L’associazione per l’accoglienza senza sede: “Decisione inspiegabile del comune”
L’associazione che segue i bambini nell’aiuto compiti denuncia; “Il comune ci ha tolto lo spazio. Lavoriamo da anni a servizio della comunità, gratuitamente”
“Da un giorno all’altro, l’amministrazione ci ha negato lo spazio. Adesso siamo senza sede”. L’associazione Nabad, onlus milanese che si occupa di accoglienza di migranti e attiva dal 2016 a Vanzaghello con un progetto dedicato ai minori dai 6 ai 13 anni, comunica con rammarico e preoccupazione l’improvvisa decisione del comune.
“Dal 2016 – raccontano – a giugno di ogni anno inoltriamo regolare richiesta di patrocinio gratuito e richiesta d’uso del centro civico all’assessore di riferimento per l’anno scolastico successivo. Ad agosto, la nuova amministrazione (capitanata dal sindaco Arconte Gatti, appoggiato dalla Lega, ndr) ci comunica che, pur condividendo l’utilità del progetto, intende valutare altre proposte, negandoci di fatto lo spazio”.
Nabad, fondata a Milano nel 2007, ha portato a Vanzaghello il progetto ‘Dateci Spazio!’: si tratta di un’iniziativa per seguire i bambini e i ragazzi in età scolare nello svolgimento dei compiti e aiutandoli a imparare la lingua con il laboratorio di italiano. Ogni anno la onlus segue 30 ragazzi delle scuole del territorio. “Più volte – ci spiegano i volontari – ci è stata riconosciuta, dagli insegnanti e dalla pedagogista della scuola primaria e secondaria di Vanzaghello, l’utilità del nostro lavoro, a costo zero per l’amministrazione e per la comunità”.
”In questi giorni – continuano – abbiamo informato le famiglie che non potremo seguire i loro figli; alcuni di loro sono con noi dal primo anno. Ma le loro reazioni ci hanno convinto a non mollare. Lo dobbiamo a tutti i nostri volontari; lo dobbiamo a Daud, a Moeez, a Saram, ma anche a Sami, Khadim, Pape, Leila, e poi ad Alissa, Asma, Ahmad, Najvot e tutti gli altri”.
I ragazzi e le ragazze di Nabad, quindi, non mollano, e si rivolgono a tutto il comune: “Chiediamo all’amministrazione di rivalutare la loro posizione. Ma in alternativa ci rivolgiamo ad associazioni, parrocchie, singoli cittadini, per avere uno spazio adeguato; non vogliamo contributi, ma la possibilità di renderci utili alla nostra comunità”.
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