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Aziende fantoccio per evadere e riciclare: sequestri per 5 milioni di euro

Le investigazioni hanno consentito di determinare che l’effettiva gestione delle imprese coinvolte, tutte formalmente facenti capo a prestanome, fosse riconducibile ad un’unica regia curata da un 44enne gallaratese

guardia di finanza

La Guardia di Finanza di Gallarate ha eseguito il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie e di beni per circa 5 milioni di euro disposti dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano.

L’operazione, denominata “Security System” e diretta dalla Procura della Repubblica di Milano, ha condotto alla denuncia a piede libero di 4 persone per violazioni fiscali reiterate nel tempo, riciclaggio e autoriciclaggio.

Le indagini hanno portato i finanzieri a ricostruire come gli indagati, dal 2000 al 2015, avessero costituito numerose società (risultate evasori totali) nel settore della sicurezza sul lavoro e delle attrezzature antincendio, formalmente autonome ma in realtà operanti come un’unica entità economica, tutte rimaste nel tempo completamente sconosciute al fisco.

Le investigazioni, eseguite anche con l’ausilio di accertamenti di natura economico-finanziaria, hanno consentito di determinare che l’effettiva gestione delle imprese coinvolte, tutte formalmente facenti capo a prestanome, fosse riconducibile ad un’unica regia curata da un 44enne di Gallarate.

Il dominus accumulava ingenti disponibilità finanziarie, derivanti dai proventi dell’evasione fiscale, e le trasferiva dai conti delle aziende a quelli personali degli indagati. Le risorse confluivano in società fiduciarie italiane con l’intento di realizzare investimenti finanziari e immobiliari sia in territorio nazionale che all’estero.

L’operazione ha visto altresì il coinvolgimento di una libera professionista milanese, depositaria delle scritture contabili di alcune delle società interessate, la quale, attraverso la movimentazione delle provviste di denaro frutto dell’evasione, ha realizzato un’articolata operazione di riciclaggio del denaro in questione finalizzata al successivo acquisto di un immobile di pregio.

Complessivamente gli indagati avrebbero sottratto a tassazione redditi societari per oltre 5 milioni di euro, con un’evasione di IRES per 1,5 milioni di euro ed IVA per 1 milione di euro. L’intero importo delle imposte evase è stato poi oggetto del reato di riciclaggio, commesso dalla professionista e da uno degli indagati, e del reato di autoriciclaggio attribuito all’imprenditore gallaratese in aggiunta ai reati tributari.

In vista della confisca prevista per i proventi dei suddetti delitti fiscali e di riciclaggio, sono stati sottoposti a sequestro 7 veicoli, 11 immobili ubicati nelle province di Varese, Milano e Novara, nonché disponibilità finanziarie e quote societarie riconducibili agli indagati riferite a 11 società con sede nelle province di Varese, Milano, Novara, Vercelli e Roma.

Pubblicato il 10 Dicembre 2019
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