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Le associazioni: “Grave lo sgombero dei senzatetto a Malpensa, non risolve il problema”

La rete Sos Stazione, che riunisce varie sigle di Busto, critica il rastrellamento di tutti i senza fissa dimora in aeroporto. "È stata una forzatura rispetto al protocollo con la Prefettura, che prevedeva un percorso"

senza fissa dimora malpensa

Un rastrellamento «a strascico», senza riguardo alle situazione delle singole persone senzatetto presenti a Malpensa. «E una forzatura gravissima, rispetto al protocollo d’intesa sottoscritto in Prefettura».

La rete Sos Stazione, che riunisce varie associazioni e soggetti di Busto Arsizio, usa parole nette, nella critica all’azione di espulsione dei senza fissa dimora vista nella notte tra giovedì e venerdì all’aeroporto di Milano.

Intorno a Busto gravitano almeno una dozzina di persone in difficoltà che poi la notte vivono a Malpensa.
«Noi da dodici anni diamo la cena a clochard e persone disperate, qui a Busto» dice Emilio Lonati, a nome della rete (che riunisce Caritas , Cristiani Evangelici, Croce Rossa Busto e Comunità Giovanile). «Sono 30-35 le persone che aiutiamo, una dozzina di queste vanno a dormire in aeroporto. La cena serale per noi è un pretesto per accompagnarli verso una comunità. Nel tempo abbiamo portato tredici a vivere in comunità, iniziare un percorso di reinserimento».

È un lavoro che richiede tempo, per far cadere diffidenze e ritrosie di persone in difficoltà e provate. Serve conoscere i singoli per immaginare soluzioni individuali. E questo è l’approccio che era immaginato dal Protocollo d’intesa sottoscritto nel 2024, tra autorità, gestore aeroportuale, sindaci del territorio, associazioni.

Per questo Sos Stazioni contesta l’azione di forza e «a strascico» come in contrasto con il protocollo, «che prevedeva prima la mappatura delle aree e delle presenze, identificazione, l’ingaggio in aeroporto (l’azione definita “una mano tesa”), la presa in carico dei singoli per offrire un’alternativa, l’avvio del reinserimento sociale».

Sos Stazione parla di «forzatura»: «Gli altri attori non hanno condiviso, Caritas e Croce Rossa l’hanno ritenuta una azione non conforme al protocollo». E in effetti già prima dello sgombero alcune delle realtà avevano espresso riserve e precisato di essere presenti in qualità di osservatori, rispetto ad un’azione non condivisa.

Lonati, per Sos Stazione, richiama in particolare l’azione punitiva verso tutti i senzatetto, senza distinguere le diverse posizioni. «Il Protocollo già forniva gli strumenti per intervenire su casi definiti di “prioritaria e indifferibile soluzione”: c’era il modo di intervenire rispetto a situazioni problematiche e persone aggressive. Qui invece sono stati tutti considerati come criminali. E questa azione non risolve il problema: alcuni si sono tenuti lontani ieri sera, gli altri comunque torneranno a Malpensa. E dovremo ricominciare da capo».

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Pubblicato il 14 Febbraio 2025
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