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L’appello conferma il risarcimento agli operai di Malpensa per il lavaggio di tute e materiali

Anche il secondo grado conferma il pronunciamento a favore del gruppo di lavoratori che aveva fatto causa ad un'azienda di servizi handling: riconosciute ore di straordinario svolte per mantenere il vestiario, considerato parte delle dotazioni antinfortunistiche e di autoprotezione

Malpensa Generiche

Anche la Corte d’Appello di Milano dà ragione agli operai dell’aeroporto di Malpensa che chiedevano il riconoscimento delle ore dedicate al lavaggio di tute, scarpe e altro materiale considerato antinfortunistico e di autoprotezione.

Il primo pronunciamento a favore dei lavoratori era arrivato dal Giudice del lavoro di Busto Arsizio, il tribunale competente per l’area di Malpensa, che aveva accolto il ricorso presentato da un gruppo di addetti di Aviapartner, assistiti dal servizio legale della Cub Trasporti: calcolando il monte ore, ha riconosciuto loro arretrati da 3000 a oltre 8.000 euro ciascuno.

Una sentenza che aveva suscitato interesse nel settore e che si fondava sulla normativa in vigore, in particolare il Decreto Legislativo 81/2008 (che stabilisce che il datore di lavoro “mantiene in efficienza i DPI e ne assicura le condizioni d’igiene, mediante la manutenzione, le riparazioni e le sostituzioni necessarie”) e su alcuni pronunciamenti di Cassazione e circolari del Ministero del Lavoro che sancivano che per Dispositivi di Protezione Individuali s’intende non solo le scarpe antinfortunistiche o altri capi “specializzati”, ma anche in generale il vestiario ad alta visibilità, fondamentale in alcuni ambiti a rischio, come il piazzale di un aeroporto.

«Questa sentenza riconosce come risarcimento dovuto ai lavoratori, per aver dovuto provvedere al posto del datore di lavoro al lavaggio dei loro indumenti protettivi, il corrispettivo di un’ora di straordinario per ogni settimana di lavoro, limitando la prescrizione ai dieci anni. Il risultato di questa causa porta un po’ di rimedio alla miseria di un rinnovo del Ccnl che non recupera neppure l’inflazione e la vacanza contrattuale di 7 anni, per il quale i sindacati confederali non hanno neppure impostato una vera lotta» dicono dal sindacato Cub Trasporti

Il sindacato di base, molto radicato in particolare nel cargo di Malpensa (principale scalo italiano per le merci per via aerea), vuole ora estendere la causa a tutte le aziende di Malpensa e Linate, per questo ha già convocato nuove “sessioni” di adesione alla causa legale.

Pubblicato il 20 Marzo 2025
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