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Gli Amici dell’Olona individuano la causa dell’inquinamento del fiume: “È la corruzione”

L'avvocato Franco Brumana mette a fuoco la situazione del risanamento del fiume con l'inchiesta che ha scoperchiato il malaffare nelle società pubbliche come Alfa e Prealpi Servizi

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L’avvocato legnanese Franco Brumana, fondatore e promotore dell’associazione Amici dell’Olona, riflette su quanto emerso dall’indagine Mensa dei Poveri che ha scoperchiato anche il malaffare dietro alla gestione di alcune società pubbliche della provincia di Varese.

Secondo Brumana, che da anni si occupa della questione del risanamento del fiume, «Gli arresti dei politici e degli amministratori locali varesini non sono sorprendenti. Sapevamo, come lo sapevano tutti coloro che seguivano le vicende politiche del Varesotto, che questo territorio presentava segnali evidenti di una diffusa illegalità».

Il legale legnanese ricorda che in un loro scritto lo avevano considerato «la “terra dei fuochi” della Lombardia.
Era notorio che Caianiello, ora arrestato, disponeva di un’anomala influenza sulla politica varesina e in particolare sulla politica idrica, che si estendeva anche alle forze apparentemente avversarie . Il suo nome veniva sussurrato sommessamente e certi comportamenti di politici locali venivano spiegati qualificando costoro come “uomini di Caianiello”».

«Tra gli indagati – nota Brumana – è addirittura presente l’amministratore delegato di Alfa srl, che è la società pubblica incaricata di impiegare somme enormi sia per le attività di depurazione che per l’acquisizione delle reti idriche e fognarie. Risultano indagati anche un consigliere di amministrazione di Ato, l’azienda speciale della Provincia che ha il compito di programmare e verificare le attività di Alfa srl nonché un amministratore di. Alfa srl è un amministratore di Prealpi Servizi, che gestisce in appalto i depuratori del bacino dell’ Olona. Non sappiamo se costoro siano responsabili dei reati a loro attribuiti ed attendiamo che la giustizia faccia il suo corso».

Per Brumana la cosa grave è che ogni giorno il fiume viene inquinato impunemente e che chi doveva vigilare e controllare non l’ha fatto: «A due di questi indagati possiamo anche riconoscere di essersi comportati meglio di tanti altri nei confronti del nostro fiume. Il problema per noi interessante però non è la loro responsabilità penale, ma la generalizzata illegalità che si manifesta con i reati di inquinamento che vengono compiuti impunemente ogni giorno, con la mancanza di controlli, con la impunità dei responsabili, con l’estrema tolleranza nei loro confronti e con una molteplicità di fatti, di omissioni e di ostacoli all’esecuzione del Piano Stralcio per le importanti opere sui depuratori, che è già finanziato ma non decolla».

Il fondatore dell’associazione Amici dell’Olona definisce questo modo di amministrare «un coacervo di interessi personali o di gruppi e la ricerca di posizioni di potere strategiche nei futuri importanti appalti hanno impedito il risanamento del nostro fiume, che sta avviandosi lentamente solo per le costanti pressioni da noi esercitate.
L’inchiesta in corso ha solamente sfiorato la politica idrica varesine e le sue evidenti anomalie».

Cosa serve per salvare questo fiume sfortunato? «L’Olona necessita di legalità quale presupposto indispensabile di una sua rapida rigenerazione. Per questa ragione la Procura dovrebbe estendere le sue indagini all’ inquinamento del fiume ed ai comportamenti che ostacolano la soluzione. Ora è necessario che la Provincia di Varese sostituisca immediatamente gli indagati e che dia un immediato segnale di cambiamento del suo atteggiamento sulle questioni dell’Olona».

L’appello degli Amici dell’Olona è rivolto ad Antonelli e al presidente di Alfa, Mazzuchelli: «Ci appelliamo in proposito al presidente della Provincia e al presidente di Alfa srl , che negli ultimi tempi hanno dato prova del loro interesse verso il fiume. Occorre che ora intervengano in modo rapido e molto deciso. In mancanza, riprenderemo la nostra richiesta alla Regione di commissariamento della Provincia di Varese affinché un commissario ad acta provveda agli atti i dovuti e all’esecuzione senza ulteriori ritardi del Piano Stralcio».

Orlando Mastrillo
orlando.mastrillo@varesenews.it
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Pubblicato il 13 Maggio 2019
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