La città torna all’epoca d’oro con “Busto in Liberty”
Dal 14 settembre quasi un mese di iniziative, percorsi guidati e mostre. Il progetto culturale frutto di mesi lavoro e della collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura e il prof. Paciarotti
Riportare indietro le lancette del tempo, a quell’epoca d’oro che Busto Arsizio ha vissuto tra la fine del Novecento e la Prima Guerra Mondiale. Una città dinamica, fatta di imprenditori, idee, bellezza, in sintonia con un’Europa spensierata che iniziava ad essere cosmopolita, tutti valori che si manifestano nel tessuto urbano nei tanti esempi di stile Liberty con i quali gli industriali della Belle Époque bustocca fregiarono le loro ville e stabilimenti.
“Busto in Liberty” non vede l’ora del 14 settembre per aprire quasi un mese di iniziative, percorsi guidati e mostre. Il progetto culturale frutto di mesi lavoro e della collaborazione tra l’Assessorato alla Cultura e il prof Giuseppe Paciarotti, massimo esperto del settore, è, secondo Manuela Maffioli, “uno dei progetti più importanti della legislatura. Partendo dal grande valore che porta in dote, è l’inizio di un’azione che come Comune ci sta molto a cuore, e cioè quella di dare una consapevolezza profonda ai cittadini della ricchezza che ospita la città, soprattutto nei confronti delle nuove generazioni. Far sì che essi siano alfabetizzati in un campo in cui Busto può veramente competere con grandi città italiane ed europee.
Si tratta di un tema complesso, e tutto il percorso che abbiamo definito, che ha avuto una gestazione di parecchi mesi, cerca di dare una panoramica a 360 gradi di quello che è ed è stato lo stile Liberty per Busto Arsizio: investendo le tre dimensioni dell’uomo, l’abitare (edilizia civile), il lavoro (edilizia industriale) e il morire (monumenti funebri)”.
Il mese di eventi dedicati alla valorizzazione delle testimonianze Liberty, organizzati con il supporto scientifico di Paciarotti, si aprirà il 14 settembre con la Giornata di Studi presso il complesso museale di palazzo Marliani-Cicogna. Interverranno l’architetto Pierfrancesco Sacerdoti, cultore della materia e ricercatore al Politecnico di Milano, specializzato nell’architettura di fine Ottocento, Novecento e Liberty, più Roberto Albè, Luca Beltramolli e Riccardo Recupero, tre giovani studiosi di storia locale.
Nello stesso giorno sarà inaugurata, presso le Civiche Raccolte d’Arte la mostra “Busto in Liberty” che raccoglierà progetti, fotografie ed altro materiale divisi in tre scaglioni: la prima, che proporrà uno sguardo sull’antica disposizione di Piazza Garibaldi, all’epoca porta d’ingresso della città e massima espressione della sua vitalità; la seconda sarà dedicata a quello che è stato il deus ex machina del Liberty bustocco, l’architetto Silvio Gambini, anche grazie ad un contributo, sotto forma di intervista, alla nipote Rosilla Gambini; la mostra sarà completata con una sezione di fotografie dedicate ai più significativi edifici liberty ancora presenti in città a cura dell’Archivio Fotografico Italiano.
Prenderanno poi il via i tre percorsi guidati che ricalcando le “tre dimensioni” sopra citate, accompagnando i partecipanti alla scoperta delle diverse espressioni dello stile, iniziativa curata dal Servizio Didattica Museale e Territoriale. La partecipazione è gratuita previa prenotazione. Per concludere in bellezza, spazio anche alla musica al cibo, con un evento a cura dell’Associazione musicale G. Rossini programmato per il 12 ottobre: al concerto del soprano Clelia Croce, seguirà un’esperienza di tasting che riproporrà ricette e sapori di un secolo fa, offerto da De Piante Editore con la collaborazione di Enaip Busto Arsizio.
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