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Samuele Astuti: “Il nuovo ospedale tra Busto Arsizio e Gallarate è un progetto sbagliato“

Il consigliere del Partito Democratico boccia senza appello il progetto che si trascina da dieci anni ma è ancora fermo al palo, mentre l'opera di smantellamento degli attuali presidi è già in atto

ospedale unico gallarate busto

Sgombra ogni possibile fraintendimento del suo pensiero il consigliere regionale dei Democratici Samuele Astuti. La sua posizione sul Grande ospedale della Malpensa rimane invariata: « Il progetto del nuovo ospedale unico tra Busto Arsizio e Gallarate ha la nostra contrarietà, si tratta per noi di un progetto fondato su scelte sbagliate e promesse non mantenute».

Astuti ripercorre i passi fatti fino a oggi: « Un progetto annunciato nel 2015, ma ancora fermo al palo e con troppe incognite. A distanza di dieci anni, non esiste ancora un progetto definitivo. I tempi sono continuamente slittati: inizialmente previsto per il 2026, poi posticipato al 2027, quindi al 2028, oggi si parla addirittura del 2031. È inaccettabile che, a fronte di un investimento da 440 milioni di euro (che, considerando l’intero intervento, diventeranno almeno 540 milioni), non ci siano ancora certezze su tempi e progetto».

Il consigliere dei Democratici ricorda il  progetto alternativo che prevedeva un nuovo presidio sul sedime dell’area attuale di Busto Arsizio assegnando al Sant’Antonio di Gallarate una vocazione per subacuti ed esigenze territoriali: « Invece, in questi anni, si è già iniziato a smantellare le strutture di Busto e Gallarate, in particolare quella di Gallarate, che ha perso reparti e personale e che si trova in una zona dove non è stato realizzato alcun potenziamento della medicina territoriale. Questo impoverimento racconta un altro pezzo del fallimento di questa giunta che però continua a dimostrarsi assente e lascia soli non soltanto i cittadini, ma anche il personale sanitario che da anni, nonostante le politiche scellerate di Regione Lombardia, è costretto a fare i salti mortali per garantire i servizi rimasti».

Astuti pone l’accenno su quelli che definisce il pasticcio degli accordi di programma e la lunga lista degli errori: « Regione Lombardia si è dimostrata incapace di gestire un progetto così imponente e ha commesso diverse scelte politiche sbagliate, che hanno causato l’attuale situazione: ha deciso di estromettere i Comuni di Saronno e Somma Lombardo dall’accordo di programma; ha scelto di fare tre accordi di programmi distinti per il nuovo ospedale e i sedimi dei due esistenti; non ha valutato in maniera trasparente le diverse possibilità per la locazione del nuovo ospedale; non ha tenuto fede agli impegni assunti con le amministrazioni comunali riguardo il mantenimento di importanti presidi sanitari sui territori. E l’elenco potrebbe continuare».

Localizzazione sbagliata e anche una riduzione inaccettabile dei posti letto: «La scelta dell’area di Beata Giuliana è per noi tutt’altro che ottimale, ma uno dei temi che ha destato maggiore allarme riguarda la drastica riduzione dei posti letto: il nuovo ospedale ne avrà 773, ben 443 in meno rispetto alla somma dei posti letto che i nosocomi di Busto e Gallarate avevano accreditati quando è stato annunciato l’ospedale unico. In termini concreti, è come se si cancellasse l’intero ospedale di Gallarate. Un taglio del 40% in un territorio con una popolazione che invecchia e con bisogni sanitari in crescita è del tutto incomprensibile. Le promesse iniziali parlavano di una riduzione limitata a un centinaio di posti letto e oggi sono già diventati più di 400 e questo non è accettabile. Una narrazione, quella della maggioranza di Lega e FdI, che si è rivelata del tutto infondata».

E sulla polemica tra posti letto e camere Samuele Astuti afferma: « I dati più precisi  arriveranno verosimilmente per ottobre con la presentazione dei progetti. Però, tra un piano di dettaglio e dei progetti assolutamente vaghi ci sono delle vie di mezzo che permetterebbero di avere un’idea più compiuta . A me sembra che si stia facendo di tutto per tenere le persone all’oscuro di quello che si andrà costruendo».

Oggi il sistema appare in affanno, non è in grado di rispondere ai bisogni della cittadinanza:  «Abbiamo strutture sottodimensionate che non sono in grado di rispondere alle esigenze della popolazione: sempre più spesso i cittadini attendono giorni in pronto soccorso, i reparti vengono chiusi, il personale fugge. Non si possono chiudere gli ospedali di Busto e Gallarate per costruire un ospedale con gli stessi posti letto di uno solo dei due attuali.
Noi siamo sempre stati favorevoli a nuovi investimenti nella rete ospedaliera. Devono però essere investimenti capaci di migliorare davvero i servizi per la salute dei cittadini. Questo progetto, con il taglio dei posti letto, le criticità viabilistiche e la scelta di realizzarlo a Beata Giuliana, è assolutamente irricevibile».

«Urge, a questo punto, un confronto urgente con la giunta lombarda per discutere con trasparenza dell’intera questione e del futuro della sanità nel territorio varesino e in particolare della zona di Malpensa» conclude Samuele Astuti.

Pubblicato il 10 Aprile 2025
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