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Pagelle Pro Patria: la difesa complica la giornata di Rovida, Citterio con la fame che tutti dovrebbero avere

Secodo tempo da dimenticare all'Euganeo, il Padova dimostra tutta la sua forza rompendo lo scudo creato dai tigrotti nel primo tempo. La difesa al primo graffio si rompe in mille cocci

Pro Patria - Trento 0 a 2 (24 ottobre 2023)

A Padova la Pro Patria regge solo un tempo contro la capolista, perdendo poi la bussola della partita nella ripresa della partita, terminata per 3-1 a favore dei padroni di casa. Non appena i biancoscudati forzano la partita con i cambi e l’ingresso di Spagnoli i tigrotti sprofondano nel peggiore dei modi. L’ingresso di Citterio, che procura il corner da cui nasce la prima rete stagionale al comasco, attenua il passivo.

I VOTI AI TIGROTTI:

ROVIDA 6 – I palloni da raccogliere dal fondo della rete, sempre la stessa, sono tre, tutti nella ripresa. Difficile, se non impossibile, fare di meglio: certamente la retrovia non lo aiuta, anzi lo sabota apparecchiando a Spagnoli e a Varas la tavola per aprire e chiudere il match. Sfortunato invece in occasione del raddoppio biancoscudato su calcio d’angolo, Bortolussi da rapace d’area lo castiga subito dopo una bella parata su Liguori deviata appunto in corner.

BASHI 5 – Rischiamo di diventare ripetitivi: bene fino ai cambi, poi, quando l’avversario, in questo caso la capolista Padova, cambia interpreti e modulo, la lettura della partita diventa complicata e il difensore va in tilt: sul vantaggio patavino pasticcio in concorso di colpe con Coccolo e strada spianata a Spagnoli; poi, la sua maldestra spazzata diventa invece l’assist a Varas per il tris. Dalla sua ha però dei meriti sul goal della bandierina, non riesce a sfondare nell’area piccola, a ribadire il pallone in rete sarà Citterio.

CAVALLI 5 – Nel primo tempo guida bene la difesa, che di fatto deve far fronte contro una sola punta centrale, costringendo ai tiri da fuori Capelli e Liguori. Nella ripresa appena la squadra va in svantaggio perde anche lui mordente, come dimostrato nel raddoppio di Bortolussi (che lo supera nella spizzata che spalanca la strada a Spagnoli sull’1-0): troppo molle sul tiro di Kirwan da dentro l’area e poi sorpreso dall’attaccante alle spalle. Non era facile, ma contro la capolista non è ammesso margine di errore.

COCCOLO 5 – Se il primo tempo è soddisfacente,  nella ripresa gestire la doppia punta lo costringe a un carico di lavoro straordinario che probabilmente non aveva calcolato al meglio e che lo porta a scontrarsi con Bashi. Il Padova non chiede altro.

SOMMA 5,5 – Spesso arretrato dietro all’altezza della difesa, non una novità: partecipa anche lui all’errore in uscita che porta al 3-0 del Padova. La sfera era in possesso dei tigrotti ma ma l’ennesima mala gestione della palla bollente regala a Varas un assist, capitalizzato al meglio dall’ex Pergolettese con un colpo da cecchino. Sui suoi piedi anche una bella occasione per trovare subito il pareggio, ma la mira è precisa quanto quella di Varas.

MEHIC 6 – Lotta a centrocampo e quando può provare a colpire con un incursione pericolosa al 15′. Serviva più freddezza, un limite abbastanza ingombrante per una mezzala, ma destreggiarsi nella selva della difesa padovana non è compito semplice per nessuno.

dal 78′ PALAZZI 5,5 – Entra quando la partita non ha più nulla dire per dare un po’ di ordine alla squadra, si adegua agli standard del secondo tempo.

FERRI 6 – Il giovane veterano, ancora una volta con la fascia da capitano, ha giocato in qualsiasi ruolo del centrocampo, questa volta in cabina di regia di una mediana fatta più di muscoli che di cervello, per non soccombere alla capolista. Anche lui cala, senza fare danni, nella ripresa.

dal 59′ NICCO 5,5 – Nel momento in cui entra il capitano la squadra ha ancora qualche speranza di recuperare, e invece soccombe.

MALLAMO 5,5 – Delle tre, giovani, mezzali è quello che riesce a incidere meno nella gara pur essendo probabilmente il giocatore con più qualità tra i titolari. Per quasi un’ora di gioco la partita è sporca e lui si adegua agli standard contenitivi dei compagni, ma senza riuscire mai a farsi vedere nel terzo di rifinitura. Quando il Padova rompe la partita scompare dai radar fino a lasciare spazio a Citterio.

dal 78′ CITTERIO 6,5 – Entra quando la partita potrebbe già scivolare nel garbage time e invece si procura subito il corner da cui nasce poi il suo goal della bandiera: una rete nata sì in mischia, ma al comasco va riconosciuta la fame e la voglia di calciare la palla in rete con almeno tre tentativi.

BARLOCCO 5 – La gara più complicata dal suo arrivo a gennaio. Come Colombo, anche Sala sembra avergli affidato cieca fiducia e le chiavi della corsia mancina, dove con i suoi strappi può supportare la squadra ribaltando il campo. A conti fatti, però, all’Euganeo raramente si vedrà oltre la metà campo.

dal 59′ PIRAN 5,5 – Sala prova a scambiare la velocità di Barlocco con la qualità dei cross del ragazzo cresciuto nel vivaio, senza cavare molto.

ROCCO 6 – La forza fisica gli permette di provare a giocare da attaccante moderno, in grado di fare sia la prima che la seconda punta. Ci prova con sparuti colpi, conclusioni verso lo specchio ma da posizioni difficili, che impegnano Fortin senza tuttavia richiedere al portiere del Padova prodigi.

dal 56′ CURATOLO 5 – Più di mezz’ora in campo, eppure si vede pochissimo. Entrare quando sta per arrivare la tempesta non lo aiuta.

TOCI 5,5 – Lotta, sgomita e gioca sempre (e solo) spalle alla porta. Lavoro utile ma insufficiente per convertire il lavoro, individuale e collettivo, in goal.

All. SALA 5,5 – La su squadra regge finché la partita è quella che i tigrotti si aspettavano. La sua cura non porta ancora effetti: a questa Pro Patria basta un graffio per rompersi come in mille pezzi. Certo l’impatto col Padova è sempre qualcosa di difficile da reggere.

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com
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Pubblicato il 10 Febbraio 2025
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