Cattaneo risponde a Cenci sul no alla chiusura di Accam: “Rimaniamo oggettivi”
La risposta alle polemiche sollevate dal consigliere 5 Stelle dopo la bocciatura della mozione sulla chiusura dell'inceneritore di Borsano
Raffaele Cattaneo, Assessore all’Ambiente e clima di Regione Lombardia, risponde ai commenti del consigliere Cenci alla bocciatura della mozione presentata oggi in Consiglio Regionale su Accam, parole che meritano qualche precisazione.
«Intanto se è vero che la raccolta differenziata in Lombardia sta andando molto bene (siamo ormai al 70%) non è vero al contrario che mancano i rifiuti da bruciare. La raccolta differenziata non fa scomparire i rifiuti, ma ne facilita il recupero. C’è però sempre una frazione decadente che o viene recuperata per produrre energia in un termovalorizzatore o va collocata in discarica. Per me è certamente meglio usare i rifiuti non recuperabili come combustibile alternativo ai carburanti fossili per generare energia e calore che riempire le discariche, a Busto Arsizio come ovunque».
Accam, dice Cenci, è “un cadavere ambulante e può chiudere già da domani. È obsoleto, con un impatto non indifferente sulle emissioni e produce poca energia”? «Che produca meno energia rispetto ad altri impianti è vero, l’ho detto io e lo ribadisco perché lo confermano dati oggettivi. Comunque sempre meglio poca che nulla. Gli stessi dati oggettivi ci dicono però che l’impianto, monitorato da Arpa 24 ore al giorno 365 giorni l’anno ha emissioni che sono al di sotto dei limiti previsti dalle norme e dalla autorizzazione ambientale. Ogni volta che le emissioni non rispettano i limiti Arpa interviene e l’impianto viene fermato. La stessa autorizzazione ambientale ha richiesto interventi di ammodernamento che in parte sono già stati realizzati, in parte sono previsti nel piano industriale approvato dai soci per consentire di proseguire l’attività in sicurezza fino al 2027. La decisione in merito spetta ai soci, Regione non lo è, ma ricordo che esiste, altre all’Autorizzazione ambientale, un decreto ministeriale che autorizza Accam a proseguire la propria attività. Inoltre la chiusura immediata porrebbe a tutti i Comuni interessati il problema di trovare un altro recapito finale per i propri rifiuti, cosa che oggi potrebbe avvenire solo a costi presumibilmente ben superiori agli attuali poiché i prezzi di smaltimento sono cresciuti di oltre il 50% negli ultimi anni».
Cattaneo prosegue spiegando che «la Regione vigilerà sulla effettiva realizzazione degli interventi necessari e continuerà, attraverso Arpa, a monitorare le emissioni. Non si possono però diffondere allarmismi motivati solo da convenienze politiche. L’attività di Accam si svolge in sicurezza e con la realizzazione degli interventi previsti può proseguire in sicurezza fino al 2027. Inoltre ricordo a tutti che l’eventuale chiusura pone in capo ai soci un problema di bonifica dell’area con l’assunzione dei relativi costi, che mi auguro nessuno voglia scaricare sulle spalle dei cittadini».
Per concludere l’assessore regionale afferma che «è legittimo avere posizioni politiche diverse, come è legittimo sostenere politicamente la chiusura di un impianto, ma occorre sempre rispettare l’oggettività dei dati e delle conseguenze. Io credo inoltre che occorra evitare di colorire i fatti oltre il lecito, generando nella gente confusione e preoccupazioni per trarne un vantaggio politico».
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