I ragazzi “pentiti” recuperano i rifiuti in campagna
Il gruppo Io Amo Fernosi si è dato da fare nelle settimane scorse, l'attenzione al tema ha sollecitato anche i più giovani. Però serve anche l'intervento pubblico, dove le condizioni lo richiedono
A Ferno si costruisce man mano la coscienza ecologica. Frutto di scelte individuali, presa di coscienza collettiva. Ma dai responsabili del gruppo spontaneo “Io amo Ferno” arriva anche un richiamo: «I politici ci diano una mano e diano seguito alle segnalazioni dei cttadini».
Il gruppo ecologico ha iniziato la sua attività lo scorso 21 settembre: «Armati di guanti,qualche rastrello,sacchi capienti e tanta buona volonta’ ,ci siamo recati nei boschi del parco Ticino,tra Ferno e Lonate Pozzolo, sul ponte della ferrovia di Malpensa» dice Ambrogio Fanali. «Lì abbiamo trovato di tutto,una vera e propria discarica a cielo aperto, probabilmente giacente da decenni senza che nessuno abbia mai fatto nulla per proibire l’accesso alla stradina adiacente. Tra i rovi ed i cespugli abbiamo raccolto circa tre camioncini di pattume vario, ed una volta differenziato ,per quanto possibile, lo abbiamo trasportato alla piattaforma di Ferno»
Una attivista del gruppo ha anche raccontato sui social un episodio positivo che ha visto protagonisti alcuni ragazzi del posto: richiamati al rispetto dell’ambiente (stavano mangiando in zona di campagna ed è stato detto loro di aver cura dei rifiuti), sono tornati sul posto per fare pulizia anche di altri rifiuti, lasciando anche un foglio (nella foto di apertura dell’articolo) per spiegare la loro azione. E trasformarla così in gesto positivo.
Basta l’impegno individuale?
Ambrogio Fanali richiama anche le responsabilità degli enti pubblici nel mantenere in ordine le zone rurali e boschive: «Abbiamo fatto una mail PEC agli assessori ed alla polizia urbana dei Comuni interessati per chiedere il loro intervento, soprattutto con un decespugliatore o mezzi adeguati, poiché la fitta vegetazione di rovi non ci ha consentito di ripulire degnamente la zona, ma non abbiamo avuto nessun riscontro». Di qui l’appello pubblico, «affinché qualche politico la legga e si degni di alzare le terga e darci una mano».
«Inutile organizzare le giornate PULIAMO IL MONDO per fare foto e mettersi in bella mostra, sarebbe molto piu’ utile seguire le segnalazioni dei cittadini ed agire di conseguenza».
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