In partenza da Malpensa con i rimborsi Iva fasulli: scoperti e sanzionati 26 stranieri
I soggetti sono stati individuati mentre incassavano indebitamente rimborsi Iva per un totale di 140.000 euro, grazie a dichiarazioni fittizie di residenza e domicilio
La Guardia di Finanza di Varese ha smascherato una frode fiscale ben orchestrata all’aeroporto di Milano Malpensa. Ventisei soggetti, tutti cittadini stranieri, sono stati individuati mentre incassavano indebitamente rimborsi IVA per un totale di 140.000 euro, grazie a dichiarazioni fittizie di residenza e domicilio. Le indagini, condotte in collaborazione con l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM), hanno fatto luce su un meccanismo tanto semplice quanto dannoso per le casse dello Stato.
Il sistema sfruttava la possibilità, prevista dalla normativa, di ottenere il rimborso dell’IVA per acquisti effettuati da viaggiatori residenti fuori dall’Unione Europea. Una misura pensata per incentivare il turismo e gli acquisti in Italia, ma che in questo caso è stata piegata a fini illeciti. I beni, acquistati per un valore complessivo di 750.000 euro (e per beni di importo superiore ai 70 euro), venivano formalmente destinati all’uso personale o familiare, ma i richiedenti risultavano domiciliati o residenti in Italia, facendo così venir meno i requisiti essenziali per il beneficio fiscale.
L’operazione è partita dall’analisi dei dati relativi al 2024, che hanno permesso di isolare i profili sospetti. L’attività si è sviluppata su due fronti: da un lato quello repressivo, con la redazione e trasmissione delle relazioni conclusive all’Agenzia delle Entrate per l’accertamento delle violazioni; dall’altro quello preventivo, con la richiesta di inserimento di 35 nominativi nella “black list” del sistema doganale Otello 2.0.
Essere inseriti in questa lista significa che, in futuro, le richieste di rimborso presentate dai soggetti segnalati non potranno più avvalersi delle normali procedure automatizzate, ma verranno sottoposte a un controllo diretto da parte dei funzionari doganali. Una misura fondamentale per bloccare sul nascere tentativi di frode.
Questa indagine dimostra come l’attenzione delle Fiamme Gialle non si limiti ai grandi schemi evasivi, ma si estenda anche ai singoli episodi di illecito, capaci di generare comunque danni significativi. Il solo aeroporto di Malpensa, infatti, eroga ogni anno rimborsi IVA per circa 200 milioni di euro. Un flusso imponente, che richiede controlli serrati per garantire che i benefici fiscali vadano effettivamente a chi ne ha diritto.
«L’attività di servizio», commenta Crescenzo Scaraffa, il generale a capo della Gdf di Varese «condotta testimonia l’azione della Guardia di Finanza, orientata a contrastare le frodi fiscali in tutte le loro declinazioni, con particolare riferimento ai circuiti fraudolenti volti all’evasione dell’IVA nei settori tradizionalmente esposti a maggior rischio»
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