Ester De Tomasi al 25 aprile di Ferno. Ma anche a Lonate
A Lonate Pozzolo la presidente Anpi è stata dichiarata "persona non gradita", ma sarà comunque alla commemorazione. A Ferno invece parlerà anche nella celebrazione ufficiale: due approcci differenti di due amministrazioni di centrodestra di fronte alla Liberazione

Da un lato sarà oratrice del 25 aprile, dall’altro invece sarà presente anche se è stata dichiarata “persona non gradita”: Ester De Tomasi, presidente provinciale dell’Anpi, sarà a Ferno e Lonate Pozzolo in questo ottantesimo della Liberazione, mettendo anche in luce due approcci differenti di due amministrazioni, entrambe di centrodestra, ma distanti per posizione.
A Ferno De Tomasi – figlia di un partigiano e deportato nei lager nazisti – sarà l’oratrice ufficiale, alle 11, al fianco della sindaca Sarah Foti, che guida appunto una giunta di centrodestra: onoreranno il cippo dei “Cinque martiri di Ferno”, parleranno davanti ai ragazzi, in quello spirito di unione che, in paese, ha caratterizzato nel tempo l’omaggio alla Resistenza come lotta nazionale e contro il fascismo (in occasione del 25 aprile 2025 sarà installato anche un nuovo pannello sulla storia dei “Cinque martiri”).
Tutto opposto in clima a Lonate Pozzolo, dove già due settimane fa la sindaca Elena Carraro aveva preso carta e penna per comunicare a De Tomasi che non era persona gradita, dopo lo scontro verbale con un giovane consigliere comunale di Rancio Valcuvia, militante di Gioventù Nazionale (organizzazione giovanile di Fratelli d’Italia).
De Tomasi «sarà comunque presente al Parco delle Rimembranze di Lonate Pozzolo al fianco dei militanti Anpi, per festeggiare il 25 aprile e ricordare la Resistenza e la Liberazione dell’Italia dal nazifascismo» dice Federico Schioppa, presidente della sezione Anpi che riunisce sia Ferno che Lonate. «Anche oggi, 80 anni dopo, testimoniamo la necessità di resistere ad ogni attacco contro la democrazia e riaffermiamo il bisogno di tutelare i diritti costituzionali, fondati sull’antifascismo. È un impegno collettivo che sentiamo vivo e necessario, anche nel nostro Comune».
«Il fascismo, alleato con i nazisti, ha seminato sangue, fame, morte, disperazione» ha commentato De Tomasi. «Ricordiamolo sempre e dopo di noi lo ricorderanno e parleranno altri ancora. Anpi ha 160.000 iscritti, se ne facciano una ragione».
Le opposizioni hanno parlato di decisione presa altrove e anche nella maggioranza lonatese – dall’ala centrista- c’è stato qualche distinguo.
Non è l’unico caso di Comune dove Anpi è stata estromessa dalla celebrazione ufficiale: anche a Gallarate il sindaco Cassani ha scelto un oratore non legato all’associazione partigiani (l’ex assessore regionale Stefano Bruno Galli). In questo caso Anpi ha deciso di proseguire poi con il tradizionale corteo, come nel 2024, quando c’era stata una partecipazione notevole, dopo la cancellazione del percorso da parte dell’amministrazione comunale.
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