Un anno di silenzi attorno al futuro del vecchio ospedale di Busto Arsizio, il Pd: “Che fine ha fatto Arexpo?”
I consiglieri comunali suonano la sveglia nei confronti dell'amministrazione per sapere a che punto è lo studio commissionato alla società che ha gestito la rigenerazione di Expo 2015 e annunciano un incontro pubblicio
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Sul futuro dell’enorme area dell’attuale ospedale di Busto Arsizio continua ad incombere un enorme punto interrogativo che il Pd di Busto Arsizio vuole far emergere: «A parte le funzioni già decise preventivamente, cosa fare di quell’enorme spazio? L’obiettivo dovrebbe essere quello di saperlo il prima possibile e da un anno Arexpo ci starebbe lavorando ma fino ad oggi non è trapelata alcuna notizia» – dicono i consiglieri comunali Maggioni, Verga, Berutti e Pedotti in una conferenza stampa che annuncia le prossime mosse per riaccendere il dibattito in città.
Un anno di silenzio sull’accordo di programma
E’ trascorso, infatti, più di un anno dalla firma dell’Accordo di Programma per il nuovo Ospedale (la cui realizzazione dovrebbe essere completata nel 2031) e secondo gli accordi definiti insieme con Regione, ATS e ASST, il Comune di Busto avrebbe dovuto promuovere in breve tempo un Accordo di Programma (entro 15 giorni secondo il Collegio di Vigilanza) per avviare la rigenerazione delle aree dell’attuale Ospedale di Circolo. Al momento – sostengono i democratici – è sparito dai radar.
Il coinvolgimento di Arexpo
Il Comune di Busto Arsizio ha coinvolto la società privata a maggioranza pubblica, fondata nel 2011 per acquisire le aree destinate a ospitare Expo Milano 2015, e successivamente impegnata alla realizzazione di MIND: «Quello è un esempio virtuoso che vorremmo si replicasse anche qui».
Una commissione per tornare a parlarne
Trascorso un anno e considerato che il risultato da raggiungere richiederà tempi lunghi e interventi complessi, per i Dem «è opportuno e non rinviabile conoscere quale proposta di massima circa i contenuti e gli strumenti da adottare abbia prodotto finora la relazione tra Amministrazione Comunale ed Arexpo. Per questo chiediamo che il sindaco e gli assessori facciano al più presto partecipi in tal senso le Commissioni Consiliari competenti» – afferma Valentina Verga che annuncia la decisione di richiedere la convocazione della commissione Servizi Sociali «visto che ci è stata negata una commissione ad hoc e il tavolo tecnico partito alla Fondazione Carnaghi e Brusadori sembra essersi dissolto nella nebbia».
Vorremmo sapere se ci sarà un casinò
L’area da considerare è quella di gran parte dell’attuale sedime ospedaliero (circa 100000 mq) alla quale può aggiungersi una superficie di circa 40000 mg in adiacenza fino alla Statale del Sempione, destinata a servizi e quasi per intero già di proprietà comunale: «Vorremmo sapere se ci si farà un casinò o un supermercato e anche i cittadini dovrebbero saperlo perchè ha un valore strategico determinato dalla sua dimensione e dalla sua collocazione, aperta verso i collegamenti a Nord e verso il centro cittadino con una continuità di rete dal Parco del Sempione verso il Parco San Giuseppe» – aggiunge Maggioni.
Un incontro pubblico per far partecipare i cittadini
L’aggiornamento del PGT, la mission ed il metodo di AREXPO che si propone di leggere il territorio e di creare collaborazioni, sono un occasione per proporre una rigenerazione urbana di qualità che sappia interpretare le esigenze diverse e complesse del territorio cittadino ed intercomunale nella prospettiva futura del prossimo decennio: «Quello che sappiamo di questo dialogo è zero, al momento, mentre a Gallarate se ne sta già parlando da tempo». Per questo il Pd di Busto è deciso a battere la strada del coinvolgimento dei cittadini: «Abbiamo pensato di coinvolgere i cittadini e proporremo alla città un momento di confronto sul tema dell’utilizzo dell’attuale sedime dell’ospedale. La consideriamo un’opportunità per animare la discussione pubblica sul tema. La domanda che vogliamo porre è cosa serve alla città di Busto partendo dal fatto che è già in atto un complesso piano di rigenerazione e non si può escludere dal dibattito questo tema» – annuncia Cinzia Berutti che individua nella fine del mese di febbraio o l’inizio di marzo la data di questo nuovo incontro pubblico «a cui vorremmo ne seguissero altri, coinvolgendo professionisti della sanità ma anche della formazione e dell’urbanistica che possano portare esempi virtuosi, associazioni, semplici cittadini. Siamo aperti a tutte le realtà che vogliono lavorare su questo tema del coinvolgimento».
Un quartiere a servizio del nuovo ospedale e dell’area sociosanitaria
I consiglieri spiegano che «è indispensabile che il percorso progettuale proponga un’idea unitaria, attesa dalla collaborazione con Arexpo, nella quale possano inserirsi le richieste ed i bisogni del territorio che potranno risultare da una consultazione delle componenti economiche, formative, sanitarie, assistenziali e associative in un quadro progettuale che garantisca gli obiettivi ambientali e di sostenibilità». La visione del Pd è chiara: «Quel luogo deve diventare un quartiere socio sanitario che metta insieme tante funzioni a servizio dell’ospedale nuovo, della formazione universitaria e di tutto ciò che riguarda la salute delle persone».
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