Area feste, Colombo precisa: “Troppi alberi vecchi. Ne ripianteremo 80 nuovi”
Il sindaco di Cardano al Campo prova a spegnere le polemiche degli ultimi giorni sul disboscamento dell'area di via Carreggia: "L'intervento è impattante, ma migliorerà la zona"
«80 piante, tra carpini bianchi e querce, andranno a ricostituire la formazione forestale tipica dei nostri boschi». Maurizio Colombo scende in campo per difendere l’operazione di via Carreggia. Mercoledì 18 marzo erano stati tagliati diversi alberi nell’area feste, provocando la reazione contrariata di alcuni cittadini e di Progetto Cardano. Dopo qualche commento sui social – anche da parte di esponenti della maggioranza – il sindaco di Cardano al Campo ha voluto spiegare ufficialmente l’intervento.
«Non è stato sicuramente il Parco del Ticino a imporre al nostro comune l’abbattimento degli alberi nell’area» specifica Colombo. «Quello che si è inteso dire è che l’istanza al Parco del Ticino per il taglio degli alberi nell’area feste è stata regolarmente presentata e l’autorizzazione, con le prescrizioni del caso, tutte rispettate, è stata rilasciata il 24 gennaio».
«Dobbiamo precisare – continua – che lo stato conservativo dell’area in questione (governabile solo a bosco con i vincoli del Parco del Ticino) era caratterizzato da una sorta di abbandono, in presenza di esemplari d’alberi datati e in alcuni casi deperiti e per tale motivo era molto frequente la caduta di rami secchi e conseguente danneggiamento di tetti ed apparecchi di illuminazione presenti. Era evidente la situazione di particolare pericolo per possibili avventori. L’intervento operato, sicuramente impattabile dal punto di vista visivo, risulterà migliorativo sotto l’aspetto ambientale una volta che saranno messi a dimora ottanta piante ( tra carpino bianco e quercia) che andranno a ricostituire la formazione forestale tipica dei nostri boschi. Gli alberi tagliati erano comunque appartenenti a specie esotiche – in alcuni casi invasive come il ciliegio tardivo e la quercia rossa – e infatti l’unica pianta autoctona, la quercia posta dietro il fabbricato, è stata conservata. Tutto quanto è stato fatto in linea con un programma complessivo per la riqualificazione del nostro patrimonio del verde pubblico comunale che purtroppo per troppo tempo è stato dimenticato con evidenti risvolti e rischi per la pubblica incolumità».
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