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Nuova ferrovia Gallarate-Malpensa, i Comuni chiamati a esprimersi

L'opera riguarda il territorio di quattro Comuni, ma impatta soprattutto su due. Fissata al 22 ottobre una riunione sulle compensazioni

Il tracciato della ferrovia Malpensa-Gallarate

«Se oggi ci chiedono conformità urbanistica, non ci sono neppure i tempi sufficienti e il parere dovrà essere per forza negativo». All’indomani dell’ultima conferenza dei servizi, il sindaco di Casorate Sempione Dimitri Cassani fa il punto sul progetto della ferrovia Gallarate-Malpensa, che tocca quattro Comuni, ma prima di tutto e più pesantemente Casorate.

Nell’ultima riunione a Milano è emersa la data entro cui il procedimento deve essere chiuso: il 22 ottobre. «Ho idea che se Regione non si esprime nei termini del procedimento si esponga a ricorsi: credo che il forcing finale sia giustificato da questo».

Anche quest’ultimo passaggio accende ovviamente le polveri dello scontro a Casorate, dove i rapporti tra amministrazione comunale e Comitato SalviAmo la brughiera sono sempre molto tesi. Il comunicato del comitato (si può leggere qui) ha fatto arrabbiare il sindaco, che definisce le dichiarazioni «prevenute, lontane dalla verità, quasi al limite della diffamazione». Se il testo sottolinea la distanza tra la posizione di Comuni e Parco da un lato e Regione dall’altro, Dimitri Cassani vede un sottointeso: «Dicono che Regione ha già deciso, c’è chi dice che il Comune deve mostrare coraggio. Hanno dato per scontato che il Comune darà un parere favorevole: ma chi l’ha detto? Quanto alla Regione, Tomasini e Puricelli – presenti alla conferenza dei servizi – hanno colto una cosa diversa: hanno colto che ci sono una serie di incongruenze da chiarire prima del 22».

E qui andiamo al sodo: oggi il Comune cosa farebbe? Allo stato attuale, considerato che mancano venti giorni alla scadenza. «Prepareremo il documento da portare in consiglio comunale prima del 22. Sarà un parere motivato e basato su dati oggettivi. Pare che la VIA regionale, a differenza di quella nazionale, non costituisca di per sé varante urbanistica. Se oggi ci chiedono conformità urbanistica, il parere dovrà essere per forza negativo. Il sì condizionato non esiste già più, ma sarà un No motivato».

Allo stato attuale l’unico ente con parere esplicitamente negativo è il Parco del Ticino. Entro il 22, però, anche i Comuni dovranno uscire allo scoperto. L’auspicio e la previsione di Cassani è che anche Somma Lombardo, Cardano al Campo e Gallarate assumano posizione analoga a quella di Casorate: «Credo che anche gli altri Comuni si allineeranno. Nella conferenza di settimana scorsa al Parco del Ticino eravamo già allineati in questo senso, anche con il Parco».

Nel frattempo si annuncia un altro passaggio: «L’8 ottobre era convocata una riunione, ma ora è arrivata richiesta di riunione domattina in Regione, per discutere di compensazioni». Tempi rapidissimi e tema scivoloso. Anche su questo il comutato aveva richiamato attenzione, auspicando “che nessuno consideri eventuali elementi compensativi, in sostruzione delle corrette richieste degli enti territoriali (Vedi opzione zero, utilità dell’opera) per giustificare il via libera all’opera stessa”.

 

 

Pubblicato il 02 Ottobre 2019
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