
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