Varese avrà un pronto soccorso di “secondo livello”
La giunta regionale ha approvato la riorganizzazione della rete dell'emergenza urgenza. Stabiliti tre livelli a seconda dell'attività
Pronto soccorso altamente specializzati, di media o bassa intensità.
Regione Lombardia ha fissato le caratteristiche del sistema dell’emergenza urgenza sul proprio territorio regionale. Una sorta di “catalogazione” dei 104 pronto soccorso con una suddivisione dei compiti in base soprattutto agli accessi.
Si è trattato della prima di una serie di decisioni che verranno assunte per ridisegnare la rete dell’assistenza lombarda, come è stato indicato dalla regole di sistema approvate nel dicembre scorso.
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La giunta ha definito i criteri per la definizione dei pronto soccorso in base al numero di pazienti annuali. Tre i livelli: pronto soccorso base, di primo e di secondo livello. In relazione all’attività, il pronto soccorso dovrà disporre di dotazioni proprie e fare riferimento a un ospedale con determinate specialità ben specifiche.
Il dispositivo, che non ancora uscito sulla Gazzetta Ufficiale regionale, si rifà al Decreto 70 del 2015 dove vengono indicati parametri e requisiti.
PRONTO SOCCORSO BASE
Così, gli ospedali di primo livello dovranno avere un bacino di utenza compreso tra 80.000 e 150.000 abitanti con un numero medio di accessi annuo in pronto soccorso di 20.000. Il Pronto Soccorso vedrà la presenza di un numero limitato di specialità ad ampia diffusione territoriale: medicina interna, chirurgia generale, ortopedia, anestesia e servizi di supporto in rete di guardia attiva e/o in regime di pronta disponibilità sulle 24 ore di radiologia, laboratorio, emoteca. Dovranno essere dotati, inoltre, di letti di “Osservazione Breve Intensiva”.
PRONTO SOCCORSO DI I LIVELLO
I presidi ospedalieri di I livello devono avere un bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti e saranno sede di Dipartimento di Emergenza Accettazione (DEA) di I livello con accessi superiori ai 45.,000 annui. Oltre alle specialità già indicate nel livello inferiore, i reparti di riferimento dovranno essere anche ostetricia e ginecologia (se prevista per numero di parti/anno), pediatria, cardiologia con unita’ di terapia intensiva cardiologica (U.T.I.C.), neurologia, psichiatria, oncologia, oculistica, otorinolaringoiatria, urologia, con servizio medico di guardia attiva e/o di reperibilità oppure in rete per le patologie che la prevedono. Dovranno essere presenti o disponibili in rete h. 24 i servizi di radiologia almeno con Tomografia assiale computerizzata (T.A.C.) ed ecografia, laboratorio, servizio immunotrasfusionale. Dovranno essere dotati, inoltre, di letti di “Osservazione Breve Intensiva” e di letti per la Terapia Subintensiva (anche a carattere multidisciplinare).
La struttura sede di DEA di I Livello serve un bacino di utenza compreso tra 150.000 e 300.000 abitanti con un numero di accessi annui appropriati superiore a 40.000
Tali presidi sono istituzionalmente riferibili alle Aziende ospedaliere, alle Aziende ospedaliero universitarie, a taluni Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico (IRCCS) e a Presidi di grandi dimensioni della Azienda sanitaria locale (ASL).
Tali presidi sono dotati di tutte le strutture previste per l’Ospedale di I Livello, oltre a: cardiologia con emodinamica interventistica h. 24, neurochirurgia, cardiochirurgia e rianimazione cardiochirurgica, chirurgia vascolare, chirurgia toracica, chirurgia maxillo-facciale, chirurgia plastica, endoscopia digestiva ad elevata complessità, broncoscopia interventistica, Radiologia interventistica, rianimazione pediatrica e neonatale, medicina nucleare e altre eventuali discipline di alta specialità; devono essere presenti h.24 i servizi di radiologia con almeno T.A.C. ed Ecografia (con presenza medica), Laboratorio, Servizio
immunotrasfusionale.
PRONTO SOCCORSO DI II LIVELLO
La struttura ospedaliera sede di DEA di II livello esegue tutti gli interventi previsti nell’ospedale sede di DEA di I livello ed e’ sede di discipline di riferimento per le reti delle patologie complesse; effettua oltre agli interventi previsti per il DEA di I livello, le funzioni di accettazione in emergenza- urgenza per il trattamento delle patologie acute ad elevata complessità, in particolare per quanto attiene alle alte specialità o alle specialità che fanno riferimento a centri regionali o sovra regionali (Centro ustioni, Centro trapianti, Unita’ spinali, Cardiochirurgia, Neurochirurgia).
La struttura sede di DEA di II Livello serve un bacino di utenza compreso tra 600.000 e 1.200.000 abitanti, con numero di accessi annui appropriati superiore a 70.000. E’ inoltre prevista, qualora i volumi di attività consentano di garantire le competenze richieste, una struttura complessa di Chirurgia d’Urgenza, che assolva a compiti di trattamento specialistico di patologie urgenti.
VARESE
L’ospedale Circolo di Varese sarà uno dei presidi di II Livello come ci ha anticipato il direttore generale dell’asst Sette Laghi Gianni Bonelli.
Il sistema si affida a un’organizzazione di natura tecnica e specialistica, non dà, viceversa, indicazioni precise sul numero di personale chiamato a gestire il servizio di DEA di II livello.Il punto più critico dell’attuale organizzazione.
Anche l’ospedale Sant’Anna di Como dovrebbe essere ricompresa tra i DEA di secondo livello. Per quanto riguarda gli altri PS occorre attendere la pubblicazione della delibera.
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