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Bollette “pazze” e file agli sportelli, cosa sta succedendo con l’acqua e Alfa

La società ha iniziato a operare da quattro anni, ma ci sono ancora grandi difficoltà e disagi. Proviamo a spiegare perché e come si sta intervenendo per ridurre i problemi

paolo mazzucchelli

Bollette che arrivano all’improvviso, cifre da capogiro, sportelli di consulenza aperti per singoli giorni nelle diverse località.

Il pagamento delle forniture d’acqua ad Alfa srl – il gestore provinciale del ciclo dell’acque – sta suscitando un vespaio di polemiche.

Ma perché si è in questa situazione?
 Alfa srl ha iniziato a operare nel 2015, dopo anni di ritardi, legati alla difficoltà di superare le resistenze nel passaggio – obbligato – a un’unica società che prendesse in carico il “ciclo dell’acqua”, vale a dire la captazione (i pozzi), la rete di distribuzione, quella delle fognature, il sistema di depurazione.

«Dobbiamo correre per recuperare vent’anni di ritardo ingiustificabile» dice il presidente Paolo Mazzucchelli, quando si chiede conto delle difficoltà emerse nuovamente in questi giorni, da Samarate ad Angera. «Al gestore si chiede di recuperare in tre anni vent’anni di ritardo».
Senza tornare indietro ai divieti incrociati che per anni hanno bloccato il passaggio al gestore unico, si può dire che oggi Alfa srl è una società di diritto privato totalmente a capitale pubblico (c’è stato un lungo dibattito sulla forma giuridica, partito fin dal referendum del 2011, disatteso poi dalle scelte del governo Monti). Oggi deve assicurare la copertura dei costi per la fornitura dell’acqua, un sistema complesso e anche costoso, che richiede investimenti (che alcuni Comuni hanno ritardato o coprivano solo in parte).

Questo spiega in parte gli aggravi dei costi, meno comprensibile è la difficoltà a ottenere una operatività ordinaria. Alfa ha ereditato dalle varie aziende locali sistemi differenti, anche sul fronte delle rilevazioni dei consumi: «Ci mettiamo sempre qualche mese e rimettere in linea i dati» ammette Mazzucchelli. «A Samarate ad esempio abbiamo fatto la lettura fisica del contatore, le bollette precedenti erano presunte».

Una volta arrivate le bollette, Alfa si trova di fatto “costretta” ad attivare sportelli locali, per gestire le difficoltà dei cittadini. 
«Il cittadino non si deve spaventare: Alfa apre sempre lo sportello, per rateizzare i pagamenti. Per norma dobbiamo rimettere in pari, poi ci rendiamo conto delle difficoltà e quindi proponiamo la rateizzazione».

Bollette dell’acqua, ecco le date da tenere d’occhio

Anche qui: siccome il sistema va ancora “messo a regime”, il sistema degli sportelli attivati “a spot” rivela i suoi limiti, con gli annunci che arrivano pochi giorni prima dell’apertura o mentre già sui social infuriano le polemiche (non di rado i sindaci si affannano a “tranquillizzare” i loro concittadini sulle pagine Facebook dei vari paesi).

Al di là delle difficoltà di una società ancora dotata di poche risorse operative (ci si è messa anche la “indagine Caianiello” che ha colpito l’ad Bratta e costretto a rivedere i vertici), Mazzucchelli spiega che si sta lavorando per migliorare le cose: «Già oggi è possibile anche fare l’autolettura: si fotografa il contatore e si manda l’immagine, così le fatture sono sempre legate ai consumi reali. Poi stiamo investendo al massimo per portare il servizio online, perché si possa accedere per controllare la sua posizione in tempo reale»

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C’è poi la progettualità più ampia: l’idea della «sostituzione dei vecchi contatori con nuovi contatori che consentano la telelettura» spiega ancora Mazzucchelli. «Stiamo facendo una sperimentazione sulla zona di Busto, una nel Tradatese, una sui Laghi. Vedremo poi se l’investimento sarà totalmente a carico della società o con compartecipazione dell’utente» (cioè se al cittadino sarà chiesto un contributo per il nuovo contatore). L’obbiettivo è arrivare a una copertura «a fine 2021» di tutti i Comuni, con «un investimento da centinaia di migliaia di euro.

Roberto Morandi
roberto.morandi@varesenews.it
Fare giornalismo vuol dire raccontare i fatti, avere il coraggio di interpretarli, a volte anche cercare nel passato le radici di ciò che viviamo. È quello che provo a fare.
Pubblicato il 26 Giugno 2019
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