Librando, la libreria di Gallarate dove la lettura diventa condivisione
Matteo Brandolini racconta che nella libreria indipendente di corso Sempione protagonisti sono i libri, ma anche i momenti di incontro e confronto. Tra "book party", thé e spiritualità, pagine e note
Una libreria aperta, dove si sfogliano e si leggono libri, ma dove è possibile anche parlarsi, confrontarsi.
La «condivisione con gli altri» è un valore, da Librando, la libreria indipendente di Gallarate, in Corso Sempione 11, che si avvia al suo primo anno di vita.
«Far incontrare le persone è un obbiettivo che mi ero posto da subito» racconta Matteo Brandolini, libraio appassionato che ha costruito il suo spazio partendo dalla sua passione, dagli autori che apprezza, dalle case editrici di cui segue il lavoro.
Cosa vuol dire condividere? È anche costruire occasioni di condivisione, allargare la cerchia: «Abbiamo il Book party al giovedì, per esempio. Si è creato un gruppo di oltre venti persone, almeno una dozzina ogni singola volta. Ho sperimentato la Degustazione letteraria, in collaborazione con enoteca Chirico. E prima di Natale abbiamo esordito con Infusioni, un incontro con il taoismo accompagnato dal the».ì
E ancora – sempre annunciati via social – ci sono gli incontri con la poesia (Emersioni) e i ricorrenti laboratori di scrittura. Sabato 8 febbraio, al pomeriggio, debutterà il nuovo format, che mette insieme musica e parole, con focus sul tema della salute mentale, sentito nella fascia giovanile (si parte con lo scrittore Francesco Fontana e la cantautrice Licia Svein, introdotti da Cecilia Bonato).
Occasioni d’incontro e anche base economica, perché gli eventi integrano i ricavi dalla vendita di libri.
I lettori e i partecipanti? «Il pubblico è femminile al 90%, in linea con il profilo del lettore medio che legge e acquista, in Italia».
In linea con lo spirito di condivisione, Matteo racconta anche di voler «sperimentare il “libro sospeso”, per creare legami tra la clientela ma anche legami generazionali, perché il libro sospeso viene donato agli under 25. Chi dona potrà lasciare il libro sospeso con il suo nome».
È un bel momento per i libri a Gallarate, visto che oltre a Librando ha aperto anche un’altra libreria indipendente (La fucina del libro) e in totale sono cinque i luoghi dove si vendono libri e si presentano autori. Una dinamica positiva, perché tende a far identificare la città come un buon luogo dove andare a cercare un libro, che sia perché si ha già in mente un titolo o perché si cerca un consiglio.
Al di fuori degli eventi, resta infatti il cuore della missione del buon libraio: far incontrare il lettore e il libro che lo aspetta.
«La selezione dei libri è accurata perché da libraio ci investi i tuoi soldi. Sono libri in cui credo». Accanto c’è anche una piccola selezione di libri usati, che è un’altra via per condividere. E far scegliere le persone: «Vorrei far capire a ogni persona l’importanza di avere una propria libreria, perché questa esprime la personalità del singolo».
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