Cassano Magnago, successo per il convegno “Lavoro e Carcere”: riflessioni sul reinserimento sociale
La Fondazione FGS di Cassano Magnago ha ospitato il convegno dedicato al tema “Lavoro e Carcere”. L’incontro, che ha visto un’eccezionale partecipazione di pubblico, ha posto al centro del dibattito il ruolo del lavoro come strumento di reintegrazione e dignità per le persone detenute
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Sabato 1 marzo, la Fondazione FGS di Cassano Magnago ha ospitato un convegno dedicato al tema “Lavoro e Carcere”. L’incontro, che ha visto un’eccezionale partecipazione di pubblico, ha posto al centro del dibattito il ruolo del lavoro come strumento di reintegrazione e dignità per le persone detenute, affrontando le complesse dinamiche che regolano il sistema carcerario e le sue prospettive di apertura verso il reinserimento sociale.
La serata si è aperta con l’intervento di Matteo Inzaghi, responsabile dell’informazione di Rete 55, che ha moderato il dibattito, dando voce ai relatori, ai discussant e alle istituzioni presenti. Ad approfondire i diversi aspetti della questione sono stati Alessandro Croci, responsabile per i trasferimenti e la sicurezza carceraria in Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria, e Francesca Fiorella, ex funzionario del Ministero dell’Interno e attuale collaboratrice della Prefettura di Varese.
Il primo ha offerto uno sguardo tecnico e operativo sulle condizioni di detenzione e sulle difficoltà legate alla sicurezza, mentre la seconda ha posto l’accento sul valore del lavoro all’interno degli istituti di pena, evidenziando come la possibilità di impegnarsi in un’attività professionale rappresenti non solo un’opportunità rieducativa, ma anche uno strumento concreto per la riduzione della recidiva.
Ad arricchire la discussione sono intervenuti Don David Maria Riboldi, cappellano del carcere di Busto Arsizio e fondatore della cooperativa La Valle di Ezechiele, che ha offerto una riflessione sulle dinamiche quotidiane della vita in carcere e sul percorso di riabilitazione che passa anche attraverso il lavoro; Santina Ferro, avvocato penalista del Foro di Busto Arsizio, che ha messo in luce gli aspetti giuridici e le criticità del sistema penitenziario; e Luca Rossato, fotografo e autore del progetto “Distanti ma vicini”, che ha raccontato attraverso le immagini il volto meno visibile della detenzione, quello della solitudine e della speranza.
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L’incontro ha registrato una forte partecipazione da parte delle istituzioni, a conferma dell’importanza del tema trattato. Il sindaco di Cassano Magnago, Pietro Ottaviani, insieme a numerosi assessori e consiglieri comunali, ha preso parte alla serata, testimoniando l’attenzione dell’amministrazione locale per il tema del reinserimento sociale. Tra gli interventi istituzionali più significativi, proprio il sindaco Ottaviani e Anna Lodrini, assessore alle Politiche Sociali e alla Famiglia, hanno sottolineato la necessità di costruire un ponte tra istituzioni e realtà carcerarie, affinché il percorso di recupero dei detenuti non resti solo un’idea astratta, ma diventi una pratica strutturata e sostenuta.
Sul tema si sono espressi anche Emanuele Monti, presidente della IX Commissione Permanente del Consiglio Regionale della Lombardia, e Romana Dell’Erba, membro della IV e della IX Commissione. Entrambi hanno evidenziato come il reinserimento lavorativo delle persone detenute rappresenti un tassello fondamentale per garantire sicurezza sociale e ridurre la recidiva, sottolineando l’importanza di creare percorsi di formazione e opportunità professionali reali, che non si limitino a programmi di breve durata ma che offrano una possibilità concreta di ricostruire un futuro fuori dal carcere.
Significativa anche la presenza del mondo lionistico lombardo, con la partecipazione di Annamaria Peronese, Governatore del Distretto Lions 108 IB1, accompagnata da numerose personalità del club. Il convegno è stato infatti realizzato in collaborazione con Lampi Blu e il Lions Club Gallarate Insubria, due realtà che da tempo si impegnano su tematiche sociali. Tra gli interventi di spicco, quello di Paolo Macchi, presidente di Lampi Blu, e di Marco Franchini, presidente del Lions Club Gallarate Insubria, che hanno evidenziato il valore della collaborazione tra enti pubblici e privati nel creare percorsi di reinserimento efficaci. Entrambi hanno sottolineato come l’inclusione lavorativa non debba essere vista solo come un beneficio per il singolo detenuto, ma come una strategia di sicurezza e progresso per l’intera società, perché un sistema penitenziario che funziona è quello che riesce a restituire alla comunità persone capaci di costruirsi un nuovo percorso.
L’incontro si è concluso con un’ampia riflessione sulla necessità di un cambio di paradigma nel modo di concepire la pena e la riabilitazione. La grande partecipazione e l’interesse mostrato dal pubblico hanno confermato quanto il tema sia sentito e quanto sia necessario proseguire il dialogo tra istituzioni, mondo del lavoro e realtà carcerarie. La Fondazione FGS continuerà a promuovere momenti di confronto e approfondimento, con l’obiettivo di stimolare un cambiamento culturale e strutturale che renda il carcere un luogo di vera rieducazione e non solo di detenzione.
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