Il Viaggio dell’IIS Andrea PONTI con il treno della Memoria: un’esperienza forte da Gallarate ad Auschwitz
Con il Treno della Memoria, 63 viaggiatori dell’IIS Andrea PONTI di Gallarate hanno vissuto un’esperienza formativa e intensa, toccando con mano la storia a Berlino, Cracovia e Auschwitz-Birkenau
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I 63 viaggiatori del Treno della Memoria dell’ IIS Andrea PONTI di Gallarate sono tornati sabato 22 febbraio dal viaggio che li ha condotti a Berlino con Ravensbruck, Cracovia, Auschwitz-Birkenau.
Accompagnati dai Professori Lucia Ambrosini (referente del Progetto), Fabio Cattaneo e Maria Cristina Salina, gli studenti hanno intrapreso questo viaggio difficile sotto il profilo della energia che richiede e del carico emotivo che lascia.
Con i ragazzi, divisi sui pullman B e C, viaggiavano 5 Educatori del Treno della Memoria, che gia’ da fine gennaio avevano condotto 4 importanti incontri di formazione pre-partenza, fondamentali per non essere impreparati.
Poi, la partenza alle 22 di sabato 15; il viaggio in pullman pare anacronistico ma trova il suo senso nel contribuire a costruire l’esperienza immersiva, cosi diversa da quella che un turista privato potrebbe organizzare.
Giunti a destinazione, Berlino con i suoi Memoriali prima, Cracovia con il suo ghetto e quartiere ebraico poi, i viaggiatori sono stati accompagnati da guide e attori che hanno drammatizato, letto, recitato cio’ che la Storia ha permesso accadesse in quei luoghi.
Come una matassa che si dipana, i viaggiatori si sono ritrovati avvolti in racconti e percorsi tesi a prepararli per la meta finale e più difficile: Auschwitz- Birkenau.
Una volta la’ solo il silenzio regna.
Un silenzio di dolore e rispetto.
«Prima di partire credevo che sarebbe stata una gita, ma durante il viaggio ho capito molte cose; ho imparato a conoscere e riflettere, ad aprirmi agli altri» ha detto uno degli studenti. Mentre un’altra studentessa ha commentato: «Avevo qualche dubbio in merito a questa partenza, ero scettica e credevo di non poter affrontare ciò che ho visto e appreso» e «MI terrò stretta le lacrime che ho versato durante la visita ad Auschwitz».
Anche le famiglie hanno esplicitato loro apprezzamento per il Progetto: «Ciò che mi ha colpito sin da subito, ancor prima della partenza, è stato l’entusiasmo che i ragazzi, mia figlia inclusa, hanno manifestato. L’idea di poter vivere un’esperienza di tale
intensità li ha coinvolti in modo tangibile – ha raccontato un padre – I genitori, seppur con un misto di emozioni, siamo stati tutti felici e orgogliosi di vedere i nostri figli affrontare questo viaggio con la giusta consapevolezza, pronti ad aprire il cuore a un’esperienza che li arricchirà sotto ogni aspetto. Su questo non hanno, non abbiamo, dubbio alcuno».
Se questo viaggio ha avuto un senso, non è solo quello di toccare con mano i luoghi dell’orrore. Il senso profondo è stato, ed è, capire perche’ e carpire quali analogie esistono tra Storia e situazioni presenti.
Come ha commentato un insegnante: «Se ciascuno di noi diventasse testimone vivente di solo 1 decimo di cio’ che abbiamo appreso su prepotenze, ingiustizie, ammazzamenti, razzismo, cecità umana, follia, prepotenza, avidità di potere, discriminazione, se ci facessimo testimoni di solo un decimo, ci potrebbe essere la speranza per una Umanità meno malata e più rispettosa e accettante».
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