Dallo Sputnik a Space X: riapre più bello e confortevole il padiglione Spazio di Volandia
L'area espositiva è stata dotata di riscaldamento più efficiente, che consentirà l'apertura anche in inverno. Tra le novità il miglioramento dell'area sullo sbarco sulla luna, nuovi totem interattivi e rinnovamento del planetario
Riapre più bello e confortevole il padiglione Spazio di Volandia, un’area che sa affascinare tanti i bambini di cinque anni quanto gli ex astronauti, con il suo racconto che parte da Galileo e Newton e arriva fino al vettore Space X.
Riaperto al 1° marzo, dopo quattro mesi di stop, il padiglione è ora dotato innanzitutto di riscaldamento moderno, che consentirà di aprire anche in inverno, appunto, evitando la pausa “stagionale”. «È un pezzo del rinnovamento degli impianti che Volandia sta portando avanti» dice Giovanni Oldani della direzione del museo accanto all’aeroporto di Malpensa. «Scompariranno le caldaie a gasolio e passeremo a un sistema aria-acqua. Stiamo poi dialogando con la Sovrintendenza per arrivare alla posa di un impianto fotovoltaico da 750 kW/h».
La pausa per gli impegnativi lavori ha consentito di intervenire anche su altri fronti. È stato rifatto il planetario con nuove sedute e percorsi luminosi: «Oggi lo usiamo molto per film ma lo useremo di più anche per proiezioni stellari» spiega Roberto Crippa, uno dei volontari del padiglione.
Sono stati introdotti nuovi totem interattivi, è stata creata una nuova aula didattica, sono state create le riproduzioni degli strumenti scientifici portato dall’Apollo 11 sulla luna (inseriti nell’area Luna, rinnovata anche come illuminazione).

I vari modelli di satelliti e rover sono opera di Maurizio Albertini e si sono aggiunti alla vasta collezione di riproduzioni in scala presenti al museo, che raccontano la conquista dello spazio, dallo Sputnik sovietico al Saturno V, ai satelliti europei.

Aggiornata anche la collezione di modelli dei vari lanciatori, dagli R sovietici fino allo Space X, passando ai sistemi per le navette spaziali Shuttle e Buran: i visitatori ora possono scoprire i vari missili da un pannello che riporta le caratteristiche tecniche e consente di illuminare i modelli.
Importante è stato anche il contributo, anche in questa fase, degli studenti in alternanza scuola-lavoro, degli Istituti Vinci di Gallarate e Maxwell di Milano.
Oltre alla aree più strettamente legate allo spazio, miglioramenti sono stati introdotti anche nella sala dedicata a Galileo (la “introduzione” all’aerospazio), nella sezione della fantascienza legata a Star Wars e anche in un ambiente curioso, la riproduzione della casa anni Sessanta che consente di immergersi nell’atmosfera della notte (in Italia) in cui l’umanità conquistò la luna.
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