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“Bene il nuovo masterplan Malpensa”. Ma meno sulla ferrovia Gallarate-T2

Il sindaco di Casorate Dimitri Cassani analizza le prime informazioni ricevute da Sea sul nuovo piano di sviluppo verso il 2035. "La ferrovia rimane un punto di domanda". L'opera riguarda Casorate, Gallarate, Somma e Cardano

Casorate Sempione Generico

«Condivido il giudizio del presidente Bellaria: hanno recepito diverse delle richieste che abbiamo avanzato. E questo è un bene». Il sindaco di Casorate Sempione Dimitri Cassani parte dall’impostazione generale, considerata più dialogante, per commentare il nuovo Masterplan Malpensa 2035.

I sindaci della zona di Malpensa hanno potuto fino ad ora esaminare solo alcune slide, le linee guida del nuovo piano che traccia le ipotesi di crescita nei prossimi quindici anni, con relative espansioni di aree e infrastrutture. 

Ai sindaci piace l’apertura su temi del monitoraggio ambientale (inquinanti e rumore) e la rinuncia alla previsione della terza pista, che peraltro è una conferma rispetto a quanto già ipotizzato nel piano del 2015. Ma piace anche «una impostazione di VIA positiva, una analisi completa che va ben oltre una semplice VIA, è quasi una VAS».

A Casorate però non si può però non fare una domanda sul punto più discusso: l’ipotesi di nuova ferrovia che dal Terminal 2 si allacci alla linea Gallarate-Domodossola. «La ferrovia rimane un punto di domanda» ammette Cassani. È nel piano, al pari di altre opere infrastrutturali, come la Variante alla Statale 341 nella zona a Est dello scalo, nella fascia tra Gallarate, i boschi di Busto ArsizioSamarate e Vanzaghello.

La previsione della nuova ferrovia ad oggi c’è, è innegabile. Ma Cassani richiama la linea espressa da Casorate e dagli altri sindaci del territorio interessato (al centro della foto l’area interessata, tra Malpensa, Casorate e Ronchi di Gallarate): «Come Comune – e così anche gli altri Comuni – sottolineavamo che è un’opera di non immediata utilità, che ha un senso solo se si fa il terzo binario Rho-Gallarate. Oggi qualunque sacrificio si chieda al territorio, lo si chiede a chi ha sacrificato già tanto. E per questo ogni intervento deve essere non giustificano, ma di più: deve avere una sua reale utilità e sostenibilità». Per questo viene ribadito lo « scetticismo sull’opera»

Per Cassani dunque serve ripensarla almeno come tempistica, se oggi mancano le condizioni. «Nello stesso Masterplan l’orizzonte temporale è stato spostato, non si può pensare che non incida anche sul progetto della ferrovia».

Pubblicato il 23 Giugno 2020
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