Tra le villette di Samarate quattro femminicidi in quattordici anni
Una zona residenziale come mille in Italia. Con dentro tre uomini che hanno tolto la vita a quattro donne. La violenza che germoglia nella normalità

Se si traccia un cerchio di 500 metri, intorno al cortile alberato dove nella serata di mercoledì 16 aprile è stata uccisa Teresa Stabile, la memoria ritrova la tragedia di quattro donne uccise da un uomo.
Un quartiere ai margini del paese, anzi neppure un vero quartiere.
Solo una zona residenziale, fatta di villette e palazzine, cresciuta un po’ disordinatamente, come avviene nella provincia lombarda. La trama tortuosa di strade, viuzze e traverse fa sì che si debba camminare solo qualche minuto, per spostarsi tra le tre case teatro di omicidi accomunati dal fatto di essere maturati tra persone che si conoscevano.
Trecento metri in linea d’aria separano il cortile di via San Giovanni Bosco dove è morta Teresa Stabile dalla villetta di via Torino dove, nel maggio del 2022, Alessandro Maja ha ucciso a martellate, nella notte, la moglie Stefania Pivetta, 56 anni e la figlia Giulia, 16 anni, oltre a ridurre in fin di vita il figlio Niccolò (che oggi coraggiosamente sta ricostruendo la sua vita).
Dal lato opposto del quartiere, in una strada ad anello dal nome gentile, via dei Faggi, la memoria ritrova il volto di Marianna Ricciardi, 35 anni; operava nel sociale all’istituto Aloisianum (la foto comparsa sui giornali la mostrava al servizio telefonico di assistenza per anziani soli), di lei si era invaghito tale Domenico Cascino.
Lei con modi gentili gli aveva fatto capire che aveva già una famiglia a cui voleva bene.
In un tardo pomeriggio gelido di novembre 2011 lui si era presentato a casa sua; lei l’aveva nuovamente respinto, lui l’aveva aggredita, l’aveva colpita con una scacchiera di marmo, poi con una sedia.
Villette, palazzine, traverse cieche e strade ad anello.
Per quanto l’immaginario ancora colleghi la minaccia con qualcosa che viene da fuori, il quartiere di Samarate – uguale a mille nel Varesotto, in Lombardia, Italia – ricorda che la violenza alberga nella normalità.
Tra le persone che si conoscono, spesso in famiglia, pur con tutte le differenze che cronache e processi vanno delineando.
Germoglia dentro agli uomini la violenza e fiorisce in un giorno qualsiasi. In un pomeriggio gelido d’autunno, in una notte di primavera, in una serata di pioggia.
La community di VareseNews
Loro ne fanno già parte
Ultimi commenti
lenny54 su Entrano in vigore le nuove tariffe "metropolitane", Saronnese e Busto più vicine a Milano
Felice su Fucile d'assalto e mitragliette nella casa dell'ex ispettore di Malpensa
lenny54 su In vendita casa Bossi, villa simbolo della "Lega di una volta"
lauralaura su Ospedali troppo caldi: la Regione comprerà i condizionatori
gcbiakmw su Lo spinello fa male
Rita Campiotti su Torna IceOut, qual è la vostra gelateria preferita?
Accedi o registrati per commentare questo articolo.
L'email è richiesta ma non verrà mostrata ai visitatori. Il contenuto di questo commento esprime il pensiero dell'autore e non rappresenta la linea editoriale di VareseNews.it, che rimane autonoma e indipendente. I messaggi inclusi nei commenti non sono testi giornalistici, ma post inviati dai singoli lettori che possono essere automaticamente pubblicati senza filtro preventivo. I commenti che includano uno o più link a siti esterni verranno rimossi in automatico dal sistema.