La città premia il poliziotto eroe
Matteo Rigamonti, originario della città dei due galli, presta servizio in Sardegna: l'estate scorsa ha salvato cinque bagnanti in difficoltà. Con lui premiati anche la famiglia Missoni e l'atleta Davide Spinelli
Gallarate premia i suoi figli migliori. Quelli nati in città e ancora attivi qui, quelli che sono andati in altre parti d’Italia, i figli “adottivi” che hanno scelto la città venendo da altre località.
Quest’anno la selezione del Premio dei Due Galli riflette in qualche modo fatto una scelta di questo tipo.
Figlio della città è l’agente di polizia Matteo Rigamonti, classe 1978: vive ormai da alcuni anni in Sardegna, è in servizio alla Questura di Oristano ma era fuori servizio quando ha salvato cinque persone, bagnanti in difficoltà. «Davvero un gesto eroico» ha ricordato il questore di Varese Giovanni Pepè, che ha consegnato il Premio all’agente insieme al sindaco Andrea Cassani. Per Rigamonti è stata occasione anche per rivedere il suo allenatore gallaratese: «Ho alle spalle più di vent’anni da nuotatore» ha spiegato al termine della cerimonia.
Altro Premio è andato al gallaratese Davide Spinelli, atleta con disabilità che ha ringraziato il suo mentore Stefano Cornacchia e ha fatto anche un annuncio in anteprima : «Ho avuto la notizia ufficiosa, attraverso il mio allenatore, che partirò per i mondiali di parataekwondo, dove rappresenterò l’Italia è soprattutto Gallarate».
Infine il riconoscimento massimo della città è andato alla famiglia Missoni, in occasione del 65esimo di fondazione della maison di moda: “figli adottivi” della città, visto che come noto Ottavio Missoni era originario della Dalmazia (qui la sua storia), da cui fuggì dopo la sconfitta nella Seconda Guerra Mondiale e l’annessione alla Jugoslavia. «Le nostre radici le abbiamo messe qui a Gallarate» ha ricordato Rosita Missoni, moglie di Ottavio e figlia di una famiglia già attiva nel tessile a Golasecca: il primo laboratorio lo aprirono in viale Lombardia, allora estrema periferia di Gallarate. La figlia Angela ha invece ricordato anche la carriera sportiva di Ottavio, iniziata con orgoglio sotto il vessillo della società cittadina: «Nostro padre era proprio un atleta della Gallaratese» strappando un altro applauso.
Nel corso della cerimonia sono state consegnate sette menzioni a persone, associazioni e enti meritevoli: l’associazione “Collana Galerate” dedita alle pubblicazioni di storia locale, la Gioielleria Zaro, la Gasparoli Srl (restauratori della basilica di Gallarate, oltre che di altri insigni monumenti), a Michele Orrù e i suoi Galletti di Gallarate, alla vincitrice del Premio Strega, Helena Janeczek. (che fuori dal municipio si è fermata a parlare con le famiglie sinti allontanate da Gallarate).
Menzioni alla memoria anche per Isabella Rossi, una delle animatrici della “Contrada del Brodo” e per Padre Roberto Brusa, gesuita e pioniere dell’informatica.
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