Inizia Filosofarti, nel segno del dialogo
Incontri, film, mostre fotografiche e d'arte, spettacoli teatrali: un programma ricchissimo anche quest'anno. Il festival è sostenuto da Fondazione Comunitaria del Varesotto e dai Comuni di Busto Arsizio, Castellanza, Carnago, Besnate, Cardano al Campo
Dopo i tre giorni di anteprima con “Aspettando FilosofArti”, entra nel vivo oggi – venerdì 22 febbraio- la quindicesima edizione del festival di filosofia e delle sue intersezioni con le arti progettato dal Centro Culturale delle Arti di Gallarate, con la direzione artistica di Cristina Boracchi, il patrocinio della Regione Lombardia (che ne ha riconosciuto la rilevanza culturale a livello regionale per il prossimo triennio), della Provincia di Varese, dei Comuni di Varese e di Gallarate, del Centro di Promozione della Legalità di Varese e della Società Filosofica Italiana sezione di Varese.
Il festival, che quest’anno è dedicato al tema “Dialogo”, ha ottenuto l’onorificenza al merito dalla Presidenza della Repubblica per l’impegno sociale e culturale che rappresenta nel territorio, e che si avvale anche della collaborazione dell’Ufficio Scolastico per la Lombardia – Ambito di Varese e del contributo dei Comuni di Busto Arsizio, Castellanza, Carnago, Besnate, Cardano al Campo e della Fondazione Comunitaria del Varesotto, si snoderà in diversi luoghi a livello della provincia di Varese, analizzando e proponendo la declinazione che unisce la filosofia alle diverse arti, entrerà poi nel vivo il 22 febbraio sviluppandosi fino all’8 marzo.
Questo il programma di FilosofArti fino a martedì 26 febbraio (il festival proseguirà anche nella prima settimana di marzo).
Venerdì 22 febbraio alle 10 apre gli incontri al Teatro delle Arti di via don Minzoni a Gallarate Fahrad Bitani con l’evento teatrale destinato alle scuole secondarie di secondo grado “L’ultimo lenzuolo bianco”, cui seguirà intervento dell’autore. Inserito in un percorso di educazione alla cittadinanza, lo spettacolo è stato presentato al Meeting di Rimini e l’evento ha la collaborazione del CPL Varese.
Alle 15 al Melo di via Magenta a Gallarate tavola rotonda sul tema “Cristianesimo e modernità: un dialogo possibile?”, riflessioni a partire dal pensiero di Charles Taylor, a cura di Lagart, il laboratorio filosofico-artistico dell’Aloisianum di Gallarate. Alle 17 seguirà il vernissage con le opere, ispirate ai concetti filosofici trattati, di Christian Cremona, Daniele Verucchi e Luciana Gallo.
In collaborazione con il Decanato di Gallarate, alle 21 sarà ancora il Teatro delle Arti a ospitare il primo dei Dialoghi dell’Accoglienza inseriti nel programma di FilosofArti e denominati Teofilosofarti – Conversazioni teologiche. Relatori, don Gianni de Robertis, direttore della Fondazione Migrantes (organismo pastorale della Commissione Episcopale Italiana), e monsignor Franco Agnesi, vicario generale della Diocesi di Milano. Si affronterà il tema dell’accoglienza e inclusione dei migranti e profughi attraverso linguaggi e narrazioni.
Sempre alle 21 al Santuario del Cuoricino in via Giovanni XXIII a Cardano al Campo, lo spettacolo “Giobbe, storia di un uomo semplice” di Roberto Anglisani,.
Sabato 23 febbraio il primo appuntamento è alle 9.30 ai Molini Marzoli di Busto Arsizio con il seminario di studio “Sviluppo del pensiero e sviluppo della persona: due innovativi approcci”. In collaborazione con A.T. Varese e Polo di Ambito 35 avrà relatori Michela Volfi, Pierpaolo Casarin, Silvia Bevilacqua di Propositi di Filosofia snc sul tema “La Philosophy for children: un percorso nelle classi terze della scuola primaria” e Paola Sala di Altisensi srl sul tema “Sviluppo del pensiero creativo e sviluppo del lessico tra i 5 e i 6 anni”.
Dalle 10 alle 12 all’Enaip di viale Stelvio 143 di Busto Arsizio laboratorio esperienziale a cura di Centro Auris Varese in collaborazione con Opl: “Dialogo nel silenzio”, con Antonella Fabbro, Anna Poletto, Arianna Refe e Anna Zanetti.
Dalle 16 alle 17.30 al Sestante Fotoclub di via San Giovanni Bosco 18 a Gallarate vernissage della mostra fotografica di Livio Senigalliesi, cui seguirà lezione magistrale del fotogiornalista professionista con decennale esperienza in aree di conflitto, che da vent’anni segue con attenzione e sensibilità le rotte migratorie che portano i profughi in fuga dalla guerra ad approdare sulle coste del nostro Paese. Ne segue gli sbarchi, la dura vita quotidiana e il faticoso inserimento sociale. Ha sempre voluto approfondire storie e stragi di quella parte del genere umano oppresso dai conflitti e dalla paura. Nel 2016 ha svolto un lungo viaggio con i migranti lungo la rotta balcanica ricavandone una documentazione esclusiva condensata in un libro “Rotta Balcanica – Storie di migranti in fuga da guerra e povertà” e un video e durante il quale ha percorso chilometri insieme ai profughi, documentandone e ascoltandone i drammi, scoprendo atrocità che nessuno vorrebbe udire o vedere. E incontrando la solidarietà dei volontari che con dedizione e umanità cercano di salvare vite umane. Spesso invitato nelle scuole superiori e in varie Facoltà universitarie in qualità di testimone del nostro tempo proponendo un progetto didattico che avvicina insegnanti e studenti alla comprensione del presente e alla conoscenza della Storia, il comune denominatore nel suo lavoro didattico è il dialogo che diviene educativo, informativo e rivelatore. Il suo recente libro “Memories of a war reporter” ci riporta ai tempi della caduta del Muro di Berlino e ci offre uno sguardo critico nei confronti dei nuovi Muri.
Piergiorgio Odifreddi sarà invece alle 17.30 al Teatro delle Arti di Gallarate con la sua lezione magistrale su “I dialoghi di Galileo”, alla luce del suo saggio “Ha vinto Galileo”. Dialoghi che sono un caso non solo scientifico, ma culturale e storico. Nel suo saggio, Odifreddi ripercorre con il lettore la strada che ha portato alla vittoria dell’eliocentrismo, da Aristarco a Copernico, passando per Giordano Bruno, Keplero e, appunto Galileo, Newton, Foucault.
Alle 18 è invece “Un dialogo senza parole” a caratterizzare il vernissage della mostra di Antonella Gerbi allo Spazio Arte Carlo Farioli in via Pellico 15 a Busto Arsizio, che sarà poi visitabile fino al 3 marzo da giovedì a sabato dalle 16.30 alle 19 e la domenica dalle 10 alle 12.30 e dalle 16.30 alle 19.
La giornata di sabato si conclude al Civico 3 di via Pretura a Gallarate alle 19 con un altro vernissage, della mostra di Giulia Scadolara /e-stro-vèr-so/.
E ancora vernissage di mostra in apertura del programma di domenica 24: alle 11 a Villa Delfina in via Donatello 9/a a Crenna di Gallarate l’Associazione Vivere Crenna invita all’inaugurazione di “Arte contemporanea e arte classica a confronto”, opere di Federico Simonelli e Antonio Maria Pecchini, che sarà aperta fino alle 13 e dalle 15.30 alle 19, ma anche sabato 2 marzo dalle 10 alle 12 e dalle 15.30 alle 18 e domenica 3 marzo dalle 15 alle 20.30. Federico Simonelli ha all’attivo una lunga e nutrita attività espositiva fin dagli Anni Settanta, con la presenza a importanti rassegne in Italia e all’estero, soprattutto in Germania: Antonio Maria Pecchini svolge la sua attività artistica attraverso rassegne collettive e personali a carattere nazionale e internazionali e con alcuni critici e storici dell’arte ha promosso e organizzato rassegne d’arte a livello nazionale. Con un gruppo di artisti giapponesi dal 1992 si è fatto promotore di scambi culturali nei due territorio sotto la denominazione “Senza frontiere”. La mostra ha il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Gallarate.
Alle 15.30 nella chiesa di San Pietro a Gallarate concerto di Giovanni Mirolli, Matteo Turri, Stefania Gerra, Cristina Verdecchia e Sofia Ferri: “Dialoghi musicali dal barocco italiano e mitteleuropeo”.
Umberto Curi è l’atteso protagonista della lezione magistrale “Per non far soffrire Platone” al museo Maga di via De Magri a Gallarate alle 17.30 (prenotazione consigliata collegandosi al sito www.filosofarti.it/prenotazioni). L’incontro verte sul tema tracciato dalla storia della filosofia occidentale – o almeno dalla storia che la storiografia filosofica tradizionale, da Hegel allo storicismo novecentesco – che è la storia kata ton logon – secondo il ragionamento. Una storia ricostruita eliminando o emarginando il racconto, ovvero traducendolo sistematicamente (ma anche abusivamente) nell’altro linguaggio, quello del logos appunto. Si è operato, per esempio, con l’intento di conferire razionalità al mythos, in realtà cancellandone le peculiarità, ricondotte coercitivamente nell’alveo della dimostrazione logica. Ma in parallelo a questa concezione della storia della filosofia – e della filosofia stessa – sovente costretta a negare ogni valore filosofico a discorsi che sembravano intraducibili nel linguaggio del logos, come quelli dei poeti, dei narratori e dei drammaturghi, da un lato, o le opere degli artisti e degli scienziati, dall’altro, si è tuttavia sviluppato un approccio mythico, molto spesso capace di dimostrare più e meglio di quanto non sappia fare la dimostrazione via ragionamento astratto. Una storia della filosofia, si potrebbe dire, kata ton mython, che affida alla narrazione di un racconto il compito di rispondere ai principali interrogativi, ovvero che a esso riserva l’impegnativa funzione di porre le domande nella forma più radicale.
Alle 18 al riss(e)-zentrum di viale san Pedrino 4 a Varese opening della mostra “Pantani e Surace” a cura di Matteo Innocenti. Interverranno gli autori. La mostra, visitabile fino al 31 marzo su appuntamento (www.risseart.jimdo.com), è parte di un programma di mostre in dialogo tra artisti a cura di Ermanno Cristini, mentre alle 18.30 vernissage della mostra di Nada Pivetta “Il tempo dietro il tempo” alla Cristina Moregola Gallery di via Costa 29 a Busto Arsizio (visitabile da giovedì a domenica fino al 7 aprile dalle 16 alle 19) e alla stessa ora alla Fondazione Bandera per l’Arte in via Costa a Busto Arsizio inaugurazione della mostra “Eterna pura senza tempo” di Fumitaka Kudo (fino al 24 marzo, da giovedì a domenica dalle 16 alle 19).
La giornata di domenica di conclude alle 21 al Melo di via Magenta a Gallarate con un altro incontro di Teofilosofarti a cura di Giovani di Azione Cattolica del Decanato di Gallarate e Donne per la Chiesa – Milano. Paola Lazzarini e Gioele Anni relatori sul tema “Osare una Chiesa giovane: vie di consapevolezza, partecipazione, creatività”, partendo dai temi dell’attenzione per le nuove generazioni e il rapporto tra vita, fede e vocazioni messi al centro dal Sinodo dei Giovani.
Lunedì 25 febbraio e martedì 26 febbraio alle 10 al Teatro delle Arti di Gallarate a cura dei Lions Gallarate Host in collaborazione con CPL Varese proiezione del film “Wonder” con destinatari le ultime classi degli istituti secondari di primo grado e scuole superiori di secondo grado.
Sempre lunedì 25 alle 18 alla Feltrinelli di corso Moro 23 a Varese presentazione del volume di Silvia Vizzardelli e Matteo Bonazzi “Voce. Un incontro tra filosofia e psicanalisi” e alle 21 al Centro Giovanile Stoà di via Gaeta 10 a Busto Arsizio seminario di dialogo interreligioso sul tema “Quando le religioni si incontrano”, con interventi di Ibrahim Iungo e il monaco di Bose Matteo Nicolini-Zani.
Martedì 26 febbraio alle 15 al Melo di Gallarate un dialogo intergenerazionale in una giornata dedicata ai nonni e ai nipoti con Mario Sparacia e l’incontro sul suo libro “Favole da leader per leader da favola”, a cura di Biblos Gallarate.
Alle 21 la lezione magistrale al Teatro delle Arti di Gallarate è affidata a Franco Cardini sul tema “Come Francesco e il sultano o come Riccardo e il Saladino?” (prenotazione consigliata collegandosi al sito www.filosofarti.it/prenotazioni). Si parte dalla visita di papa Francesco ad Abu Dhabi che ha originato discussioni e addirittura polemiche, salvo su un punto: la meraviglia, quasi l’incredulità a proposito dell’analogia con un analogo evento verificatosi otto secoli fa, vale a dire l’incontro tra Francesco d’Assisi e il sultano d’Egitto al-Malik al-Kamil. È evidente che, in chi ha proposto e pianificato il viaggio del pontefice ad Abu Dhabi, l’incontro del 1219 e quindi la “celebrazione” degli ottocento anni erano sottintesi. Eppure da noi c’è chi si è stupito e chi ha addirittura parlato di leggenda. Che a proposito di eventi assegnati alla storia si possa dubitare, è più che legittimo. Deve però trattarsi di dubbio fondato, giustificato, metodico: il non prestare pregiudizialmente fede a nulla è altrettanto ingiustificato che credere a qualunque cosa.
Con Cardini si comincerà proprio da qui: dal verificare se quell’episodio di ottocento anni or sono ha le carte in regola per poter essere accettato come autentico. E possiamo star tranquilli: studiosi seri si sono impegnati nell’analizzare le fonti che ci narrano di quella visita.
Per sostenere FilosofArti è stato anche quest’anno attivata la possibilità di effettuare donazioni collegandosi al link www.filosofarti.it/sostienici.
Il programma del festival è visitabile all’indirizzo www.filosofarti.it (oppure scaricabile qui)
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