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Gallarate è in crescita. Ma anche su questo c’è polemica politica

Territori in Tour Gallarate terzo giorno

Gallarate si scopre città che cresce e attrae nuove imprese, ma il dato (positivo e in realtà ormai “storico”, non nuovo) diventa anche oggetto di scontro poltico.

Lo scenario l’abbiamo raccontato l’estate scorsa nel corso di Territori in tour, il reportage con Confartigianato Varese: una città che cresce grazie alla sua centralità in termini di infrastrutture, grazie al rapporto con Milano, con un forte ruolo nella logistica e nei trasporti, con una crescente internazionalizzazione. Ma anche con esperienze di lungo corso e la capacità di reinventare spazi, a volte badando più alla sostanza che all’immagine. E questo nonostante l’ombra della corruzione che ha offuscato la città con l’inchiesta mensa dei poveri.

I dati sul numero delle imprese, in qualche modo, lo certificano. Dato nudo e crudo (certamente da interpolare con altri) ma con una progressione interessante, visto che si passa dalle 5383 dell’ormai preistorico 2010 alle 5516 del 2017. In mezzo una flessione nel 2013 (momento peggiore della crisi, 5395), poi una crescita costante fino al 2016 (5557), seguita da una limitata flessione sul 2017 (5516).

Dato nudo e crudo, si diceva, da confrontare almeno a livello provinciale. E qui emerge il dato positivo: una crescita netta 2010/2017 del 2,47% del numero di imprese, a fronte di una contrazione del dato che riguarda l’intera provincia (-4,45%) e di quello nelle due città “rivali” di Busto e Varese (che mostrano una contrazione costante, con un “saldo” in otto anni rispettivamente del 5,35 e 7,20%).

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L’ultimo “acquisto” di Gallarate viene dal mondo della moda, con l’arrivo in città di Tom Ford, trasferitosi dalla zona di Stabio e Mendrisio (il marchio era comunque già presemnte a Gallarate con una piccola sede, che ora viene ingrandita). Il potere di attrazione«vale per le imprese, un po’ meno purtroppo per l’artigianato, mentre noto dei segnali di tenuta anche in un settore difficile come quello del commercio di vicinato», ha detto l’assessore Claudia Mazzetti.

I dati presentati dalla maggioranza in commissione attività produttive hanno ricevuto anche un commento critico dalle file del Pd, che ha detto che Cassani e Mazzetti« si congratulano ampiamente con sé stessi, ma i numeri da loro magnificati premiano unicamente l’operato della giunta di Centrosinistra, in carica fino al 2016». E anzi il Pd prende il dato del 2017 per certificare una contrazione registrata nell’ultimo periodo.

Alla critica ha risposto nuovamente l’assessore Mazzetti: «Non ci siamo presi il merito, a differenza di quanto fanno loro. Ci hanno messo un mese per leggere un documento consegnato in commissione lo scorso 23 settembre». E Mazzetti torna in particolare sul tema del piccolo commercio, quello che spesso è seguito dalle amministrazioni (e che si prende il grosso della ribalta, mentre più in ombra stanno artigianato e manifattura). Mazzetti in particolare «le attività di vicinato sono cresciute da 1208 a 1312 nel biennio in cui abbiamo governato noi».

Pubblicato il 18 Ottobre 2019
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