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Nel parco del Ticino continua il monitoraggio della peste suina. All’esame dell’Asl le ultime carcasse ritrovate

I ritrovamenti al confine con l'area piemontese di Cerano. Le raccomandazioni degli oepratori

monitoraggio peste suina africana

Nella giornata di venerdì 15 marzo una squadra formata da alcuni guardiaparco del Parco del Ticino Lago Maggiore e tecnici dei servizi veterinari delle ASL di Novara e Torino, ha provveduto al recupero di ben quindici carcasse di cinghiale rinvenute nei boschi sulla sponda sinistra del Ticino, quella lombarda.

Quelle attuale, che saranno a breve analizzati dalle ASL, si aggiungono alle 29 ritrovate nelle settimane scorse e che si sono tutti rivelati infetti da peste suina africana (PSA). “Le ricerche e i recuperi – spiegano gli operatori attraverso una comunicazione sulla pagina social del parco – sono resi difficoltosi dalla densità del bosco e dalla conformità del terreno, oltreché dalla necessità di provvedere alla sistematica disinfezione di mezzi, strumenti e abbigliamento e alla necessità di evitare contaminazioni di qualsiasi tipo, al di fuori dell’area di intervento. Cogliamo l’occasione per ricordare ai nostri fruitori la necessità di segnalare sempre eventuali avvistamenti di carcasse, o anche solo di resti animali (ossa, pelli…), anche fuori parco, al nostro personale o a qualsiasi ufficio pubblico. Ricordiamo inoltre l’opportunità di provvedere al cambio almeno delle calzature, o quantomeno alla disinfezione delle stesse con prodotti idonei, ogni volta che si termina un’escursione o altra attività nei boschi del Ticino. Ricordiamo infine che nei comuni di Oleggio, Bellinzago, Cameri, Galliate, Trecate, Romentino e Cerano (zone di restrizione di livello massimo) ogni attività nei boschi (passeggiate comprese) svolte da gruppi superiori alle 20 persone necessita di apposita autorizzazione del Sindaco”.

Pubblicato il 17 Marzo 2025
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