Tra i pionieri di Malpensa c’è una donna che ha fatto la storia
Nel 1913 Rosina Ferrario divenne la prima pilota d’aerei d’Italia. A distanza di pochi decenni, da Malpensa partì il primo volo diretto per New York
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Agli inizi del Novecento, dopo le prime prove di volo, a Malpensa fu realizzato il primo hangar di quella che era diventata la “Costruzioni aeroplani dei fratelli Caproni”, sede anche una scuola di volo. Era realmente un luogo di pionieri. Tra le tante storie che si legano a questo periodo spicca il brevetto a Rosina Ferrario che nel 1913 divenne la prima pilota d’aerei d’Italia e ottava al mondo. Nata a Milano nel 1888, fin da giovanissima si mise in mostra per le sue passioni, all’epoca considerate prettamente maschili, come l’automobilismo, gli sport, la montagna e l’aviazione. Cercò per diversi anni di ottenere il brevetto da pilota, ma dovette sempre abbandonare a causa della mancanza di velivoli delle scuole, riuscendo a ottenerlo solamente nel gennaio 1913 proprio in quella diretta dai Caproni.
Da questo momento in poi divenne una pilota richiestissima, non solamente per la curiosità che destava ma anche per la sua abilità: tra le sue imprese si ricorda il raid del settembre 1913, lungo 210 chilometri, compiuto tra Bergamo-Milano-Como-Milano-Bergamo, così come il volo tenuto su Bergamo in onore della visita di Re Vittorio Emanuele III. Allo scoppio della Prima guerra mondiale tentò di diventare pilota per gli aerei da soccorso della Croce Rossa, ma venendo rifiutata perché donna; tentò quindi di entrare nel corpo aeronautico dell’esercito, ma venne respinta per lo stesso motivo.
A seguito del conflitto perse gradualmente interesse verso il mondo dell’aviazione, probabilmente a causa delle delusioni subite ma anche perché, a suo dire, i velivoli della nuova generazione non avevano più l’aura di romanticismo che l’avevano spinta a prendere il brevetto in primo luogo.
Rosina Ferrario da Milano, la prima pilota in Italia “brevettata” a Malpensa
Nel frattempo, per tutto il periodo della guerra, Malpensa mantenne la sua funzione come scuola di volo. Fu anche però il luogo dove venivano costruiti gli aeroplani per i corpi aereonautici di altri paesi come la Francia, Regno Unito e gli Stati Uniti, e diventando sede del Corpo aeronautico del Regio Esercito per il battaglione Squadriglie Aviatori. Durante la Seconda guerra mondiale la pista e il territorio circostante vennero utilizzati come deposito per la gli aerei tedeschi, ma subirono diversi danni a causa dei bombardamenti.
La nascita dell’aeroporto
Nel 1947, la Camera di Commercio di Milano incominciò ad effettuare diverse analisi per individuare il luogo dove far sorgere l’aeroporto, promuovendone l’attivazione attraverso la società “Aeroporto della Lombardia”, con a capo l’architetto Giuseppe Finetti. Oltre a Malpensa fu valutato anche l’aeroporto di Lonate Pozzolo, ma fu escluso a causa della quantità di lavori che sarebbero stati necessari per ripristinarlo.
La società nel 1948 andò incontro a problemi nel reperire i fondi per i lavori, e per questo motivo l’architetto De Finetti decise di rivolgersi al sindaco di Busto Arsizio e ad un gruppo di politici e industriali della zona. Anche se la società dichiarerà il fallimento lo stesso anno, la città deciderà di portare comunque avanti il progetto, inaugurando il 22 maggio 1948 quello che all’epoca era conosciuto come “Aeroporto di Busto Arsizio”, con lo scopo di dare all’Italia un moderno aeroporto intercontinentale.
Realizzato sfruttando il vecchio scalo militare, la pista fu ampliata fino ad arrivare ad una lunghezza di 1800 metri, le vecchie costruzioni in legno sostituite con altre in cemento, e fu dotato di una piccola stazione aerospaziale, con l’attrezzatura necessaria per il volo notturno e le infrastrutture necessarie per ospitare i passeggeri e stoccare i bagagli.
I primi collegamenti da e per Malpensa
Il primo volo atterrò il 21 di novembre 1948, un quadrimotore Breda-Zappata BZ.308, simbolo della rinascente industria aeronautica. A bordo c’era il pilota Mario Stoppani, famosissimo aviatore dell’epoca. Il 23 novembre 1948 arrivò il primo aereo straniero, mentre l’apertura al traffico civile avvenne il 21 aprile 1949. Anche se il primo anno di attività fu in perdita, la situazione sarebbe cambiata velocemente, con il traffico che in soli cinque anni sarebbe passato dagli 11.000 passeggeri medi ai 163.000 registrati nel 1954.
Il 21 novembre 1948 l’atterraggio del primo aereo civile a Milano Malpensa
Il 2 febbraio 1950 viene effettuato il primo collegamento diretto con New York, e nel corso del decennio si assistette ad altri importanti cambiamenti, come l’ingresso del Comune di Milano nella società “Aeroporto di Busto”. Furono costruite nuove infrastrutture, come l’autostrada Varese-Milano per rendere maggiormente collegata Malpensa con le città limitrofi, e le strutture già esistenti furono ulteriormente ampliate e migliorate per assecondare il crescente aumento di traffico aereo e di passeggeri, oltre che di merci.
Perché Malpensa si chiama così e perché fu scelta dai pionieri del volo
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