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Pagelle Pro Patria: Mehic e Ferri spingono a centrocampo, Beretta e Toci non capitalizzano

Pro Patria e Trento si spartiscono la posta in palio dopo una buona gara. I voti dei tigrotti che disputano una partita di carattere a livello collettivo. Solo Pitou e Rocco non riescono a condurre le transizioni della squadra di Busto Arsizio

Pro Patria - Clodiense 3 a 1 15 febbraio 2025

La Pro Patria pareggia 0-0 contro su un campo impegnativo come quello del Trento, mantenendo così la stessa distanza di vantaggio dal Caldiero e rosicchiando un punticino alla Pro Vercelli. I padroni di casa, in difficoltà dal punto di vista fisico, provano a forzare la partita nella metà del primo tempo. I tigrotti resistono ai colpi rischiando poco o nulla e si affacciano in transizione. Con un pizzico di cinismo sarebbero arrivati tre punti che avrebbero rilanciato la corsa salvezza. Tra i biancoblu due sole insufficienze di fronte a una partita ben giocata a livello collettivo.

I VOTI AI TIGROTTI:

ROVIDA 6 – Dentro la partita per tutti e novanta i minuti, fortunatamente senza la necessità di interventi memorabili nonostante nel primo tempo il Trento si sia portato più volte negli ultimi 25 metri (segnando un goal in fuorigioco con Di Carmine). Dopo lo 0-0 col Caldiero arriva così il secondo clean sheet consecutivo, quinto stagionale in 30 partite. Clean sheet traducibili sempre e solo come pareggi bianchi, o meglio “immacolati”, come i suoi guantoni.

REGGIORI 7 – Se nella prima frazione di campionato non partiva certamente dalla pole position nelle gerarchie di Colombo, con Sala e Caniato il difensore sembra essersi preso la maglia da titolare nella parte più complicata della stagione, quando ogni pallone scotta più del normale. Chiude le trame, pulisce l’area e anticipa tutto il tridente tridentino, che sarà stravolto (invano) da Tabbiani per provare a forzare la via del goal. Difensore sbocciato a primavera: bravo.

ALCIBIADE 6,5 – Anche questa domenica ha seriamente “rischiato” di essere uno dei tigrotti più pericolosi nell’area di rigore avversaria con un colpo di testa ribadito poi da Mehic in rete: goal ermeticamente annullato dal fischietto catanese Toro. Nel momento di maggiore sofferenza, a metà del primo tempo, guida la difesa che respinge ogni tentativo indirizzato verso la porta, a volte impendendo anche il fatidico ultimo passaggio.

COCCOLO 6,5 – Un dato interessante: arrivato a metà gennaio non ha più lasciato il campo, fatta eccezione per gli ultimi 8 minuti contro il Vicenza, con il Lane che già governava la partita. Le migliori partite? Le ultime al fianco di Reggiori e Alcibiade, compresi i novanta e passa giri di orologio del Briamasco in cui la retrovia impedisce ogni complicazione di sorta a Rovida.

SOMMA 6 – Aiuta non poco la difesa alle prese con Accornero che è forse il più attivo nel tridente giallonero. Dalle sue coperture iniziano anche le transizioni con cui la Pro Patria, pur senza affondare il colpo definitivamente, si rende a conti fatti più pericolosa dei padroni di casa. Su tutto il cross in area per la girata di Toci.

MEHIC 6,5 – Arretrato definitivamente dalla trequarti alla mediana fornisce una prestazione solida, ancora imprecisa sotto porta, ma sempre col piglio giusto e capace di suonare la carica quando si aprono le praterie. Se il centrocampo del Caldiero ero riuscito a sorprenderlo in velocità, le mezzali del Trento non passano, anzi concedono palle golose per le transizioni. Sfortunato sul goal annullato, manca il passaggio decisivo o la conclusione vincente per la svolta. Malizioso anche a indurre il portiere del Trento all’errore.

FERRI 6,5 – Come settimana scorsa, il giovane capitano ha la gamba e il passo giusto per lottare anche in un centrocampo a due contro tutte o quasi le squadre del Girone A. Energia nei duelli, intensità nel condurre i contropiede. Anche per lui, tuttavia, la mira una volta al tiro non è delle migliori. È vero anche che i due mediani alla conclusione arrivano stanchi.

dal 77′ NICCO 6 – Pochi minuti ma ben fatti, con tanta concretezza, in una posizione nevralgica del campo. Se nelle ultime gare da titolare era apparso un po’ sottotono e impreciso, questa soluzione al momento pare essere la più congeniale: in campo è sempre meglio bruciare subito che spegnersi lentamente.

BARLOCCO 6 – Un giocatore da strappi in una partita in cui la Pro si copre e va di ripartenze. Alcuni suoi cross si rivelano più complicati del previsto per l’omonimo portiere del Trento, che riuscirà sempre a rimediare all’ultimo.

dal 69′ VAGLICA 6 – Entra in campo più di un girone dopo dall’ultima partita disputata (come sottolineato in live si trattava della gara settembrina col Padova). Lo fa in un momento in cui piovono gialli e il ritmo gara è molto spezzettato. Motivo per cui non ha tante occasioni per mettersi in mostra in avanti. Dietro regge bene, la ruggine non comporta sbavature.

PITOU 5,5  – Un modulo, il 3412, ricamatogli addosso per dare risalto alla sua qualità mal si abbina col piano partita della Pro Patria, per lo meno nelle sfumature dei colori. Perché, ad esclusione di una palla fatta recapitare a Toci nel primo tempo, il francese – che finora ha fatto vedere il meglio come rifornitore tra le linee – non riesce a sfruttare il campo aperto spesso concesso dal Trento. Nel finale di stagione servirà il vero Pitou.

dal 46′ TERRANI 6 – Entra nell’intervallo e la Pro Patria nella ripresa cresce e riesce ad alzare il baricentro dopo un primo tempo più contenitivo. Nonostante la buona volontà, il doppio ex (che quando vestiva la maglia del Trento segnò proprio a Busto Arsizio il suo unico goal in giallonero) non inciderà sul secondo tabellino bianco consecutivo. Però, il temperamento è quello necessario.

ROCCO 5,5 – L’asse con Pitou funziona poco, Barlocco preferisce il cross dove Toci riempie il centro dell’area, e a lui di chance al tiro ne rimangono ben poche. Come col Caldiero il diagonale dalla sinistra fa giusto il solletico al portiere avversario.

dal 70′ BERETTA 6,5 – Meno di un terzo di gara a disposizione, quando le squadre iniziano a essere scariche, per un finale con il doppio #9 per provare a espugnare Trento: il Jack prova a dare una scossa con un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio piazzato, la sua frustrata termina soltanto fuori.

TOCI 6,5 – La lunghissima crisi di astinenza del goal aveva portato l’attaccante a un’involuzione nelle sue prestazioni, complice anche la crescita del più esperto Beretta. Al Briamasco invece il puntero di proprietà della Viola ritorna alle sue prestazioni di inizio annata. Tutto molto bello: le giocate spalla alla porta, le conclusioni anche acrobatiche verso la porta. Ma la porta quest’anno è davvero stregata.

dal 88′ CITTERIO SV – Il più penalizzato dal nuovo modulo che non prevede l’utilizzo di mezzali e tanto meno del doppio trequartista.

all CANIATO 6,5 – La partita che ci si aspetta e che in parte anche si sperava, al di là del risultato. Uno 0-0 in trasferta comunque non da buttare trattandosi del primo punto del 2025 lontano da Busto Arsizio. Il nuovo mister, sempre affiancato da Sala, trasmette le giuste sensazioni che pongono riparo a quella frenesia fatale vista troppe volte nella stagione della Pro Patria e che ha causato in inverno tante rimonte subite. Ripartire dalla solidità difensiva è il primo passo per non perdere. E la Pro Patria di partite ne aveva perse troppe nel girone di ritorno (8 volte in 11 gare).

Marco Tresca
marco.cippio.tresca@gmail.com
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Pubblicato il 10 Marzo 2025
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